Chieri e i profughi, FdI-AN: “C’è rischio di lavoro nero”
“Finalmente i Chieresi, ma non l’ Amministrazione e le sue stampelle, si sono resi conto del grave problema del business dei “clandestini”, questione a suo tempo sollevata prima di tutti da Fratelli d’ Italia-Alleanza Nazionale, sin dagli arrivi in via Marconi. Primo punto: la cooperativa Trame non ha alcun obbligo di rendicontare pubblicamente le spese, pertanto ha interesse ad accaparrarsi più appalti possibili, più “clandestini” inserisce, più guadagna. Punto secondo: L’ Amministrazione chiede collaborazione ma è complice del business, infatti grazie al lavoro gratuito dei “ clandestini” toglie lavoro molti a Chieresi disoccupati con la millantata “restitutio”. Punto terzo: si corre il serio rischio di un’ ondata di lavoro nero in città, molti privati infatti potrebbero cedere a tale tentazione, con ovvie ripercussioni sull’ economia della città. Altri aspetti non certo di minore importanza sono l’ accattonaggio’ l’ insicurezza e i rischi per la salute che corrono i cittadini a causa di un ingiustificato sovraffollamento (forse l’ unica giustificazione è il business!). A differenza del chiacchiericcio del Consiglio Comunale, che sembra volersi barcamenare piuttosto che cercare soluzioni al problema, noi ribadiamo al Sindaco che la legge gli impone la tutela della salute e la sicurezza dei Chieresi e lo invitiamo a mettere finalmente in atto (meglio tardi che mai!) la figura degli Ausiliari della Sicurezza, affinché con il loro capillare lavoro sul territorio possano fornire relazioni dettagliate sulle numerose criticità presenti in città, di cui forse il Consiglio è all’ oscuro ma che i Chieresi subiscono ogni giorno. Infine chiediamo a gran voce il ritiro dello status di “ Comune accogliente ” , negando la disponibilità a sobbarcarci altri “clandestini”! “ Così in una nota, Karol Vaccaro e l’Avvocato Alessandro Savarino, per Fratelli d’Italia-AN.