ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati

TORINO- BRAHMS,  NUOVA INTEGRALE CAMERISTICA– Inizia, nell’ambito della stagione dell’Unione Musicale, una nuova integrale dedicata ai Trii di Brahms, spalmati anche sulla prossima

Il Trio di Parma

Il Trio di Parma

stagione, affidata al Trio di Parma. Formazione nata nel 1990 al Conservatorio “Boito” di Parma, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, collaborato con importanti musicisti e attivo nelle principali cittĂ  dl mondo. Al concerto partecipala il clarinettista Alessandro Carbonare, primo flauto dell’Orchestra Nazionale Accademia S. Cecilia di Roma e membro dell’Orchestra del Festival di Lucerna e dell’ Orchestra “Mozart”, entrambe fondate da Abbado. Il “viaggio” brahmsiano di apre con il Trio in do maggiore op. 87, lavoro rappresentativo della maturitĂ  che sottolinea il distacco dai modi irruenti dell’esuberanza giovanile. Qui Brahms rinuncia alle aperture liriche a favore delle connessioni interne alla costruzione strutturale. Caratteristica che investe anche il Trio in do minore op. 101, capolavoro amato dagli interpreti e dal pubblico, che convince per l’essenzialitĂ  della forma che si allontana dall’orpello decorativo. Il clarinettista Carbonare entra in scena nell’ultima composizione : il Trio in la minore op. 114 con violino e violoncello, esempio tra i piĂą alti della creativitĂ  di Brahms dove un’intensa e serrata ispirazione è priva di qualsiasi forzatura.

Torino, Conservatorio, p. Bodoni

Stagione Unione Musicale

Mercoledì 14 dicembre, ore 21.00

TRIO DI PARMA: Ivan Rabaglia (violino), Enrico Bronzi (violoncello), Alberto Modini (pianoforte)

con la partecipazione di ALESSANDRO CARBONARE (clarinetto)

Musica di Brahms

TORINO- CLASSICI SEMPREVERDI- Il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, diretto da James Conlon, principia con la Serenata per archi in sol maggiore K.525 (la celebre “Piccola serenata

James Conlon

James Conlon

notturna”) capolavoro di leggerezza dove Mozart dimostra disinvoltura creativa nel trattare il genere del divertimento. Ancora Mozart con il concerto in mi bemolle maggiore K.271 per pianoforte e orchestra (solista l’inglese Jonathan Biss), noto come “Jeunehomme Konzert, dal nome di una misteriosa concertista francese Mademoiselle Jeunehomme (figura leggendaria?). Qui viene posta attenzione particolare al dialogo naturale ed equilibrato tra solista e orchestra sostenuto dall’elemento sinfonico: un unicum proclamato da tutta la critica. Congedo dal pubblico con la Sinfonia n. 2 in re minore op. 36 di Beethoven dove il quadro formale turgido, terso mette a dura prova la dialettica degli equilibri interni. A questo va aggiunto un inspessimento del tessuto orchestrale, non tanto all’ allargamento dell’organico (che resta quello classico haydniniano-mozartiano con la presenza delle coppie dei fiati) bensì al suo uso massiccio in plastici blocchi di sonoritĂ  dove assumono sempre maggiore peso gli strumenti a fiato in funzione non piĂą di subordinate ai sottili rapporti concertanti, ma spesso contrapposti in modo drammatico agli archi.

Torino, Auditorium “Toscanini” (RAI), p. Rossaro

Giovedì 15 e venerdì 16 dicembre, ore 20,30

ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta da JAMES CONLON, solista JONTHAN BISS (pianoforte)+Musiche di Mozart, Beethoven

TORINO- TRA LE FILE DI UNA CELEBRE ORCHESTRA– L’ensemble Camerata Royal Concertgebow Amsterdam, nato nel 2009 su iniziativa delle prime parti della celebre orchestra olandese, si camerata%20royal%20concertgebow%20%20orchestracaratterizza per straordinaria flessibilitĂ  negli organici che gli permette di esplorare l’intera gamma della letteratura musicale. Nel concerto per la sragione dell’Unione Musicale spicca un lavoro contemporaneo intitolato “Le soleil de Couques” per due violoncelli e archi di Alissa Firsova (1968) che si è ispirata al ciclo del sole dal primo mattino fino al tramonto e vede i due violoncelli dialogare con grande fluiditĂ . L’orditura si estende a un raffinato uso dell’orchestra di archi che descrive in un climax d’intento virtuosismo il sole allo zenith. Il lavoro della Firosva è preceduto dal Concerto in re minore BWV 1043 dove Bach fonda la lezione vivaldiana con il contrappunto derivato dalla tradizione tedesca. Chiude il Quintetto in sol maggiore op. 77 di Dvorak, lavoro importante ma poco conosciuto, non presenta particolari difficoltĂ  d’ascolto: i motivi sono piacevoli, lavorati con equilibrio in un clima di serenitĂ .

Torino, Conservatorio, p. Bodoni

Stagione Unione Musicale

domenica 18 dicembre, ore 16,30

CAMERATA ROYAL CONCERTGEBOW ORCHESTRA AMSTERDAM

ROHAM DE SARAM, CLAUDIO PASCERI (violoncelli)Musiche di Bach J.S., Firsova, Dvorak