Aumentano i furti di nocciole nell’Astigiano: a San Damiano l’ultimo ‘colpo’
Le nocciole sono un frutto prelibato, conosciuto da millenni. Nell’antica Roma se si voleva bene a qualcuno gli si regalava un alberello di nocciolo per augurargli felicità, ma è negli ultimi decenni che questo frutto ha visto crescere vertiginosamente il proprio valore. In modo particolare la “Tonda gentile” del Piemonte, che è molto apprezzata dall’industria dolciaria per le sue caratteristiche: la forma tonda che favorisce la sgusciatura meccanica, mantenendo intatto il seme; il guscio sottile che dà una resa elevata; il buon aroma e il sapore delicato del seme; il tenore di grassi limitato e infine la pellicola che avvolge il seme molto sottile che favorisce la spellatura dopo la tostatura. Tutte queste caratteristiche positive hanno reso le nocciole piemontesi molto richieste e ne hanno fatto lievitare il prezzo: le quotazioni medie a quintale variano dai 300 euro ai 600 per la varietà più pregiata, la “Tonda gentile trilobata” e anche gli alberelli di nocciolo sono passati da 2 a 7 euro l’uno. Tutto ciò ha invogliato gli agricoltori a piantare noccioleti, nell’Astigiano sono circa 4 mila gli ettari censiti coltivati a nocciole, il doppio rispetto a otto anni fa. Ma sfortunatamente ha attirato anche l’attenzione dei ladri, che sempre più si dedicano a questo tipo di furto.
Nell’Astigiano, solo nell’ultimo mese è stata messa a segno una decina di colpi, l’ultimo è di tre giorni fa, dove da un campo a San Damiano d’Asti sono state portate via 200 piantine.