Asti Teatro: Emiliano Bronzino è il nuovo direttore artistico. Massimo Cotto lascia tutte le direzioni dei Festival astigiani?
Emiliano Bronzino è il nuovo direttore artistico di Asti Teatro. L’annuncio è stato fatto durante una conferenza stampa al Teatro Alfieri alla presenza del sindaco Fabrizio Brignolo, dell’assessore alla Cultura Massimo Cotto e del dirigente Gianluigi Porro. Il regista torinese dirigerà il Festival per i prossimi due anni. Si è formato alla Scuola dello Stabile di Torino, diplomandosi con Luca Ronconi, di cui è stato successivamente assistente.
Asti Teatro è sempre stato riconoscibile per l’indirizzo artistico e i possibili contenuti – spiega il regista torinese – La presenza di diverse altre realtà sul territorio nazionale con una direzione simile rischia di togliere importanza al Festival. Per questo riuscire a intercettare e definire la nuova onda teatrale che si sta affacciando è doppiamente importante. Da una parte perché Asti Teatro essendo il primo potrebbe diventare il luogo ideale di queste nuove realtà, dall’altra perché questo nuovo che avanza riesce a incontrare l’interesse del pubblico essendo più vicino alle nuove sensibilità degli spettatori. Il Festival dovrebbe allo stesso tempo essere luogo di incontro tra le compagnie che stanno lavorando in questa direzione e aiutare a definire questo nuovo indirizzo attraverso momenti di incontro e di studio, per dare ad Asti Teatro una riconoscibilità a livello nazionale”.
Le dichiarazioni che arrivano dall’amministrazione comunale e della dirigenza del Teatro Alfieri vanno nel senso del tentativo di dare una nuova identità ad Asti Teatro allo scoccare del quarantesimo anno di vita.
Siamo onorati del fatto che Emiliano Bronzino abbia accettato questa sfida – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Brignolo – che speriamo possa dare non solo una nuova identità al Festival ma anche un posto di rilievo per Asti nel mondo del teatro”.
L’assessore alla cultura, Massimo Cotto, ha aggiunto:
Ci affidiamo alla sua esperienza e gli abbiamo dato due anni per lavorare perché è il tempo minimo per tracciare un nuovo percorso, con la speranza di poter proseguire insieme”.
Ed è la posizione di Cotto che sale alla ribalta delle cronache politiche di questi giorni. I gruppi di minoranza del Movimento 5Stelle e di Uniti si può hanno presentato interrogazioni sul presunto conflitto d’interessi che lo coinvolgerebbe come direttore artistico di Asti Musica, Rosebud e Akamu. L’assessore alla cultura ha annunciato nello scorso Consiglio Comunale del 13 dicembre di rinunciare a tutte le direzioni artistiche dei festival astigiani, anche quelli da lui ideati, respingendo al mittente le accuse di conflitto d’interesse. Ha infatti precisato che tutti questi incarichi sono stati svolti a titolo gratuito e di averli assunti con spirito di servizio verso la città, spendendo la sua credibilità professionale, guadagnata negli anni, per portare ad Asti personaggi del calibro di Piero Pelù, Claudio Baglioni, Ornella Vanoni. “D’ora in avanti non dirigerò più manifestazioni, né salirò sul palco per presentare eventi”, ha detto.
La polemica era scoppiata qualche giorno fa, dopo che l’amministrazione era stata chiamata ad integrare il bilancio di Asti Musica 2016 con 20.000 euro per il mancato introito del concerto di Vinicio Capossela, per il quale sembra si prevedesse un afflusso di pubblico maggiore.
Asti vivrà dunque un nuovo corso dell’organizzazione degli eventi culturali? Quel che è certo è che l’assessore Cotto non rinuncia a dire la sua, ribadendo che il suo lavoro in questi anni ha fatto risparmiare soldi alla città di Asti. La mancanza del suo contributo farà aumentare i costi dei Festival astigiani per le direzioni artistiche? Aspettiamo di conoscere gli esiti della polemica.
Carmela Pagnotta