Chieri e i botti di capodanno, Sacco contro Martano: vuole l’ordinanza che li vieti. La replica del sindaco: basta usare quelli non rumorosi, chi li produce rispetta le norme

“Sarà emessa un’ordinanza che vieti l’utilizzo di fuochi artificiali durante le festività?” Questo l’oggetto dell’interrogazione presentata nel Consiglio Comunale del 21 e 22 dicembre da Rachele Sacco, capogruppo di Forza Italia. Che parte con una premessa: “Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con un’ordinanza del 16 luglio 2009 ha approvato una misura per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione anche in applicazione degli articoli 55 e 56 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. Preso in considerazione che ogni anno a Capodanno assistiamo impotenti al consueto bollettino di guerra con centinaia di feriti, alcuni dei quali dovranno subire amputazioni di mani e dita e perdita della vista, e con le forze dell’ordine impegnate nel sequestro di botti illegali. Ma sono ancora una volta gli animali a dover pagare il prezzo più alto di questa discutibile tradizione. Agli animali, dotati di facoltà uditive di gran lunga superiori a quelle dell’uomo, non è infatti dato comprendere cosa stia accadendo e la paura, o per meglio dire il terrore, può avere risvolti drammatici. Le tragiche conseguenze dei botti di capodanno non coinvolgono solo gli animali domestici bensì tutti gli animali, compresi quelli selvatici (il rischio maggiore riguarda gli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate).

La loro agonia e morte a causa di questa assurda consuetudine non possono e non devono lasciarci indifferenti. “

In realtà, il sindaco Martano ha già deciso diversamente: un invito rivolto ai cittadini, di cui abbiamo pubblicato ieri il testo.

Spiega Martano: “Resisto da due anni alle pressioni per emettere un’ordinanza che vieti i botti di capodanno, perché preferisco non tanto vietare quanto far capire ai cittadini la portata del problema. Intanto, esistono in commercio tanti fuochi d’artificio che non fanno rumore ma solo luce. Un divieto assoluto, peraltro impossibile da far rispettare, riguarderebbe anche questi ultimi. E poi, è arrivata anche al Comune di Chieri una nota di uno studio legale specializzato, a tutela dei produttori di articoli pirotecnici. Secondo loro, la normativa europea e nazionale rappresenta una garanzia assoluta perché è molto severa: se viene rispettata e la gente si orienta sull’acquisto di fuochi più silenziosi, il fastidio è minimo. I produttori mettono poi avanti il grave danno che si recherebbe alla loro attività in caso di divieto: è gente che fa il proprio lavoro con scrupolo. Penso quindi che sia giusto che la gente si diverta, facendo però molta attenzione a non violare i sacrosanti diritti delle persone e degli animali.”