Asti. Teleriscaldamento: il Movimento 5 Stelle e i “dettagli tecnici” dell’inefficienza dell’impianto.
All’indomani del Consiglio Comunale sul Teleriscaldamento, il Movimento 5 Stelle astigiano mette l’accento sull’inefficienza dell’impianto progettato dalla societĂ Aec. Il comunicato stampa diffuso dai consiglieri Davide Gargia e Marcella Serpa è controfirmato dall’ingegner Massimo Cerruti che analizzato il progetto. Lo pubblichiamo:
“Durante la Commissione Consiliare congiunta riunitasi giovedì 22 dicembre sul tema del teleriscaldamento, sono intervenuti il capogruppo del Movimento 5 Stelle di Asti, Davide Giargia, oltre a numerosi cittadini e rappresentanti di varie associazioni, che hanno tutti ribadito per l’ennesima volta al sindaco la loro decisa ed unanime contrarietĂ a questo progetto. In tale occasione, l’amministrazione comunale e il proponente AEC SpA sono stati per l’ennesima volta messi di fronte alla realtĂ dei fatti e a tutte le numerose controindicazioni insite in questo progetto. Controindicazioni tra l’altro giĂ rimarcate durante la Conferenza dei Servizi, quali l’installazione di una centrale termica definita come “industria insalubre di prima classe”, emissioni sonore che rimangono oltre le norme, uso di energia esclusivamente non rinnovabile, ecc. ecc.
In risposta alle stringenti osservazioni tecniche presentate dall’Ing. Massimo Cerruti (rappresentante del Comitato No Teleriscaldamento ad Asti ed attivista del M5S), il quale ha sottolineato l’importantissimo dato tecnico del Fattore di Conversione dell’Energia Termica Primaria (PEF) che per questo progetto è stato indicato da AEC stessa con un valore di 1.1. Il proponente ha tentato – in evidente imbarazzo – di giustificarlo paragonandolo al dato del teleriscaldamento di Torino. Paragone palesemente fuori contesto, come ribaditogli dall’Ing. Cerruti, in quanto tale valore per l’impianto di Torino si attesta su valori molto piĂą bassi. Il valore di Asti, invece, sottolinea la completa inefficienza del progetto.
Il proponente non ha potuto far altro che ammettere che se avesse voluto proporre un teleriscaldamento efficiente per Asti avrebbe dovuto presentare un progetto ancora più inquinante. E qui i nodi sono nuovamente venuti al pettine, perché in pratica AEC non ha potuto far altro che ammettere che, data la conformazione della città , Asti non è adatta a poter ospitare un teleriscaldamento efficiente, e ciò in barba anche a quanto imposto dalle normative europee.
A questo punto, e vista ormai la malaparata in cui si sono ritrovati sia il Comune che il proponente, il presidente della commissione Pippo Cornero ha dichiarato chiusa la seduta, invitando l’Ing. Cerruti ed il rappresentate AEC (Ing. Cimino) a confrontarsi privatamente su questo ‘dettaglio’ tecnico. Peccato che lo stesso non sia affatto un semplice dettaglio tecnico, ma il dato principale su cui si basa TUTTA la definizione di teleriscaldamento efficiente, quindi anche tutto il progetto stesso! Ci si domanda allora perchĂ© il Comune e la sua principale partecipata ASP continuino ad ostinarsi nel portare avanti un progetto che costringerĂ la cittĂ di Asti a sopportare per i prossimi 30 anni un teleriscaldamento giĂ in partenza non efficiente. Asti non ne ha bisogno!”