Chieri, per la ex scuola di Via Tana ore decisive: il compratore, se rinuncia, ci rimette 500 mila euro

Pochi giorni e sapremo che fine farà l’ex scuola media di Via Tana. Chi l’ha comprata all’asta (l’immobiliarista Conti) ha tempo fino al 31 dicembre per decidere se confermare la propria volontà di acquistare oppure recedere da un contratto che, passati alcuni anni e cambiate profondamente le condizioni del mercato immobiliare, è diventato meno remunerativo. La vicenda, all’epoca della Giunta Lancione, si era poi complicata non poco con un ricorso straordinario al capo dello stato promosso dalla forza politica allora all’opposizione (il Pd) e oggi al governo della città, e con il problema della scuola diventato una autentica patata bollente. Perché è chiaro che l’attuale amministrazione ‘tifa’ per una riappropriazione dell’area, ma è altrettanto chiaro che la controparte non è disposta a rimetterci nell’operazione una parte ingente dell’investimento.

“Dobbiamo capire – dice l’assessore all’urbanistica Massimo Ceppi – se la controparte vuole andare avanti con l’atto di acquisto oppure intende rinunciare. Ma la loro eventuale rinuncia comportrebbe per loro non solo la perdita della cauzione di 100 mila euro, ma anche di una fidejussione di altri 400 mila euro. Il tutto, mezzo milione di euro, a fronte di un valore del bene di 2 milioni di euro.”

In campo, i legali con il coltello tra i denti. “Non posso dire nulla, la riservatezza fino alla conclusione dell’operazione è d’obbligo – chiude Ceppi – ma è chiaro che, se pure il Comune ha il coltello dalla parte del manico, la controparte vorrà giocarsi tutte le sue carte, di fronte al rischio di perdere una cifra così ingente.”

Questione di poco e si dovrebbe chiudere. In un modo o nell’altro.