ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati

 

TORINO- MONTEVERDI: I MADRIGALI DI CREMONA– Dopo l’esecuzione del Vespro della Beata Vergine, l’Unione Musicale prosegue il filone monteverdiano con l’esecuzione dei Madrigali di Cremona affidata all’ensemble “Le Arst Florissants” (foto), tra le formazioni più note in sede internazionale, specializzato nell’esecuzione di musica barocca con strumenti d’epoca. Con il suo direttore Paul Agnew, per la serie “L”altro suono”, propone una selezione dai primi tre Libri dei Madigrali a cinque voci scritti a Cremona, sua città natale, tra il 1587 e il 1592: appartengono al periodo giovanile e già documenti di straordinaria vocazione musicale. In essi emergono una magistrale testimonianza del contrappunto e la tendenza alla drammatizzazione delle passioni. Ai Madrigali cremonesi si può tranquillamente dare il titolo di capolavori che segnano una tappa basilare nel passaggio dal Rinascimento al Barocco. Il ciclo proseguità nelle prossime due stagioni con i Madrigaii scritti a Mantova e Venezia.

Torino, Conservatorio, p. Bodoni

Stagione Musicale, serie “L’altro suono”

Lunedì 9 gennaio, ore 21.00

LES ARTS FLORISSANTS direttore e tenore PAUL AGNEW

Solisti: HANNA MAISSON, MIRIAM ALLAN (soprani), LUCILE RICHARDOT (contralto), CYRIL COSTANZO (basso)

Musica di Monteverdi

TORINO- UN’ORCHESTRA SENZA DIRETTORE- “Spira Mirabilis” (foto) è una compagine orchestrale che si presenta senza direttore, ma con un organico ampio. Ha sede a Formigine (Modena), cittadina di trentaquattromila abitanti, dove giovani musicisti, provenienti da  diversi paesi europei, si riuniscono per una settimana, cinque o sei volte l’anno, per studiare un unico brano. Le prove sono intense, proprio perchè l’assenza di un direttore impone a tutti i musicisti uno sforzo fuori del comune: ciascun componente arriva dopo un capillare studio di parte e partitura. Il nome “Spira Mirabilis” fa riferimento alla spirale, figura geometrica costruita su proprietà matematiche in cui variabilità e identitòà si mescolano al punto che il suo inventore Jacob Bernouilli volle sulla sua tomba l’epigrafe “Eadem morte te resurgo” (“Risorgo grande ma diversa”). Un’ultima cosa da svelare: gli orchestrali illustrano in breve il programma all’inizio e alla fine rispondono alle domande del pubblico. A Torino quest’anomala orchestra propone una partitura complessa qual’è la Sinfonia n,. 4 in mi minore di Brahms, composta nelle estati del 1884 e ’85, segna una sorta di non ritorno del sinfonismo classico-romantico. Lavoro fitto di contenuti musicali, di rigoroso lavoro compositivo, ma al tempo stesso denso di sentimenti contrastanti e di sfumature espressive squarciate da inquieta malinconia. In netto contrasto con una concezione individualista all’epoca in vigore, la Quarta è la cartina al tornasole del pensiero brahmsiano secondo cui ogni idea deve passare al filtro di un accurato lavoro circa la forma e le tecniche di sviluppo tematico. Qui sembra guardare ai grandi del passato, adirittura a Bach, mentre la materia di cui si serve (sonorità, sentieri armonici, varietà della sfumatura espressiva) è una palese manifestazione del romanticismo tedesco.

TORINO, Auditorium “Toscanini” (RAI), p. Rossaro

Unione Musicale

Mercoledì 11 gennaio, ore 21.00

SPIRA MIRABLIS

Musica di Brahms