Asti. Gnu Quartet per Akamu. Musica (senza titolo) per immaginazione.
S’intitola “Untitled” (senza titolo) l’ultima produzione degli Gnu Quartet, gruppo di musicisti difficilmente classificabili, “Anche se I-Tunes insiste nell’inserirci nelle categorie più strane – scherzano Raffaele Rebaudengo e Roberto Izzo – tipo: jazz moderno”.
Ieri sera, venerdì 20 gennaio, il quartetto era ad Asti per la rassegna “Akamu” a presentare l’album composto di soli brani strumentali. A fare gli onori di casa, nell’Aula Magna dell’Università, Alexander Macinante. Chiacchierando con il violista Rebaudengo ha tentato di dare una descrizione del lavoro dei musicisti genovesi. I quattro, Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino, Stefano Cabrera al violoncello e agli arrangiamenti e Rebaudengo alla viola, hanno alle spalle una carriera ultra decennale, durante la quale hanno collaborato con artisti di tutti i generi musicali, da Gino Paoli agli Afterhours, da Niccolò Fabi a Dolcenera. Hanno prodotto cinque album strumentali e partecipato ad innumerevoli trasmissioni televisive e radiofoniche: Che tempo che fa, Parla con me e non ultimo il Festival di Sanremo.
Pensiamo che la musica incontri tutti noi in modo diverso – dice Rebaudengo – e ad ognuno suggerisca immagini differenti. Per questo non abbiamo dato un titolo ai brani di questo lavoro. Le nostre sono “Idee”, è questo il nome che abbiamo dato alle tracce, aggiungendo solo una numerazione per distinguerle. Diamo un suggerimento al quale ognuno potrà associare le sue immagini”.
E la musica degli Gnu Quartet è davvero adatta a scatenare l’immaginazione. Musica quasi cinematografica, rimanda con grande facilità ai piani sequenza più famosi del cinema, da quelli di Sidney Pollack a quelli degli interni di Ettore Scola, dove l’aspettativa cresce con l’emozione. In effetti non è determinante il genere della loro musica. Non credo esista una categoria che possa racchiudere il loro repertorio. E’ musica “Gnu”. Bella musica!
Carmela Pagnottaia