Chieri e i profughi, Olia: “Nessuna invasione, al massimo una decina in più”
Non sarà una invasione, per Chieri, la nuova ondata di richiedenti asilo che la Prefettura suddividerà tra i comuni della provincia di Torino nei prossimi mesi. Manuela Olia, vicesindaco e assessore ai servizi sociali, ne è certa. “Attualmente, a Chieri – dice – abbiamo 83 profughi richiedenti asilo. Il ‘tetto’ teorico secondo i parametri che Anci e ministero stanno discutendo, cioè una percentuale di profughi tra il 2,5 e il 3 per mille della popolazione di ogni comune, porterebbe al massimo questo numero a 95 (con il parametro più basso) o a 106, con il più alto. Non sono i numeri che preoccupano, semmai i progetti: se sono fatti bene, e se la ridistribuzione tra i comuni funziona davvero, Chieri non ha di che preoccuparsi. Pensiamo che Pecetto, con 4 mila abitanti, ospita attualmente 32 profughi, che Castelnuovo con 3 mila ne ha una ventina e che Riva presso Chieri ne ha 19. L’idea della redistribuzione è buona perché mette al riparo i comuni che accolgono, come appunto Chieri. Diversamente, avrebbe ragione Vaccaro…”
Olia insiste sul fatto che non ci sia ancora alcuna certezza sul fatto che si arrivi a questi numeri. “L’accordo a livello nazionale non è stato ancora fatto, servono i progetti e i posti disponibili. Insomma, i chieresi possono stare tranquilli. Anche perché, tra gli attuali profughi presenti in città, non mi risulta ci siano stati altri problemi, dopo quelli segnalati dagli amministratori di condominio a novembre.”