Ospedale unico dell’asl 5 e Città Metropolitana, il sindaco Martano: “Due ricorsi al Tar, non resta che aspettare…”

Claudio Martano

Due ricorsi al Tar e un ordine del giorno della Città Metropolitana: il tema è sempre lo stesso, il futuro ospedale unico dell’asl 5 che la Regione ha deciso di progettare a Vadò, tra Trofarello e Moncalieri, e molti altri, sia Comuni che privati, vorrebbero altrove. All’ex autoparco militare di Cambiano (Chieri), a Villastellone (i comuni del Carmagnolese, Villastellone ovviamente in testa) o nell’ex area Besenzoni Ferraresi, sempre a Cambiano: di qui, dal comitato spontaneo di cittadini e dalla proprietà dell’area, è partito qualche giorno fa il secondo ricorso al Tar contro la scelta della Regione.

Claudio Martano, sindaco di Chieri, che ha partecipato in rappresentanza del territorio all’ultima seduta del Consiglio della Città Metropolitana in cui è stato discusso l’ordine del giorno, ha qualcosa da puntualizzare, rispetto a quanto è stato ufficializzato e pubblicato. “Intanto, quando leggo di decisione unanime del consiglio – dice – mi viene da precisare che i rappresentanti della forza politica più numerosa nel consiglio, cioè il Pd, non hanno partecipato alla votazione. A favore ha votato il gruppo di centrodestra, che ha presentato la proposta, oltre al M5S, che governa ma non ha la maggioranza. A parte questo, ho detto in quella sede che la mozione non mi convince del tutto, per una serie di motivi: intanto, perché c’è un errore concettuale nel dire che l’ospedale può essere lontano da Moncalieri e Nichelino in quanto i cittadini dei due comuni, i maggiori dell’asl 5 quanto a popolazione, potrebbero benissimo usufruire degli ospedali di Torino. Se lo facessero, come avevo già detto tempo fa, non ci sarebbero più le condizioni per fare un ospedale destinato al resto dell’asl, o almeno un ospedale con i requisiti che giustamente pretendiamo. Poi, perché non è vero che sia mancata la consultazione dei Comuni: c’è stata, sono stati definiti dei criteri. Mettere ai voti il sito equivarrebbe a far vincere Vadò… Sono invece d’accordo con il rilievo sul consumo di aree agricole e sui costi che si dovranno affrontare per mettere in sicurezza un’area come Vadò, in parte esondabile. Quanto al coinvolgimento della Città Metropolitana, lo ritengo opportuno, ma più per lo sviluppo del progetto che non per la scelta del sito. Adesso, con due ricorsi al Tar, non resta che aspettare.”

Intanto, la Regione che fa? “Non siamo più stati aggiornati sull’operatività dell’assessore Saitta – conclude Martano – e sui passi che si dovevano compiere. Penso che, per andare a chiedere il finanziamento dell’ospedale al ministero, Saitta debba quanto meno dotarsi di un progetto di fattibilità. Di cui, al momento, non sappiamo nulla.”