I tormenti del PD astigiano. Ancora fumata nera per il nome del candidato sindaco.

Fabrizio Brignolo e Angela Motta

A campagna elettorale cominciata da tempo e con tutte le forze in campo attive a sostegno dei propri candidati, una sola voce manca ancora all’appello della corsa per le amministrative astigiane: quella del Pd. Dopo l’annuncio della rinuncia alla seconda candidatura del sindaco in carica Fabrizio Brignolo, si registra un certo smarrimento della sinistra che non ha ancora trovato il nome del possibile successore al suo scranno.

E’ di qualche ora fa il ritiro della disponibilitĂ  a candidarsi di Angela Motta, consigliere regionale e nome piĂą accreditato, ufficialmente “per favorire il dialogo”, come ha lei stessa comunicato con una nota diffusa a mezzo stampa.

La discussione si è aperta all’insegna del “candidato esterno o candidato organico alle forze locali?”, posto che la divisione tra le varie anime della sinistra riflette quella del palcoscenico nazionale. Non piace a tutti la linea renziana rappresentata dall’uscente Brignolo e dalla stessa Motta. Si è espresso duramente Beppe Passarino, che intende correre da indipendente ed ha costituito la lista “Da soli contro tutti”.

Nei giorni scorsi è stata ipotizzata la candidatura di un personaggio della societĂ  civile, capace di riportare su posizioni unitarie tutte le liste progressiste. E’ corso il nome del giornalista Beppe Rovera ma anche questa possibilitĂ  non convince tutte le forze in campo.

Quasi come ultima ratio si è sondata la disponibilitĂ  del penalista Aldo Mirate, ex parlamentare del Partito Comunista negli anni ’70. Un nome di peso nella scena pubblica di Asti che avrebbe potuto rappresentare un valido sfidante a Maurizio Rasero, il candidato capace di riunire tutte le liste del centro-destra e che attualmente si presenta come il piĂą probabile vincitore delle amministrative di giugno. Mirate ha però declinato l’invito a scendere nell’agone politico a causa dei suoi impegni professionali, rimanendo disponibile a mediare per raggiungere un accordo di coalizione tra le varie liste di centro-sinistra.

Con il passare dei giorni appare sempre piĂą tormentata la scelta del Pd che sta perdendo il passo sul posizionamento degli altri partiti e movimenti. L’incertezza rischia di essere perdente ancor prima di cominciare la corsa.

Carmela Pagnotta