Valfenera: storia di una casetta e di un Piano Regolatore (aspettando il Tar)
“A proposito di variante al PRG del comune di Valfenera e della conseguente minaccia d’espropri a privati, vi invio in allegato una lettera ed una fotografia che illustrano la situazione nella quale viene a trovarsi la mia piccola proprietà e del pericolo d’esproprio che incombe su di essa. Conoscendo l’attenzione che la Vostra Redazione rivolge al rapporto fra Istituzioni pubbliche e cittadino,mi auguro che possiate dare il giusto rilievo ad una piccola storia, significativa di come molti amministratori tendano a trattare i cittadini come loro sudditi.”
La lettera, firmata, si intitola “I muscoli di un Sindaco”. La pubblichiamo per esteso, naturalmente disponibili ad ospitare repliche e precisazioni.
“C’è una storia, una piccola storia di provincia, nel territorio del Comune di Valfenera, che può accendere una luce significativa sulla parsimonia di sentimenti e di lungimiranza che sta orientando l’azione miope di una piccola amministrazione locale.
Nel cuore del paese, nel suo centro storico, sorge un vecchio portico adiacente ad un fresco giardino dove fino ad ora, insieme a varie specie di piccoli arbusti e fiori, avevano signoreggiato, con la dignità del loro rango, una palma, un pino cembro ed un acero imponenti.
Dignitosi e regali, ma ignari di quello che li attende.
C’era una volta – nel 2004- un Piano Regolatore che destinava questo spazio ad area servizi, ma da allora nulla si era mosso, né mai era stato formulato un progetto concreto d’utilizzo, né peraltro era stato reiterato il vincolo, come la legge avrebbe previsto.
Ma la piccola ruota dentata dell’Amministrazione Comunale s’è avviata recentemente con l’approvazione di una Variante al Piano Regolatore, insensibile al fatto di stritolare i diritti di una piccola Cittadina, quale io sono.
Quel giardino, infatti, insieme al portico, è di mia proprietà e, oltre a rappresentare un piccolo bene patrimoniale di cui pensavo di poter legittimamente disporre, rappresenta da sempre, per me e la mia famiglia, un luogo dell’anima e degli affetti, dove sono stati celebrati tutti gli eventi più significativi della nostra vita. In ultimo il ricevimento di nozze del mio figlio maggiore.
A distanza di una quindicina d’anni da quel Piano Regolatore, la Giunta comunale ha finalmente individuato come un’esigenza non più rinviabile quella di realizzare un “deposito mezzi” in quell’area che finora è stata una piccola oasi di verde ed ha dichiarato la volontà di avviare la procedura di Esproprio.
C’è anche una casetta in questa bella storia pedagogica, la mia casetta, il mio “buen retiro” valfenerese che s’affaccia e spero continuerà ad affacciarsi su un bel giardino, piuttosto che su un “deposito mezzi”. Naturalmente se questo tragicomico progetto della Giunta comunale si realizzasse, la mia casetta perderebbe ogni valore e in questo modo andrebbero in fumo tutte le mie aspettative future di destinare ai miei figli un bene di un discreto valore commerciale, ma soprattutto di inestimabile valore affettivo. Non posseggo altri immobili, oltre alla mia casa di residenza.
Penso di essere una buona cittadina, ma soprattutto una persona ragionevole: avevo messo in conto che per il porticato, destinato a biblioteca, si potesse giungere ad una transazione congrua con il Comune, anche se questo mi avrebbe costretta a rinunciare alla realizzazione di una Scuola di danza che era nei mie progetti, ma soprattutto nei sogni della mia figlia minore, insegnante di danza classica e moderna, ora costretta ad esercitare la sua attività in una palestra sulla quale paga un canone d’affitto in un comune limitrofo a Valfenera.
Per quanto riguarda il giardino, forse il Sindaco avrebbe potuto avere meno scrupoli nei miei confronti se vi avesse progettato un asilo, un ambulatorio, qualcosa di significativamente Pubblico, di utilità collettiva.
No, invece si tratterà di un incantevole “deposito mezzi” di cui trarrà un grande beneficio il decoro urbano del Centro Storico di Valfenera.
Penso che negare la dignità dei propri cittadini, per futili motivazioni come queste, sia il segno di un arrogante atteggiamento vessatorio da parte del Sindaco, forse pensando di indossare un moderno abito decisionista per puntare ad una facile contropartita elettorale (le elezioni comunali a Valfenera sono alle porte).
Questa rimane una piccola storia con piccoli protagonisti, dove l’unica cosa grande è il danno che subirò, se non si riuscirà a bloccare questa macchina cieca difronte ad una cittadina inerme.
Già avverto il dolore delle mie grandi piante abbattute senza alcun rispetto, nel fragore di potenti motoseghe, per far posto alle utilitarie del servizio tecnico comunale, sotto lo sguardo compiaciuto di un sindaco lungimirante.
Ma ci sarà anche per me “un Giudice a Berlino”. Così, su mandato dei miei legali, si occuperà il T.A.R di valutare se è accettabile che una semplice cittadina debba soccombere ad una delibera comunale sorretta da motivazioni insulse come quella di un “deposito mezzi” nel cuore del Centro storico del paese.
Duole constatare che per un problema così marginale per le prospettive di crescita di Valfenera, sarebbero esistite soluzioni alternative ed indolori per un privato cittadino, ma purtroppo ignorate.
Ma intanto anche gli elettori valfeneresi avranno tutto il tempo di valutare l’operato di una classe politica dal quieto profilo tardo-democristiano, ma animata da pericolose inclinazioni espropriative e capace, senza alcun sussulto morale, di prevaricare un suo cittadino nel cuore della sua stessa casa.”