Valfenera. La pazienza di un sindaco. Alcune precisazioni sul piano regolatore.

Il sindaco Paolo Lanfranco

A seguito della lettera della signora Giuliana Minchiante di Valfenera riguardante un vincolo urbanistico sulla sua proprietà, pubblichiamo alcune precisazioni del sindaco Paolo Lanfranco sul piano regolatore in vigore nel comune del Pianalto Astigiano, diffuse in una sua nota:

Ritengo che un sindaco, per responsabilità, debba astenersi quanto più possibile dalle polemiche – anche incassando, entro certi limiti, gli attacchi che riceve sul piano personale – ma allo stesso tempo, per dovere di trasparenza, debba fornire ai cittadini ogni elemento utile per comprendere come stanno davvero le cose. Per questi motivi, in modo puntuale e spero esaustivo, informo che:

Il Piano Regolatore Generale del Comune di Valfenera (PRGC) è in vigore dal 2004;

in questo PRGC – dunque dal 2004 (!) – una delle aree destinate in futuro a servizi per la collettività – ovvero ad interventi di pubblica utilità – era stata individuata in un’ampia porzione della particella catastale attigua al Parco comunale, confinante con il ‘teatrino Villa’ ed il Circolo A.N.C.R. (la parte tratteggiata in azzurro ed in rosso dell’immagine);

tale particella è entrata in proprietà della sig.ra Giuliana Minchiante nel 2011 (!), quando già era gravata del suddetto vincolo;

la nuova proprietaria ha richiesto al Comune di eliminare tale vincolo, variando il PRGC e dunque dichiarando che non vi fosse più alcuna ‘pubblica utilità’ al mantenimento della ‘area servizi’ per eventuali futuri interventi;

ho personalmente favorito una serie di incontri con la sig.ra Minchiante, accompagnata dal proprio tecnico di fiducia, per addivenire ad una soluzione che accontentasse sia il Comune – che ha il dovere di fare l’interesse della collettività, anche quando diverge da quelli di un singolo (!), sia la proprietà;

si era così raggiunto un accordo lasciandosi con una stretta di mano: la signora Minchiante avrebbe ceduto al Comune meno della metà del terreno vincolato (la sola parte tratteggiata in azzurro) per un importo superiore rispetto ai valori forniti dal catasto, ed il Comune avrebbe tolto il vincolo dalla restante parte (tratteggio rosso);

avevo illustrato alla signora Minchiante che sarebbe stata intenzione dell’Amministrazione realizzare nel portico esistente la Biblioteca civica nel piano primo (oggi non esistente) cui potrebbe darsi accesso dal soppalco dell’attiguo teatrino Villa, che – beneficiando di pubblici contributi – potrebbe così diventare un adeguato locale multimediale al servizio della Comunità e un garage per due mezzi comunali al piano terreno, con accesso dal vicolo M. Lanfranco, che consentirebbe all’Ente di risparmiare l’affitto attualmente pagato a terzi per un garage (sito sulla piazza, a 50 metri di distanza) di 1.200 €/anno; a distanza di una decina di giorni il tecnico di fiducia della signora (non lei!) mi informava che la stessa aveva cambiato idea e non intendeva dar seguito a quanto concordato;

anche in un accordo bonario il valore di cessione del portico e del terreno non può discostarsi oltre misura dai valori fissati dal catasto: il Sindaco NON PUO’ e NON DEVE, per andare incontro alle richieste del venditore, riconoscergli importi che si discostino eccessivamente dai valori fissati dal catasto, dal momento che non sono soldi suoi ma dei cittadini (!): senza scomodare Orwell, direi che il potere significa tutelare gli interessi generali di chi non può farlo direttamente ma demanda la propria fiducia agli Amministratori;  il portico ha una superficie di circa 40 mq e non credo sia ipotizzabile realizzarvi asili, ambulatori, etc…, anche perché l’attuale Amministrazione non intenderebbe edificare in quell’area altre volumetrie in aggiunta al portico esistente;

Il Consiglio comunale ha ritenuto, attenendosi peraltro alle osservazione dell’urbanista incaricato di elaborare la variante, di non modificare quanto previsto nel 2004 rispetto all’area in questione, in modo da non compromettere la possibilità – che non può ad oggi esser data per certa – di realizzare opere di pubblico interesse, quali quelle sopra precisate. In conclusione è opportuno evidenziare come questa Amministrazione, in relazione alla proprietà acquisita dalla signora Minchiante nel 2011, non abbia ad oggi apportato alcuna modifica rispetto a quanto pianificato nel 2004 e mi è difficile addirittura immaginare che la signora possa ricorrere al TAR: non essendoci provvedimenti che modifichino i suoi interessi contro cosa ricorre? Ciò rende ancor più evidente la gratuità dell’attacco diffuso sui social e sui mezzi stampa, cui riconosco un pregevole esercizio di stile improntato (non a caso) al genere della favola. Mi scuso per non potere approfondire oltre la questione, per ragioni di spazio, ma resto a disposizione per ogni richiesta di chiarimento che chi legge vorrà indirizzarmi”.