Ospedale unico, mozione di Forza Italia a Chieri: “La valutazione ambientale andava fatta prima”

L’area di Vadò su cui dovrebbe sorgere l’ospedale unico dell’asl TO5

Ennesimo “scontro” in Consiglio Comunale sul tema dell’Ospedale unico. La mozione portata in aula dalla capogruppo di FI, non passa ma la motivazione data dall’assessore Ceppi non convince Rachele Sacco. «Durante la discussione l’assessore ai lavori pubblici ha sostenuto che la procedura Vas, ovvero la Valutazione ambientale strategica, possa essere effettuata dopo la scelta della location – riporta Sacco – Ma a noi risulta che per legge l’iter preveda prima lo svolgimento del Vas e successivamente la definizione della zona». Dal sito della Regione Piemonte si legge infatti: «La valutazione ambientale strategica di piani e programmi costituisce un importante strumento per l’integrazione di considerazioni di carattere ambientale nell’elaborazione e nell’adozione di strumenti di pianificazione e programmazione, al fine di garantire la sostenibilità delle scelte effettuate e delle azioni previste in un piano o programma. La procedura di valutazione dei probabili effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di piani e programmi, è stata introdotta dalla Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, ed è obbligatoria per gli Stati Membri dal 21 luglio 2004». La mozione, presentata dal capogruppo, evidenziava dunque che la delibera regionale non teneva conto di questi criteri e sollecitava pertanto la Giunta tutelare il diritto della Città di Chieri di esprimere il proprio parere rispetto alla localizzazione dell’ospedale, riavviando il confronto con l’Assessorato nel momento in cui l’area scelta per il nuovo ospedale risulta esondabile: «Per bocciare la nostra mozione sono state dette cose non giuste – rammenta Sacco – Il Vas dev’essere fatto prima della scelta di una location, quando sono stati definiti i criteri generali del progetto». A rafforzare le tesi ci sono anche gli interventi usciti in questi giorni sui giornali di Marco Cavalletto, di Pro Natura Piemonte che ha segnalato molte delle criticità già palesate dal gruppo nei mesi scorsi: «Zone esondabile, terreni agricoli che non possono essere edificabili e anche la presenza di un’impresa catalogata nell’elenco nazionale delle imprese a rischio (Direttiva Seveso) – ricorda Sacco – Mi meraviglio che la questione sia trattata con così tanta leggerezza come da chi va a costruire un pollaio, stiamo parlando di un’ opera pubblica, un ospedale»