Cambiano – Michellone: «Io assolto in secondo grado dopo cinque anni di accuse infamanti». I dettagli.

Un manifesto per far conoscere la propria piena assoluzione in primo e secondo grado, dal titolo inequivocabile: «Dopo cinque anni di accuse false ed infamanti». Questa è la strada scelta dall’ex sindaco di Cambiano, Giancarlo Michellone, per far conoscere l’esito di una vicenda che risale al 2011, che lo vede assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”.

Giancarlo Michellone

Michellone, ci riassume i termini della diatriba? «Alla fine del 2011 l’amministrazione comunale, capitanata dal sottoscritto, ha iniziato una lotta all’evasione. Fin dal marzo 2011 si era arrivati al punto di non poter pagare i fornitori, perché a causa della situazione pregressa si era forato il patto di stabilità. Il debito superava 500mila euro. Negli anni precedenti il controllo dei tributi era stato effettuato solo su alcune categorie di utenti e con risultati miseri. Il problema era che i controlli dovevano svolgersi consultando manualmente dati provenienti da diverse banche dati, quindi era necessario un software che incrociasse gli stessi. Da un’indagine effettuata all’epoca risultò che non ne esistevano sul mercato che svolgessero questo compito. A quel punto mi rivolsi al dr. Morra, con il quale avevo già collaborato, già direttore responsabile delle ricerche sui software di integrazione in Fiat, e gli chiesi di darmi un parere sulla fattibilità di un prodotto che integrasse le banche dati della pubblica amministrazione, finalizzato alla lotta all’evasione».

Nasce così il ‘Taxanaliser’. «Morra iniziò subito a dare supporto alla velocizzazione del processo manuale, per poi arrivare, nel 2012, a realizzare questo software. Svolse la sua consulenza a titolo gratuito, come concordato».

Cosa avvenne dopo?. «Nel corso consiglio comunale del 3 aprile 2012 ho presentato il Morra come mio ex collaboratore ed egli ha descritto il prodotto ed i risultati conseguiti, alla luce dei quali il servizio Ragioneria e Tributi decise di continuare ad utilizzare il Taxanaliser. Avrebbe potuto continuare ad usarlo così come era,  ma, per ottenere maggiori efficienza ed efficacia, ritenne che fossero opportuno richiedere una serie di attività aggiuntive: supporto, aggiornamento e manutenzione, formazione all’uso. La responsabile del Servizio Ragioneria chiese un preventivo al Morra, che propose di affidare queste attività operative alla società – nata nel febbraio 2012 – Modulo Sigma, gestita dalla propria figlia, che vantava tra i propri clienti l’americana Electronic Research Analyses, il Politecnico di Torino e l’Unione Industriale, per citarne alcuni. Il 23 maggio 2012 il Servizio Ragioneria ricevette il preventivo: 28.000 euro più Iva e, correttamente, svolse ulteriori indagini per verificare eventuali alternative, ma venne confermata la totale assenza di esse.  Perciò,  il 28 luglio 2012, procedette con determina all’affidamento diretto».

Il manifesto a firma Michellone in Cambiano

Nel 2013 prende il via la diatriba giudiziaria che ora vede la sentenza di secondo grado. Quali erano le contestazioni mosse? «L’8 marzo 2013, in Consiglio Comunale , gli ex sindaci Mammolito e Mariotto denunciano lo sviluppo del software Taxanalyser con affermazioni gravi e lesive nei confronti miei e della responsabile dell’ufficio Ragioneria, promettendo “segnalazioni agli organi competenti”. Le accuse, esaminate e poi rigettate dai tribunali di primo e secondo grado, riguardavano il ruolo e la parentela del dr. Morra nella società Modulo Sigma, la fondazione “ad hoc” della stessa azienda per lucrare sull’ordine ottenuto “con la connivenza del sindaco“, le condizioni di favore per l’accesso ai dati ottenuti “dall’amico del sindaco” e la probabilità che esistessero dei software alternativi».

Che ne fu di queste accuse? «Di queste accuse, insieme ad altre, gli accusatori diedero ampia pubblicità anche negli anni successivi, con dépliant diffusi casa per casa e con commenti irriferibili sul web. Accuse false ed infamanti, con corollario  di insinuazioni ed insulti. Nel mentre la giustizia ha fatto il suo corso: sono stato assolto l’11 febbraio 2015 in primo grado, “perché il fatto non sussiste“. Sentenza confermata in secondo grado il 2 novembre 2016».

Quali sono le motivazioni delle sentenze di assoluzione? «Nella sentenza di secondo grado, passata in giudicato il 18 marzo 2017, il commento dei giudici riporta che “nessun danno ne è derivato per il Comune, anzi, a quanto pare l’utilizzo del software in questione ha, nel corso degli anni, fornito risultati eccellenti ed ha consentito al Comune di Cambiano di recuperare ingenti risorse finanziarie”. La difesa ha dimostrato che Morra non era il legale rappresentante della società Modulo Sigma, e che la stessa non era stata fatta “ad hoc” per ottenere un ordine dal Comune di Cambiano. La Corte di Appello di Torino ha confermato la piena legittimità del procedimento di appalto perché il Taxanalyser era una innovazione vera, e senza alternative per una Amministrazione Pubblica che volesse avviare una lotta all’evasione fiscale in modo evoluto. Inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dall’accusa, non era possibile una gara per la mancanza di fornitori alternativi».

In conclusione? «In conclusione le accuse mosse di di turbativa d’asta con “violenza, minaccia, doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti”, ai sensi dell’art.353 del codice penale. e quella di abuso d’ufficio sono risultate del tutto campate in aria».

Il Taxanalyser continua nel suo ‘lavoro’? Con quali risultati? «Dal 2011 al 2016 l’applicazione di Taxanalyser, ha rilevato errori o evasioni per 984mila euro tra denunce ICI e IMU, mentre 752mila euro sono stati incassati per evasioni e pagamenti in difetto. Al tempo stesso 232mila euro sono stati restituiti ai cittadini in quanto versati in eccesso. Effetto indiretto è stato anche l’aumento degli incassi, da circa 985mila ero Euro del 2010 a 1.285.000 nel 2016, nonostante le riduzioni dei contributi introdotte per legge»

La questione si può considerare definitivamente chiusa? «Dopo aver sopportato cinque anni di accuse infamanti mi riservo di chiedere i danni morali. Questa vicenda ha danneggiato me, la mia famiglia e i miei colleghi di amministrazione».