ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
CHIERI (TO)- RARE MUSICHE SACRE DI GALUPPI- Domenica scorsa si è conclusa la nona edizione di “Musica e Spiritualità” presso la chiesa di San Domenico. In programma musiche sacre del veneziano Baldassare Galuppi (1706-1785), compositore di successo verso la metà del Settecento, sicuramente il più significativo nell’Italia del nord. Autore di un’abbondante produzione, per la varietà dei generi trattati, sostenuta da una costante e chiara attenzione circa le tendenze stilistiche. Dapprima attivo a Firenze, poi a Venezia, Milano e Roma, passa da San Pietroburgo e Londra. L’inglese Charles Barney, famoso viaggiatore che ci ha lasciato in un libro DI vivide testimonianze della vita musicale italiana, conobbe Galuppi a Venezia nel 1770, definendolo “uno dei pochi geni rimasti della migliore scuola che l’Italia abbia avuto”. Rita Peiretti con questo concerto chierese ha riconfermato ancora una volta la propria vocazione di studiosa quasi onnivora della musica antica, andando a scovare il “Miserere” nel fondo Foà-Giordano della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino dove è presente non il manoscritto originale, ma solo una copia trascritta da don Giuseppe Baldan, copista di musica a San Giovanni Crisostomo di Venezia, priva di data. “Miserere” è la prima parola del salmo 50 della Vulgata, il quarto dei sette salmi penitenziali e veniva eseguito durante la Settimana Santa al termine dell’Ufficio delle Tenebre, In apertura è stato eseguito il “Magnificat”. Sia il “Miserere” che quest’ultimo sono lavori di eccellente fattura con arie di gusto teatrale, mentre la stile è grave, l’armonia, la modulazione e le fughe ben costruite. Tutti elementi messi in luce dall’appropriata direzione di Rita Peiretti (nella foto con A. Manzotti), sempre attenta ai respiri giusti e al fraseggio raccolti con sollecitudine dall’Accademia dei Solinghi, dall’Ensemble des Alpes de la Mer e dalla Corale “Goitre” diretta da Corrado Margutti.
Solisti di valore due autorevoli cantanti votati alla musica barocca: il sopranista Angelo Manzotti e il controtenore Angela Galeano. Pubblico più numeroso del solito, ma quanti erano i volti chieresi?
TORINO-ASTRO NASCENTE DEL PIANISMO INTERNAZIONALE– L’estone Kristjan Jarvi (foto), sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI per il ventesimo concerto, appartiene a una famiglia di musicisti estoni emigrata negkli Stati Uniti: direttori il padre Neeme, il fratello Paavo e flautista la sorella Maarika. Studi di pianoforte alla Manhattan School of Music di New York e alla Michingan University, ha fondato la Baltic Young Philharmonic Orchestra (2011), direttore principale della MDG Symphony Orchestra di Lipsia fino al termine della stagione 2017-18. Oltre agli autori classico-romantici, si occupa di musica contemporanea, avendo commissionato lavori ad autori come Paart, Gruber, Sve-Tuur, Vahi e Zawimul. Il concerto segna il debutto a Torino della cinese Ran Jia, astro nascente del pianismo internazionale e figlia del compositore Daqun Jia docente al Conservatorio di Shanghai. Interpreta il Concerto n. 4 in sol minore op. 40 di Rachmaninov, lavoro complesso, quasi enigmatico che ancor oggiAggiungi un appuntamento per oggi attende di essere compreso. Ebbe una lunga gestazione (1926-41). sottoposto ad alcuni tagli e rivisto nell’orchestrazione, La scrittura in prevalenza concertante, pur caratterizzata da un certa disuguaglianza, sfodera momenti ispirati da cui nascono idee copiose e abbondanti. Segue la sinfonia Domestica op. 53 di R. Strauss (1904) pagina fortemente autobiografica che suscitò discussioni e riserve.: un vero e proprio ritratto di famiglia dedicato alla moglie Pauline e al figlio Franz. Qu ila scelta delle tonalità indica in modo simbolico i vari personaggi: il fa maggiore è il simbolo del marito, il si maggiore si riferisce allla madre, mentre il figlio oscilla fra il re maggiore e il sol minore. La “Domestica” si abbandonoa all’idillio borghese, raccontando una storia quotidiana che ha luogo tra le pareti domestiche in modo tranquilloe operoso pur tra le impennate di umore, temperate dalla scena di un bambino che cresce sano e vivace. L’organico strumentale è mastodontico (110 elementi), raccolto in un solo movimento articolato nelle quattro sezioni canoniche della sinfonia (Introduzione-Scherzo-Adagio-Finale fugato)
TORINO, Auditorium “Toscanini” (RAI), p. Rossaro
Martedì 11 e mercoledì 12 aprile, ore 20,30
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta da KRISTJAN JARVI, solista RAN JIA (pianoforte)
Musiche di Rachmaninov, R. Strauss
TORINO- VIVALDI: PRIMA ESECUZIONE AL REGIO– La stagione del Teatro Regio propone in prima rappresentazione torinese il dramma in musica in tre atti “L’incoronazione di Dario” andata in scena nel gennaio 1717 al Teatro Sant’Angelo di Venezia. Anche in questo caso venne seguita la tradizione di riciclare un vecchio libretto un pò rimaneggiato il cui originale di Adriano Morselli risale adirittura a trentuno anni prima, L’ingarbugliata vicenda narra del conflitto tra Dario, Oronte, Arpago per la successione di Ciro al trono di Persia. Superando inganni, tradimenti e sotterfugi solo Dario uscirà vittorioso nell’impresa di diventare il nuovo re e al contempo risolvere il suo amore per Statira, figlia di Ciro e sorella della malvagia Argene, pronta a tutto pur di ascendere al potere. Un vero e proprio feuilleton, L’opera, pur tra le non migliori di Vivaldi per l’invenzione musicale, è funzionale e indirizzata a ottenere il massimo effetto con uno sforzo non eccessivo. Il lavoro è abbastanza frammentario, mentre sul piano musicale presenta una regolare alternanza tra recitativo ed arie che si moltiplicano in varie ariette, ariosi e recitativi accompagnati nella tipica peculiarità dei libretti settecenteschi. Questa breve nota è il frutto dell’ascolto discografico dell’opera registrata tre anni or sono dall’etichetta francese Naive nell’ambito dell’imponente Vivaldi Edition diretta da Ottavio Dantone con la sua nota Academia Bizantina ed alcuni cantanti presenti anche nell’odierno cast torinese. Nella vasta parttura sono presenti momenti ragguardevoli quali la malinconica aria di Oronte ” “Non mi lusinga vasta speranza”, l’aria di entrata di Dario “Sarà dono del tuo amore”. I ruoli femminili risultano assai più interessanti di quelli maschili: Statira e Argene cantano cinque arie ciascuna, mentre Alinda ne canta quattro e Statira canta la memorabile aria “Sentirò tra ramo e ramo” improntata ad atmosfera bucolica. Assai interessanti gl’interventi di Argene nelle arie “Fermo scoglio” e “Ferri, ceppi, sangue” a cui sono richieste notevoli risorse di virtuosismo.
Ottavio Dantone (foto), riconosciuto interprete del barocco a livello internazionale, guida l’Orchestra del Regio e un cast di assoluta eccellenza. La regia di Leo Muscato ambienta la vicenda in un contesto senza precise connotazioni geografiche e ambientazione naturalistica: un pozzo di petrolifero tra barili e tubi, operai con il casco, soldati muniti di mitra e la ricchezza sfrontata delle principesse. Scene e costumi sono realizzati dagli allievi dell’Accademia Albertina Belle Arti di Torino il cui lavoro si può ammirare nella mostra “Studi per L’Incoronazione” (foyer del teatro) con teche contenenti bozzetti, disegni, stoffe, modellini delle scene e tre video che raccontano l’allestimento, frutto di oltre un anno di lavoro e riflessioni.
TORINO, Teatro Regio, p. Castello
13.14.19.22.23 aprile
VIVALDI, “L’incoronazione di Dario”, dramma in musica in tre atti, libretto di A. Morselli
prima rappresentazione a Torino
ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO diretta da OTTAVIO DANTONE
Interpreti: CARLO ALLEMANO (Dario), SARA MINGARDO(Statira), DELPHINE GALOU (Argene), RICCARDO NOVARO (Nicene), ROBERTA MAMELI (Alinda), LUCIA CIRILLO (Oronte), VERONICA CANGEMI (Arpago), PATRICK CULLEN GAUDY (ombra di Ciro)
regia di LEO MUSCATO; scene e costumi allievi Accademia Albertina Belle Arti di Torino
nuovo allestimento in collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo