PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto: DYLAN DOG “Oltre i confini della realtà”. E’ di Luigi Mignacco la storia più lunga mai realizzata.

E’ in edicola “Oltre i confini della realtà”, la storia più lunga di Dylan Dog mai pubblicata, ben 292 pagine in un solo albo: il 30° Maxi Dylan Dog – Old Boy.
Old Boy, come l’appellativo di Dylan Dog utilizzato spesso da Bloch, perché all’interno dei Maxi continuano ad essere pubblicate storie che proseguono la linea narrativa precedente ai cambiamenti del nuovo corso voluto dal curatore Roberto Recchioni nel 2015. Un’unica storia – se pure suddivisa in tre capitoli di 94 pagine cadauno, per rispettare la struttura ad episodi delle avventure dell’Indagatore dell’Incubo – scritta da Luigi Mignacco e disegnata dal mitico duo Giuseppe Montanari e Ernesto Grassani che, per la prima volta, si sono fatti aiutare (ritengo per le inchiostrazioni e a causa del loro contemporaneo impegno sulla serie regolare) da Cesare Valeri (secondo episodio) e Claudio Lopresti (terso episodio).

Un’avventura folle e piena di sorprese che riporta alla mente gli episodi degli anni ‘80 di Dylan Dog. Non a caso Luigi Mignacco fu uno dei primi ad affiancare Tiziano Sclavi alle sceneggiature del personaggio, già con l’albo n. 14 “Fra la vita e la morte”, disegnato da Luigi Piccatto, a cui è seguito 10 numeri dopo il mitico “I conigli rosa uccidono” (nuovamente in coppia con Piccatto).
Contribuiscono all’atmosfera da Dylan classico i disegni – sempre freschi e limpidi – degli altrettanto mitici Montanari & Grassani, la coppia di disegnatori più prolifica su Dylan Dog per numero di storie disegnate (sia sulla serie regolare che sui Maxi), presenti fin dal n. 3 “Le notti della luna piena”. Il loro tratto è una specie di marchio di fabbrica per l’Indagatore dell’Incubo, riconoscibile e leggibile, da sempre totalmente al servizio del personaggio. Se l’atmosfera – e i numerosi camei, di cui non dirò nulla per non rovinare alcuna sorpresa – richiamano alla mente il Dylan Dog degli esordi, la storia ha invece uno sviluppo che fa impallidire le trovate del nuovo corso, almeno negli accadimenti, il tutto giocato con una buona dose di ironia.

“Oltre i confini della realtà” è una storia dove compaiono tantissimi dei personaggi fondamentali nella lunga saga di Dylan Dog, a partire da un Bloch da Oscar, vero e proprio co-protagonista dell’avventura.
Non mancano, ovviamente, Groucho, Jenkins, Madame Trelkovski, Lord Wells e tantissimi altri, compresi alcuni cattivi di tutto rispetto e la presenza costante della signora nerovestita che già compare nella splendida copertina di Andrea Accardi.
Trecento pagine dense di accadimenti sono tantissime per un personaggio che raramente supera le 94, eppure questo corposo Maxi si legge in scioltezza grazie ad una sceneggiatura veloce e dinamica e a dialoghi snelli ma sempre brillanti ed efficaci. L’inizio è da horror-thriller – perché ricordiamoci sempre che “i veri mostri siamo noi” come diceva uno degli slogan di Dylan Dog negli anni ‘90 – poi la storia prende connotazioni soprannaturali e metafisiche senza tuttavia perdere la leggerezza di fondo che la caratterizza.

Un albo da record e una sfida che solo Montanari & Grassani (se pure insieme ai collaboratori Valeri e Lopresti) potevano affrontare, grazie alla lunga esperienza acquisita e alla indubbia capacità di sperimentare senza tradire il personaggio. Non sono infatti poche le trovate grafiche utilizzate nella storia per rendere in modo efficace scene particolarmente drammatiche e passaggi soprannaturali. I personaggi sono sempre perfettamente riconoscibili, anche nella recitazione e nell’espressività. Non a caso il mitico duo Montanari & Grassani ha recentemente realizzato anche l’albo “Graphic Horror Novel”, il numero 369 uscito a fine maggio 2017, in coppia con Paolo Bacilieri, uno dei disegnatori più estremi in forza alla Sergio Bonelli Editore. Un altro albo molto particolare che mescola tradizione e sperimentazione per una storia folle e divertente.

Quasi 300 pagine sono una sfida che necessita di uno sceneggiatore super-esperto e capace, come lo è Luigi Mignacco, una delle colonne della Sergio Bonelli Editore fin dagli anni ’80. Un autore a cui va una mia particolare simpatia, soprattutto perché è stato “l’erede di Sergio Bonelli” nella realizzazione delle storie di Mister No, come lo aveva scherzosamente definito lo stesso creatore del personaggio durante alcuni incontri pubblici. Luigi Mignacco ha infatti realizzato tantissime storie del simpatico pilota amazzonico, tra cui diverse avventure sul passato del personaggio. Tra queste la prima da lui realizzata nel 1987, dove troviamo il giovane Jerry Drake durante la II Guerra Mondiale sul fronte orientale, negli albi “Vento di guerra”, “Le Tigri Volanti”, “Cielo giallo” e “Il mio nome è Mister No”, una storia fondamentale e amatissima. Recentemente Mignacco ha rielaborato una efficace biografia del personaggio nell’Avventura Magazine “Mister No come un romanzo” del 2015 (recensito su questa rubrica in data 11 ottobre 2015 http://www.100torri.it/newsite/?p=18499).

Il nome di Luigi Mignacco non è legato ad una personaggio titolare di una propria testata, se pure anche lui ha creato propri personaggi, tra cui Robinson Hart, pubblicato sulla collana antologica Zona X (una delle costole di Martin Mystère nate dalla fantasia di Alfredo Castelli) negli anni dal 1996 al 1999. Robinson Hart è uno studioso-avventuriero, un viaggiatore del tempo con le fattezze del Christopher Lambert di Highlander. Le sue 11 avventure – scritte da Mignacco e disegnate da Fabrizio Russo e Alberto Castiglioni – spaziano in diverse epoche, dal medioevo di Re Artù alle guerre coloniali, dal West alla Londra vittoriana, con alcune contaminazioni fantasy e fantascientifiche. Ma già nei primi anni ’80 Luigi Mignacco aveva creato il “Detective senza nome” per i disegni di Franco Saudelli, pubblicato sulla rivista Orient Express e poi in volume.

Negli anni delle riviste d’autore Luigi Mignacco ha scritto anche per Comic Art – il bellissimo “Pam & Peter” per i disegni di Sergio Zaniboni (il disegnatore principe di Diabolik) – e L’Eternauta, il serial “Corsaro” (con un insolito protagonista assicuratore) per i disegni di Attilio Micheluzzi. Ha inoltre collaborato anche con i settimanali Lanciostory, Il Giornalino e Topolino. Un autore straordinariamente versatile e prolifico, capace di entrare in sintonia con i personaggi e tirarne fuori l’essenza. Proprio per questo in Bonelli ha realizzato storie di quasi tutti i personaggi tra cui, oltre a Dylan Dog e Mister No, Martin Mystère, Nick Raider, Legs Weaver, Dampyr, Saguaro e perfino una storia per un Color TEX. Ha scritto anche numerose storie di Zagor, tra cui “Zenith 666” – albo celebrativo delle storie scritte per Lo Spirito con la Scure da Tiziano Sclavi – disegnato da Luigi Piccatto. Tra le sue ultime opere, l’albo “Balaklava” pubblicato su Le Storie n. 45 e la miniserie “Tropical Blues”, dalle atmosfere esotiche e avventurose alla Corto Maltese.

Una curiosità: “Oltre i confini della realtà” non è il primo Maxi interamente scritto da Luigi Mignacco, che nel 2014 aveva già scritto tutte le storie pubblicate sul primo Dylan Dog Old Boy (Maxi n. 22), contenente tre storie autonome e disegnate da autori diversi.