PIEMONTE ARTE: GIACOMO GROSSO, RIVOLI, MEANA, OMEGNA, I MURAZZI, MUSEO DELLA MONTAGNA, STUPINIGI, VINADIO

I MAESTRI DELL’ACCADEMIA ALBERTINA: GIACOMO GROSSO, UNA STAGIONE TRA PITTURA E ACCADEMIA

Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

Palazzo Madama, Museo Civico d’Arte Antica, Torino

Comune di Cambiano

28 settembre 2017 — 7 gennaio 2018

La mostra dedicata a Giacomo Grosso è il secondo appuntamento del ciclo «I Maestri dell’Accademia Albertina», promosso e organizzato dall’Accademia Albertina di Belle Arti e dal Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto e inaugurato, nel 2016, con la rassegna su Andrea Gastaldi. L’esposizione, curata da Angelo Mistrangelo, si concentra sull’attività pittorica dell’artista, sugli anni d’insegnamento all’Accademia e sulla sua partecipazione ai grandi eventi internazionali. In particolare, viene posto in risalto il suo impegno nell’ambito di una ritrattistica di sicura fascinazione: un aspetto quanto mai determinante nella vicenda artistica del pittore, che appartiene alla cultura figurativa della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo.

Giacomo Grosso (Cambiano 1860 – Torino 1938) fu uno dei pittori piemontesi più conosciuti e amati nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento. Allievo di Andrea Gastaldi e poi, per quarantasei anni, docente di pittura all’Accademia Albertina di Torino, fu Senatore del Regno d’Italia e autore di mirabili ritratti, grazie ai quali ottenne la sua maggiore notorietà: tra le sue innumerevoli opere, si ricordano i dipinti dedicati ai Duchi d’Aosta, Lorenzo Delleani, Arturo Toscanini e Giuseppe Verdi, senza tralasciare i quadri più celebri come «La nuda» (1896) e «Signora in aperta campagna (Ritratto di Carola Reduzzi)» (1889). Invitato alla Quadriennale di Torino, alle sociali della «Promotrice» e del Circolo degli Artisti, partecipò molteplici volte alla Biennale di Venezia, dove il suo nome compare ben quattordici volte con un corpus di cento opere, ed espose a Parigi, Vienna, Dresda, Buenos Aires e in diverse rassegne internazionali. Il percorso espositivo affianca, alle fasi di un’intensa attività produttiva, un’ampia ricerca biobibliografica e documentaria: numerose testimonianze, alcune delle quali inedite, sono frutto di recenti indagini effettuate negli archivi storici e nelle biblioteche di Accademia Albertina, Fondazione Accorsi-Ometto, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Palazzo Madama, Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, Circolo degli Artisti di Torino, Comune di Cambiano; questi contributi sono stati arricchiti anche da materiali ritrovati negli archivi di riviste, giornali e collezioni private che hanno messo a disposizione il loro patrimonio di immagini, scritti e fotografie. Le opere esposte, oltre che da collezioni privati, provengono da Musei e Fondazioni (tra cui, GAM -Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Museo Nazionale della Montagna CAI, Torino; Fondazione Ottavio Mazzonis, Torino; Regione Autonoma Valle d’Aosta; Palazzo Vittone, Pinerolo; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Raccolte Frugone, Genova Nervi) e sono suddivise in quattro sedi istituzionali, ognuna delle quali propone un differente percorso volto ad approfondire i diversi aspetti della figura di Grosso: a Cambiano, presso il Palazzo Comunale; a Torino, presso la Pinacoteca dell’Accademia Albertina, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto e Palazzo Madama. La storia e il percorso del pittore piemontese comincia idealmente nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Cambiano. Il «corpus» di opere e di documenti, qui esposti, concorrono a delineare la vita e la storia artistica di Grosso: si va dagli studi giovanili alla formazione presso l’Accademia Albertina, dai ritratti dei genitori a quelli dei figli e della moglie Carolina. Si notano i quadri della raccolta del Comune di Cambiano, dell’Accademia Albertina e di collezionisti privati. Tale sezione, perciò, permette di conoscere i momenti salienti di un percorso che nel 1895 ha raggiunto l’importante palcoscenico della Biennale Internazionale di Venezia, dove il quadro «Il supremo convegno» fece così tanto scalpore da essere condannato dal Patriarca Giuseppe Sarto, il futuro Pio X. Tra le altre opere, emerge, anche, imponente e suggestivo, «Il Pater Noster». Nelle sale della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, attorno all’autoritratto dell’artista, viene descritta l’opera del Maestro Giacomo Grosso, per decenni alla guida della Cattedra di Pittura. In questo contesto si possono scoprire in mostra paesaggi e vedute urbane, bozzetti inediti, nature morte, composizioni floreali, ritratti e nudi femminili, tutte opere di assoluto rilievo. Tra i capolavori allestiti in Pinacoteca spiccano «La nuda» del 1896, proveniente dalla GAM di Torino, i sontuosi ritratti di Umberto I, della Regina Elena e di Vittorio Emanuele III di Savoia, fino al dipinto su cui Grosso diede l’ultima pennellata poco prima di morire, nel 1938. Particolarmente affascinante è la sezione «Studium», curata dal Direttore Salvo Bitonti e da alcuni docenti dell’Albertina, che propone la ricostruzione dello studio di Giacomo Grosso all’interno dell’Accademia attraverso le sorprendenti fotografie autocrome stereoscopiche scattate all’inizio del Novecento da Ferdinando Fino, mentre un video racconta, con una tecnica raffinata e innovativa («picture motion»), il mondo pittorico dell’artista. Al Museo Accorsi-Ometto si «scoprono» e ammirano i grandi ritratti: personalità della cultura, affascinanti signore dell’aristocrazia e dell’alta borghesia, tutti raffigurati con sorprendente capacità compositiva ed espressiva. «Lidia Bass Kuster» (1903), «Luisa Chessa» (1903), «Daisy de Robilant Francesetti di Malgrà» (1897), «La Contessa Gallo» (1918), «Eleonora Guglielminetti Vigliardi Paravia» (1919), «L’ingegner Vittorio Tedeschi» (1925) sono solo alcuni dei personaggi che con i loro volti signorili, gli sguardi profondi e i sontuosi vestiti esprimono il senso della ricerca visiva di Grosso e la straordinaria definizione degli interni, con le figure che quasi emergono dallo spazio della tela e che creano un intrigante rapporto con gli ambienti e l’arredamento del museo. In mostra, i dipinti sono affiancati da una serie di accessori, quali raffinati cappelli, ventagli di piume di struzzo, scarpe da sera in raso e guanti in camoscio, tutti provenienti dalle collezioni del Liceo Artistico Aldo Passoni di Torino e da due abiti, l’uno proveniente da una collezione privata di abiti d’epoca, l’altro dalle collezioni della celebre Sartoria Devalle, che occhieggiano e ricreano la suggestione delle «toilettes» delle dame ritratte dal Maestro. Infine, nella Corte Medievale di Palazzo Madama è conservata l’imponente «Cornice d’alcova» di Giacomo Grosso, una cornice, scolpita e dorata, presente in numerosi suoi quadri. Durante la mostra, al suo interno, verrà collocata una significativa tela dell’artista, la «Ninfea» (1907), esposta, nello stesso anno, alla Biennale Internazionale di Venezia. La mostra, a ventisette anni da quella ospitata alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, costituisce, quindi, una nuova occasione di riflessione e di aggiornamento su Giacomo Grosso: un esaustivo itinerario, tra pittura e insegnamento, che ripercorre la storia, la vita e l’arte dell’artista piemontese e permette di mettere in risalto il talento, caratterizzato da un altissimo valore tecnico-artistico, e la rilevante personalità di questo «Maestro dell’Accademia Albertina».

 

CASTELLO DI RIVOLI: PAOLINI, PISTOLETTO, PENONE, HORN, CATTELAN, WEIWEI.

Un taglio contemporaneo. Capolavori dalla Collezione permanente dal 25 luglio al 31 dicembre 2017

Il Castello di Rivoli offre un affascinante viaggio di “ri-scoperta” dell’arte contemporanea in una residenza reale. I capolavori sono allestiti in dialogo con le sale auliche per intraprendere, attraverso l’arte, un percorso dagli albori della contestazione studentesca nel 1967-68 fino ai giorni nostri – dall’Italia alla Cina contemporanea.

 

 

 

OMEGNA, ESTATE 2017: ARTISTI IN VETRINA

Opere di Roberto Caspani, Claudio Granaroli e Martin Krampen alla galleria “Spriano” di Omegna

L’estate 2017 della Galleria “Spriano” di Omegna (Via Cattaneo 16) è dedicata a tre maestri astratti del XX° secolo: Roberto Caspani, Claudio Granaroli e Martin Krampen. La mostra n. 370 di Silvio Spriano intende infatti confermare la scelta astratto-contemporanea della galleria attraverso il lavoro di tre artisti che, proprio attraverso il superamento della forma figurativa, hanno raggiunto la notorietà. Dei due italiani diamo qui una breve sintesi di vita ed opera. Roberto Caspani, nato a Casale Corte Cerro nel 1951 e morto prematuramente a Milano nel 1985, dopo aver compiuto gli studi alle scuole tecniche si era trasferito poco più che ventenne a Milano, dove aveva preso contatto con la realtà artistica e culturale lombarda. In quegli anni, mentre perfezionava gli studi e presentava le sue prime significative opere in numerose mostre in Italia ed all’estero, aveva compiuto viaggi di istruzione e partecipato a convegni e mostre d’arte in Francia e Germania e quando, nel 1985, quasi improvvisamente morì, stava preparandosi, con l’entusiasmo di sempre, per una mostra negli Stati Uniti. Caspani porta alle estreme conseguenze un suo discorso di pittura, tesa verso un’astrazione energetica, priva di passionalità, vitale a artificiale La sua non è un’arte facile; è un’intensa armonia di segni e colori che vengono alla luce, si scompongono e si scontrano in un assieme particolarmente incisivo. Segno e colore non sono elementi antitetici, anzi spesso diventano una cosa sola, così la grafia diventa tavolozza tonale ed il singolo cromatismo valore segnico. Il suo astrattismo è ricco di riferimenti (Klee, Kandinski ecc,), ma è soprattutto ricco di elementi ancora in evoluzione, suscettibili di ulteriori studi e ricerche. Claudio Granaroli, nato a Milano nel 1939 si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e vanta mostre sia in Italia che in Belgio, Germania e Danimarca. Le sue composizioni oscillano tra il geometrico-costruttivo e il geometrico volutamente deformato e sembrano riassumere la fase dell’arte moderna che va dal primo astratto fino all’informale. Il suo quadro, per essere un’opera d’arte, deve essere pura espressione personale, senza far sospettare alcuna obbedienza storica dell’autore alle varie correnti dell’arte del suo tempo; esso è anzitutto espressione identitaria dell’autore stesso, con tutto ciò che fa di lui un uomo. Solo dopo, subordinatamente, emergono le analogie col suo tempo, che hanno egualmente concorso a formarlo. Le circostanze interiori si trasformano in emozioni e quindi, per il pittore, si concretizzano in quadri. La pittura di Granaroli approfondisce una umanizzazione della natura, dando possibilità a chi incontra la sua arte di fruirla in un silenzio intimo, come di chi si cala dentro la vita delle piante e della terra in un magico e personalissimo panteismo. In contemporanea alla rassegna dei tre maestri astratti, che continuerà per tutta l’estate, la galleria “Spriano” espone i lavori degli artisti in permanenza, che, per la maggior parte, appartengono a movimenti riconducibili all’Astrattismo e al Concretismo.

Enzo De Paoli

 

TORINO, PREMIO “I MURAZZI”

L’Associazione Elogio della Poesia indice la settima edizione per l’anno 2018 del Premio I MURAZZI

Sono previste le sezioni di Saggistica e Narrativa, Poesia, ciascuna con sottosezioni, per l’edito e per l’inedito, come specificato di seguito. Inoltre, verrà consegnato un unico Premio alla Carriera che la Giuria attribuirà allo scrittore Claudio Magris, il quale terrà una lectio magistralis in occasione della premiazione. I premi per l’edito sono in danaro, il cui importo riservato verrà comunicato solo ai Vincitori. I premi per l’inedito consistono nella pubblicazione gratuita ovvero di una dignità di stampa.

POESIA INTITOLATO A NINO PINTO

Sez. A – poesia singola: si partecipa inviando tre poesie (a tema e ad ampiezza libere) a info@elogiodellapoesia.it, in un unico file, contenente anche i dati anagrafici del partecipante. È ammesso anche l’invio per posta tradizionale, spedendo tre copie delle tre poesie e una scheda biografica a Elogio della Poesia, Via Nuoro 3, 10137 Torino.

Sez. B – silloge inedita di poesia: si partecipa inviando una silloge inedita a info@elogiodellapoesia.it, in un unico file, contenente anche i dati anagrafici del partecipante (max 200 cartelle). È ammesso anche l’invio per posta tradizionale, spedendo una copia della silloge inedita e una scheda biografica a Elogio della Poesia, Via Nuoro3, 10137 Torino.

Sez. C – libro edito di poesia: si partecipa inviando tre copie di un libro edito di poesia pubblicato non anteriormente al 2014, a Elogio della Poesia, Via Nuoro 3, 10137 Torino

NARRATIVA

Sez. D – inedito di prosa (racconti, romanzo): si partecipa inviando a info@elogiodellapoesia.it una raccolta in prosa inedita, in un unico file, contenente anche i dati anagrafici del partecipante (max 200 cartelle). È ammesso anche l’invio per posta tradizionale, spedendo una copia della raccolta in prosa inedita e una scheda biografica a Elogio della Poesia, Via Nuoro 3, 10137 Torino

Sez. E – libro edito di prosa (racconti, romanzo): si partecipa inviando tre copie del libro pubblicato non anteriormente al 2014, a Elogio della Poesia, Via Nuoro 3, 10137 Torino

 

SAGGISTICA INTITOLATO A VENIERO SCARSELLI

Sez. F – inedito di saggistica (letterario, filosofico e attualità): si partecipa inviando a info@elogiodellapoesia.it una raccolta di saggi, in un unico file, contenente anche i dati anagrafici del partecipante (max 200 cartelle). È ammesso anche l’invio per posta tradizionale, spedendo una copia della raccolta di saggi inedita e una scheda biografica a Elogio della Poesia, Via Nuoro 3, 10137 Torino

Sez. G – libro edito di saggistica (letterario, filosofico e attualità): si partecipa inviando tre copie del libro pubblicato non anteriormente al 2014, a Elogio della Poesia, Via Nuoro 3, 10137 Torino

REGOLAMENTO DI PARTECIPAZIONE

–   La quota di partecipazione per ciascuna sezione è di € 20,00.

–   Il versamento della quota, preferibilmente, potrà essere effettuato tramite bonifico bancario sul conto corrente avente IBAN IT95E0200801132000020052868, intestato all’Elogio della Poesia (causale: Premio I Murazzi) ovvero in contanti spediti a Elogio della Poesia, Via Nuoro 3, 10137 Torino.

–   L’invio dei materiali concorsuali ha inizio dal 1° luglio 2017 e dovrà concludersi entro il 15 gennaio 2018.

–   È interdetta la partecipazione alle opere già iscritte al concorso nelle precedenti edizioni.

–   La segnalazione dei vincitori verrà fatta dalla Giuria con comunicazione scritta per e-mail ovvero per posta tradizionale a partire dalla data del 15 marzo 2018.

–   La consegna dei premi avverrà con una festa pubblica in Torino. La data e il luogo di premiazione verranno comunicati successivamente. I finalisti, per poter concorrere ai premi, devono essere presenti alla festa di premiazione, ovvero delegare persona incaricata.

–   Il materiale ammesso al concorso non sarà restituito.

–   Nessun rimborso è previsto per spese di viaggio, soggiorno e pernottamento dei concorrenti.

–   La presentazione delle proprie opere per la partecipazione al Premio sottintende la presa visione e comporta l’accettazione incondizionata del presente Regolamento da parte dell’autore e della Casa Editrice.

–   La Giuria è presieduta da Sandro Gros-Pietro, presidente dell’Elogio della Poesia. I componenti la Giuria verranno resi noti al termine dei lavori. L’operato della Giuria è insindacabile.

–   Il Comitato d’Onore, presieduto da Antonella Parigi, è composto da Laura Berti, Lilli Bertone, Gianni Chiostri, Marcello Croce, Silvia Marzano, Gemma Menigatti Scarselli, Gianni Oliva, Renzo Pavese, Pier Franco Quaglieni.

 

 

MEANA DI SUSA, “NATURA VIVA” DI VINICIO PERUGIA

L’associazione culturale Dal Gallo Sebastiano di Meana di Susa presenmta dal 20 agosto al 17 settembre la mostra “Natura viva” – dipinti e incisioni di Vinicio Perugia. Inaugurazione il 20 agosto alle 17, orari: giovedì e sabato 16-18, domenica 16-18.

 

 

 

 

 

 

TORINO, IL PONTE DI FERRAGOSTO AL MUSEOMONTAGNA

Un’occasione per vivere la montagna in città

Torino, Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” 13, 14 e 15 agosto 2017

Lunedì 14 agosto, in occasione del ponte di Ferragosto, il Museo, in via del tutto eccezionale, resterà aperto con il consueto orario dalle 10,00 alle 18,00, alle tariffe abituali.

Domenica 13, lunedì 14 e martedì 15 agosto saranno una piacevole occasione, per i torinesi rimasti a casa e per i turisti di passaggio a Torino, per vivere e scoprire la montagna restando in città.

La gita al Monte dei Cappuccini sarà per tutti ricca di sorprese: ogni visitatore in questi tre giorni riceverà in omaggio un volume selezionato dalla serie Cahier Museomontagna con il quale approfondire alcuni temi legati alla montagna; potrà visitare le collezioni permanenti, le mostre in programmazione e godersi lo straordinario panorama sulla città e sulle Alpi dalla terrazza del Museo.

Anche questa estate il Museo propone ai visitatori un’offerta di esposizioni temporanee:

ETICHETTE DELLE MONTAGNE

Immagini di commercio

fino al 3 dicembre 2017

Quel foglietto, apparentemente insignificante, appiccicato su qualsiasi prodotto commerciale è in realtà capace di parlare, di raccontare storie e di trascinare l’osservatore in uno straordinario viaggio immaginario. Una selezione dai circa 3000 pezzi della collezione appartenente al Museomontagna, scandisce un percorso ideale che si snoda in oltre 150 anni, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai nostri giorni, tra prodotti commerciali di diverse epoche e Paesi.

Montagne, alpinismo, sci, esplorazioni e regioni polari spiccano sulle etichette e accompagnano il visitatore attraverso un percorso, segnato dall’evoluzione grafica e tecnica, che racconta storie piccole e quotidiane, ma anche grandi avventure come le corse ai Poli, all’oro del Klondike, al Far West, la salita al K2 e altre celebri scalate.

BOSCHI DI PIETRA

Donato Savin

fino al 10 settembre 2017

Dalle sale del Museomontagna sbucano figure fantastiche, lunghe e sottili come alberi di boschi di pietra, tutt’intorno gipeti, cervi, cavalli, conigli e pecore.

Sono le creature di Donato Savin, raffinato scultore e grande conoscitore dell’ambiente alpino, guardia forestale per professione e artista per passione. La realtà dura e presente della materia montana, la pietra grezza, il legno e i licheni nelle sue mani sapienti si trasformano in poesia e fiaba e rimandano a un mondo altro dove la figura perde consistenza, si astrae e diventa immaginazione.

La montagna sbarca allora in città, come in quel gioco dell’infanzia, con un bastimento carico di… Greggi, Cervi, Perdrix, Bouquetin, Galli forcelli, Steli…

TORINO, MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA, Piazzale Monte dei Cappuccini 7, 10131 Torino

Tel. 0116.604.104 / stampa.pr@museomontagna.org / www.museomontagna.org

 

STUPINIGI: ALLA PALAZZINA CON TUTTA LA FAMIGLIA!

Un ciclo di incontri per scoprire la vita di corte

Fotografie HR – free download

Domenica 13 Agosto, alle 15 e alle 16.30, la Palazzina di Caccia di Stupinigi organizza la visita “Gli abiti degli abitanti”: un percorso dedicato a bambini… accompagnati dai genitori! Tra crinoline, gorgiere, busti e parrucche, per imparare a riconoscere gli abiti, lo stile e la moda degli abitanti a corte nella Stupinigi nel Settecento!

Le visite sono organizzate dalla Fondazione Ordine Mauriziano in collaborazione con le guide di Artemista (www.artemista.net).

L’evento rientra nel ciclo di appuntamenti, al terzo anno di programmazione, curati ogni mese dalla Palazzina per realizzare un originale percorso di visita tra storia, arte e vita di corte.

Informazioni:

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (minimo 20 max 25 partecipanti)

Ingresso (comprensivo del biglietto d’ingresso al museo): 13 € per adulti; 5 € 0-6 anni e Abbonamento Musei; 10 € 6-18 anni e over 65.

Tel. 011.6200634 biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it

 

FORTE DI VINADIO: IL “PICCOLO PRINCIPE” IN UNO SPETTACOLO TRA VOCE, MUSICA E IMMAGINI

Sabato 12 agosto, alle 21,30, presso il Rivellino del Forte di Vinadio andrà in scena lo spettacolo “Il Piccolo Principe”, a cura di Assemblea Teatro. L’evento, organizzato dall’Unione Montana Valle Stura, in collaborazione con Fondazione Artea e Comune di Vinadio, rientra nell’ambito della programmazione di “ForteEstate” con proposte di intrattenimento culturale rivolte principalmente a famiglie e bambini. L’ingresso è libero, per informazioni telefonare ai numeri 0171/959151 – 340 4962384 oppure via e-mail all’indirizzo info@fortedivinadio.it.

La celebre opera di Antoine de Saint-Exúpery è portata in scena dalla compagnia teatrale torinese, con la regia di Renzo Sicco, in un testo che unisce il racconto con la musica, le parole con l’immagine disegnate dal vivo, in un gioco creativo e stimolante in grado di coinvolgere gli spettatori di tutte le età. Una lezione fantastica dove si impara ad ascoltare, osservare, prendersi cura dell’altro ed essere responsabili del mondo attorno a sé. “La storia si segue con gli occhi, si ascolta con le orecchie, e, un po’, col cuore”, raccontano gli artisti. Gli occhi seguono le mani agili di Monica Calvi a disegnare la sabbia dei deserti, le orecchie si lasciano riempire dalle parole interpretate da Gisella Bein, mentre i suoni e le composizioni sono di Matteo Curallo. In questo spettacolo, infatti, le scene si possono immaginare e guardare in una versione inedita: sabbia che diventa pittura rupestre, rocce che diventano fogli di carta.

Il gruppo Assemblea Teatro nasce nel 1967 con una dichiarazione scritta a Torino nel quartiere popolare delle Vallette. Il gruppo ha una struttura aperta e assembleare, senza divisione di ruoli, con componenti fisse e componenti occasionali e utilizza tecniche di comunicazione multimediale (pittura, coreografia, scultura, musica, fotografia, grafica, fumetti, architettura, audiovisivi ecc.). Tra i lavori prodotti dall’Assemblea Teatro a partire già dal 1967 decine e decine di interventi di strada, happening, laboratori, azioni no-stop di coinvolgimento su borgate e quartieri, lavori di animazione, spettacoli per ragazzi e adulti, videonastri, cartoni animati, seminari sperimentali e molto altro.