PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto: MONOLITH! Un film e un fumetto nati dalla stessa idea.


Un’idea potente.
L’auto più sicura mai costruita al mondo: un concentrato di tecnologia, materiali innovativi, dispositivi di sicurezza e intelligenza artificiale al servizio dei suoi occupanti.
Un’auto blindata, inviolabile e inarrestabile, nata per proteggere la Tua famiglia.
Un’auto che può diventare una trappola mortale.
Succede in MONOLITH, quando una madre si ritrova isolata nel deserto dello Utah, chiusa fuori dalla macchina, al cui interno si trova suo figlio di 2 anni.
Per Sandra, la protagonista, è l’inizio di un incubo.
E’ questa l’idea forte attorno a cui si sono sviluppati il fumetto e il film “Monolith”.


Stessa idea di base o, potremmo dire meglio, soggetto, frutto della vulcanica fantasia di Roberto Recchioni, autore in forza alla Sergio Bonelli Editore, curatore di Dylan Dog e creatore di Orfani.
Soggetto che poi è stato elaborato in sceneggiatura da Mauro Uzzeo per la graphic novel in due volumi – già disponibile in libreria e fumetteria – disegnata dal bravissimo LRNZ, nome d’arte di Lorenzo Ceccotti.
Mauro Uzzeo e Lorenzo Ceccotti hanno partecipato anche alla realizzazione del film, il primo in veste di co-sceneggiatore, il secondo per le scenografie.
Ma attenzione! Non si tratta di un fumetto che è diventato film o della trama di un film trasposta in fumetto. Il percorso è stato parallelo. Attorno ad uno stesso soggetto sono state costruite due storie che differiscono non solo per molti dettagli, tutt’altro che secondari, ma soprattutto perché ci parlano attraverso un mezzo diverso.


Senza voler fare spoiler si può notare come nel film l’intelligenza artificiale della macchina parla attraverso l’assistente di bordo che si chiama “Lilith” e l’auto ha una modalità “Vault Mode”, che non viene citata nel fumetto, dove invece l’assistente si chiama “Irma” e parla solo attraverso l’App del cellulare. Diversa è la combinazione di eventi con cui si arriva alla chiusura dell’auto nel deserto, che isola David all’interno e la madre all’esterno. Molto diversa è la personalità di Sandra tra fumetto e film, diverso è soprattutto il rapporto che ha con il marito Carl, fattori fondamentali che portano a tutta una serie di conseguenze che rendono in qualche modo uniche le due rappresentazioni dello stesso dramma. Diverso, forse, è anche il finale.


Fumetto e Film hanno in comune il fatto di essere opere la cui componente visiva è predominante.
Una componente fondamentale dovuta anche al fatto che la protagonista per la maggior parte del tempo è sola nel deserto, in lotta contro un’auto inviolabile e una natura indifferente, se non pericolosa.
Qui interviene il genio di Lorenzo LRNZ Ceccotti, un autore capace di utilizzare disegni e colori in modo straordinario, per il fumetto, e scenografie mozzafiato e spettacolari, per il film.
Dal buio più nero al sole più accecante.
E’ quello a cui assistiamo nel film quando dalle scene notturne si passa a quelle diurne.
Prima un senso di enorme vuoto, se pure non esente da minacce, poi i paesaggi maestosi di una natura selvaggia e dai colori bellissimi ma impietosa e indifferente al dramma che vivono i protagonisti. In entrambi i casi la sensazione dominante è l’isolamento più totale.


In questo contesto Sandra – ben interpretata da Katrina Bowden, attrice che vanta una significativa carriera in serie TV (Fortune in “Public Morals” e Cerie in “30 Rock”) e alcuni film, soprattutto horror, come Nurse 3D, Piranha 3DD, Tucker & Dale vs Evil, Hard Sell – non è magari da Oscar, ma è intensa ed espressiva quanto basta. Lo stesso si può dire del piccolo David e degli altri personaggi, tutti sempre molto funzionali alla parte. Anche i dialoghi non deludono, non saranno taglienti come quelli di Cormac McCarthy, ma sono sempre diretti e pregnanti, essenziali come richiede la storia e soprattutto senza frasi ad effetto all’americana.
Nel complesso un film che vale la pena vedere, drammatico e coinvolgente, in un crescendo di empatia con la protagonista che va dalla prima fino all’ultima scena.


Anche nel fumetto i dialoghi lasciano presto spazio all’azione e alla visualizzazione, perché la storia si racconta soprattutto grazie alle immagini. I due volumi che costituiscono la graphic novel “MONOLITH” – significativamente intitolati Primo Tempo e Secondo Tempo – sono infatti dominati dagli splendidi disegni e colori di LRNZ. In questi albi il suo stile modernissimo passa da un realismo quasi pittorico a soluzioni grafiche psichedeliche, sia nel montaggio delle tavole, sia nell’uso dei colori. E’ evidente la solidità e la maturità di un artista fuori dal comune che, in certi passaggi, mi richiama alla mente autori come Frank Miller (per la costruzione delle vignette), David Mazzucchelli (per soluzioni grafiche) e Moebius (per alcune sequenze).


E’ altrettanto evidente che Mauro Uzzeo ha sviluppato il soggetto di Roberto Recchioni insieme al disegnatore, l’unico che avrebbe potuto far emergere in modo così potente le emozioni e le sensazioni che dominano la maggior parte delle scene del fumetto.
Anche qui, senza voler fare spoiler, si può dire che nella storia vi sono alcune parti oniriche legate al vissuto della protagonista, dove emergono in modo significativo le differenze di personalità e vissuto, rispetto alla Sandra del film.
Quasi 200 pagine a fumetti che si prestano ad una prima lettura veloce, ma che meritano anche più di una rilettura, necessarie per gustare al meglio tutte le sfumature, certamente dei bellissimi colori di LRNZ, ma anche della trama e della psicologia dei protagonisti.
Se infatti il film è studiato per essere visto da un pubblico indistinto e numeroso, il fumetto è certamente maggiormente apprezzabile da lettori più esigenti e raffinati, considerata anche la confezione e il prezzo (16 euro a volume – cartonati di 96 pagine a colori ognuno).


Il film MONOLITH è uscito nelle sale cinematografiche di tutta Italia il 12 agosto.
Diretto dal giovane – ma già affermato – regista Ivan Silvestrini, ha come interpreti principali Katrina Bowden, nella parte di Sandra, e gli esordienti Nixon e Crew Hodges, i gemellini che interpretano la parte di suo figlio David.
Un film è stato prodotto da SKY CINEMA HD, LOCK & VALENTINE e SERGIO BONELLI EDITORE e viene distribuito da VISION DISTRIBUTION.
Questo film segna l’ingresso della Sergio Bonelli Editore nel mondo del cinema.
Lo fa con un progetto nuovo e innovativo che spero si riveli positivo, perché questo aprirà la strada ad altri progetti, magari legati all’immenso patrimonio di storie e personaggi che già detiene.