PIEMONTE ARTE: GIOVANNI DA PISA, DE COLL’, NESPOLO, HARARI, SMEKALOV, CERRINA…
GIOVANNI DA PISA: UN POLITTICO DA RICOSTRUIRE
Presentazione del restauro e dell’inedito allestimento con la ricomposizione dei quattro dipinti – Palazzo Madama Piazza Castello – Torino – Mercoledì 25 ottobre 2017 – ore 16.00. La mostra “Giovanni Da Pisa. Un polittico da ricostruire” sarà visibile nelle tre sedi: Torino, Palazzo Madama | 25 ottobre 2017 – 5 febbraio 2018; Pavia, Musei Civici | 10 febbraio – 29 aprile 2018; Genova, Museo Diocesano | 3 maggio – 2 luglio 2018
Mercoledì 25 ottobre alle 17.30 Palazzo Madama ospita una conferenza di presentazione di un importante progetto di restauro e di valorizzazione. Presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” sono state restaurate quattro tavole attribuite al pittore ligure d’inizio Quattrocento Giovanni da Pisa, originariamente appartenenti a un medesimo polittico. Si tratta di San Leonardo e Santa Chiara, di proprietà privata e concesse in deposito a Palazzo Madama, di Sant’Agata del Museo Civico di Pavia e di una Madonna col Bambino del Museo Diocesano di Genova. La ricomposizione di questo polittico viene effettuata per la prima volta in occasione di una piccola mostra itinerante che prende avvio proprio a Palazzo Madama, dove sarà visibile dal 25 ottobre 2017 al 5 febbraio 2018 in Sala Acaia. A seguire, il polittico verrà esposto presso i Musei Civici di Pavia dal 10 febbraio al 29 aprile 2018 e al Museo Diocesano di Genova dal 3 maggio al 2 luglio 2018. Le tavole raffiguranti Santa Chiara e San Leonardo sono in deposito a Palazzo Madama dal 2009. Appartenute all’inizio del Novecento alla collezione di Emanuele Balbo Bertone di Sambuy, sono state esposte nella mostra Gotico e Rinascimento in Piemonte curata nel 1938 da Vittorio Viale. Il restauro effettuato a Venaria, diretto dal Museo e dalla Soprintendenza, ha consentito un sostanziale avanzamento delle conoscenze sulle opere, non soltanto dal punto di vista materiale ma anche da quello dell’inquadramento storico-critico. In seguito a questo intervento, si è aperta la possibilità di sottoporre a una nuova verifica l’ipotesi già da tempo formulata dalla critica, di una comune provenienza delle due tavole e degli altri due dipinti presentati in mostra: la Sant’Agata conservata presso i Musei Civici di Pavia e la Madonna col Bambino del Museo Diocesano di Genova. Gli studi hanno inoltre consentito di ipotizzare che a completare il polittico ci fosse una quinta tavola: un frammentario San Lorenzo di cui si ignora la attuale ubicazione. L’esposizione delle quattro opere per la prima volta insieme consente di illustrare la ricostruzione del polittico, le possibili ipotesi sul luogo di provenienza e i dati tecnici emersi nel corso del restauro.
“OKTOBRATA KOLORATA”, PERSONALE DI PIER TANCREDI DE COLL’
Si inaugura venerdì 27 ottobre alle 18, nello studio di architetti Gaveglio e Ferrero di Via Belfiore 19 a Torino, la mostra “Oktobrata Kolorata” dell’artista chierese Pier Tancredi De Coll’. La mostra è definita dalla curatrice Paola Gribaudo “bibita per rinfrescare la mente visionaria – Spremuta di arancia in cristalleria di primo autunno”. In occasione della presentazione della mostra saranno inaugurati anche i corsi di Storia dell’Arte tenuti dalla dottoressa Lietta Fornasari.
AOSTA: NESPOLO “A MODO MIO. NESPOLO TRA ARTE, CINEMA E TEATRO”
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 20 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata al Centro Saint-Bénin di Aosta la mostra “A modo mio. Nespolo tra arte, cinema e teatro”, dedicata all’esperienza interdisciplinare dell’artista piemontese. L’esposizione, organizzata dall’Assessorato, è curata dal critico Alberto Fiz in collaborazione con il filosofo Maurizio Ferraris.
Sono oltre 80 le opere esposte tra dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, ex libris, tappeti, fotografie e manifesti realizzati dal 1967 sino a oggi in un percorso spettacolare e coinvolgente, ideato per gli spazi dell’ex chiesa sconsacrata. Compare persino una canoa di otto metri interamente decorata.
Dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro, le opere, disposte in base a tracciati tematici, creano una costellazione all’interno del Centro Saint-Bénin da cui emerge la versatilità di uno dei più originali e trasgressivi interpreti della scena contemporanea italiana, che ha ripercorso stili e stilemi “a modo suo”, senza mai lasciarsi imbrigliare dalle convenzioni.
“Sono particolarmente lieta di presentare al pubblico – commenta l’Assessore Emily Rini – questa proposta espositiva di qualità, che ha come protagonista Ugo Nespolo. Sono certa che il pubblico saprà apprezzare questa mostra che unisce pittura, scultura, design e teatro, in un percorso affascinante e inatteso. L’Assessorato regionale conferma così il suo impegno nel promuovere la cultura e l’arte”.
Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte, è edito da Magonza e posto in vendita al costo di 26 euro. Insieme ai saggi di Maurizio Ferraris, Alberto Fiz, Daria Jorioz e a un’intervista di Nespolo con Pietro Bellasi, contiene una serie di saggi scritti dall’artista e testimonianze, tra gli altri, di Enrico Baj, Renato Barilli, Gillo Dorfles, Danilo Eccher, Pierre Restany, Gianni Rondolino, Francesco Poli e Tommaso Trini.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole.
Aosta, Sede espositiva Centro Saint-Bénin
Via Festaz, 27
21 ottobre 2017 – 8 aprile 2018
Orario 10-13 / 14-18. Chiuso il lunedì
SPAZIO DON CHISCIOTTE: GUIDO HARARI E I SUOI RITRATTI MUSICALI A TORINO
Laurie Anderson, David Bowie, Jeff Buckley, Kate Bush, Vinicio Capossela, Nick Cave,
Clash, Leonard Cohen, Paolo Conte, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Enzo Jannacci, Bob Dylan, Brian Eno, Giorgio Gaber, Peter Gabriel, Iggy Pop, B.B. King, Bob Marley, Joni Mitchell, Ennio Morricone,
Pink Floyd, Queen, Lou Reed, Vasco Rossi, Compay Segundo, Bruce Springsteen,
Rolling Stones, Patti Smith, Caetano Veloso, Tom Waits, Frank Zappa e molti altri
Inaugurazione: giovedì 26 ottobre 2017, ore 18
Dal 26 ottobre al 24 dicembre 2017
Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes, Torino
(Martedì-sabato: ore 10,30-12,30 e 15-19)
INGRESSO LIBERO
www.fondazionebottarilattes.it
Dopo trent’anni di assenza, Guido Harari torna a Torino con i suoi ritratti dedicati alle leggende del rock, del jazz e del pop: la mostra Wall of Sound 10 inaugura giovedì 26 ottobre 2017 alle ore 18 allo Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes (via della Rocca 37b) ed è visitabile fino domenica 24 dicembre 2017 (ingresso libero; orario: da martedì a sabato ore 10,30-12,30 e ore 15-19). Tra i fotografi più famosi della storia della musica, capace di raccontare i grandi artisti in un solo scatto, Guido Harari rivoluziona gli spazi espositivi torinesi della Fondazione Bottari Lattes, allestendo una mostra sonora e dal grande impatto visivo. Il visitatore, entrando, si immerge in un ambiente visivo e musicale, dove le opere fotografiche ricoprono interamente le pareti della galleria e i brani degli artisti ritratti vengono diffusi nelle sale per offrire una avvolgente esperienza di fruizione. Wall of Sound 10, dopo il successo a Monforte d’Alba, propone a Torino, in una versione remixata, un’ampia panoramica del lavoro di un fotografo che, in oltre quarant’anni di attività, ha immortalato e collaborato con autori del calibro di Fabrizio De André, di cui è stato uno dei fotografi personali, Lou Reed, Giorgio Gaber, Bob Dylan, Vinicio Capossela, Kate Bush, Vasco Rossi, Peter Gabriel, Enzo Jannacci e tanti altri. Le cinquanta opere esposte, realizzate tra il 1976 e il 2013, colgono gli artisti in atteggiamenti inusuali, espressioni spesso inattese, su set spesso improvvisati, da cui emerge in maniera immediata la loro personalità; frutto in molti casi di autentica complicità tra fotografo e soggetto. Sono ritratti che ben esprimono lo stile umanizzante, che muove il lavoro di uno tra i fotografi italiani più apprezzati e conosciuti all’estero.
Il titolo Wall of Sound rende omaggio al sound del famoso produttore americano Phil Spector e recupera il titolo della mostra en plein air che MonforteArte organizzò nel 2007 tra le vie del borgo storico, lungo il percorso fino all’auditorium naturale Horszowski. Inoltre, Wall of Sound è diventato il nome della galleria fotografica e casa editrice che Harari ha lanciato nel 2011 ad Alba, nonché della prima esposizione museale internazionale dedicata alle fotografie di Harari presso il Rockheim Museum di Trondheim (Norvegia) nel 2016-17.
Di Harari Lou Reed precisava: «Sono felice di farmi fotografare da Guido. So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento». E Laurie Anderson aggiungeva: «La sua è davvero una fotografia da Kamikaze, molto diversa da quella di un paparazzo. Perché si tratta di autentica collaborazione. Guido non vuole rubarti nulla, ma piuttosto provare ad andare oltre l’apparenza delle cose».
Alcuni dei ritratti che saranno esposti in mostra a Torino: Laurie Anderson, David Bowie, Jeff Buckley, Kate Bush, Vinicio Capossela, Nick Cave, The Clash, Leonard Cohen, Paolo Conte, David Crosby, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Bob Dylan, Brian Eno, Giorgio Gaber, Peter Gabriel, John Lee Hooker, Iggy Pop, B.B. King,, Kinks, Bob Marley, Joni Mitchell, Ennio Morricone, Jimmy Page (Led Zeppelin), Pink Floyd, Queen, Lou Reed, R.E.M., Vasco Rossi, Jimmy Scott, Compay Segundo, Bruce Springsteen, Rolling Stones, Patti Smith, Robert Smith (Cure), Caetano Veloso, Rufus Wainwright, Tom Waits, Frank Zappa.
GALLERIA D’ARTE PIRRA: IGOR SMEKALOV, EQUILIBRI
La personale di Igor Smekalov accoglie lo spettatore in un universo pittorico caratterizzato da equilibri e armonie di forme, colori e composizioni. Le opere in mostra sono interni, figure e nature morte dalle cromie pacate e dalle costruzioni bilanciate i cui i singoli elementi, ben ponderati, essenziali e asciutti, comunicano un’atmosfera rarefatta e lieve.
Formatosi, dopo gli studi tradizionali, a Pasmurovo, una località della regione di Orenburg in cui s’incontravano gruppi di artisti per lavorare dal vero e confrontarsi, Smekalov ha successivamente aderito all’Unione degli Artisti Russi ed è entrato a far parte dell’Accademia Sadki, dove ha proseguito nella ricerca di un’arte purissima, scevra da ogni coinvolgimento sociale. In quest’ottica si delinea un discorso scandito da opere che trasmettono il senso del suo mondo interiore e che mettono in evidenza la lirica resa del soggetto.
La formazione artistica di Smekalov è ricca anche di riferimenti alla pittura italiana, come rivelano i delicati accordi cromatici, gli interni metafisici, le nature morte con scodelle e bottiglie, che si riallacciano alla splendida lezione di Giorgio Morandi. Così come, osservando le tele che raccontano di bambine e fanciulle assorte, di volti permeati da una sottile malinconia, di stanze con figure raccolte si avverte una lezione che, a tratti, sembra ricondurci a Casorati. Il suo cammino è frutto, quindi, di un temperamento complesso, di una seria, impegnativa e coraggiosa scelta del linguaggio, di una linea espressiva che è contraddistinta dalla qualità del disegno, dallo studio del nudo dal vero, dalla trascrizione sulla tela di suggestive natura morte.
E percorrendo il sentiero di Smekalov s’incontrano le pagine di un diario intimo e personalissimo, che parla di libertà, di sogni, di un segno che diviene figura, oggetto, memoria.
La mostra rimarrà aperta sino al 26 novembre 2017.
Corso Vittorio Emanuele II, 82 – 10121 Torino – Tel. 011.543393 – www.galleriapirra.it
ORARI: da lunedì a sabato 9,30-12,30; 15,30-19,30. APERTI DOMENICA MATTINA
ARTE CITTA’ AMICA: MOSTRA DI COTTINO, MAIR, PERUGIA E ROCCO
“L’ incontro non casuale di quattro peintre graveur” – Galleria di via Rubiana, 15 di Torino. La mostra resterà aperta fino al 24 ottobre. Orario: lunedì – sabato dalle 16,00 alle 19,00 – domenica chiuso.
Per questa mostra sono stati invitati quattro importanti artisti di fama internazionale. Esporranno gli artisti: Isidoro Cottino, Kurt Mair, Vinicio Perugia, Alberto Rocco. Isidoro Cottino è nato a Torino il 17 agosto 1938, si dedica alle tecniche incisorie e in particolare, a quelle di ricerca e sperimentazione nella grafica d’arte. Ha frequentato i corsi liberi di nudo presso l’Accademia Albertina di Torino con Filippo Scroppo. Dal 1984 ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia è stato allievo di Riccardo Licata per l’incisione sperimentale, di Franco Vecchiet per la xilografia. Ha fatto in seguito parte dei “Maestri delle Scuola Internazionale di Grafica di Venezia”, essendo stato assistente di Riccardo Licata e Franco Vecchiet per i corsi di tecniche sperimentali e xilografia. Collabora con il “Centro Internazionale della Grafica di Venezia” e con “L’Atelier Aperto” laboratorio di ricerca grafica fondato e condotto a Venezia da Nicola Sene. Al suo attivo sono 75 mostre personali ed oltre 200 collettive in Italia ed all’estero con artisti italiani e stranieri. Nel 2011, ha in presentato la mostra “Sperimentando” opere sperimentali dal 1987 al 2010, in doppia personale con Riccardo Licata a palazzo Lomellini di Carmagnola e riproposta lo stesso anno alla Galleria “La Luna” di Borgo San Dalmazzo. Ha partecipato per vari anni ai Saloni Internazionali della grafica nelle sedi di Parigi, Madrid, Bologna. Kurt Mair nasce a Mengen in Germania nel 1954, vive e lavora ad Avigliana (TO),Italia. Ha studiato educazione artistica presso la Scuola Superiore di Pedagogia di Loerrach, Germania. Storia dell’arte, archeologia e giapanologia presso l’Università Albert Ludwig di Freiburg, Germania. Consegue il Diploma in Incisione e Litografia presso la“Ecole des Arts Décoratifs” di Strasburgo, Francia. Collabora presso un’atelier di grafica a Colmar (Francia). Dal 1990 sono ben 126 le mostre personali realizzate in ogni parte d’ Europa, collabora con varie Gallerie. Vinicio Perugia nato nel 1947 a Fabriano nelle Marche, ha appreso i primi rudimenti artistici dal padre pittore. Vive in Piemonte dai primi anni sessanta, ha lavorato nel campo dell’illustrazione e della grafica, ha collaborato con il giornale Luna Nuova come vignettista satirico pubblicando la propria raccolta di vignette nel libro “Vinix, sei anni sulla luna”. Negli anni settanta, dopo la morte del padre, ritrova la vocazione per l’incisione e la pittura grazie anche alle amicizie con il pittore torinese Fernando Eandi e l’incisore Giorgio Roggino. Alla prima esposizione del 1982 sono seguite numerose mostre personali, collettive, partecipazioni a rassegne d’arte internazionali ricevendo numerosi premi e riconoscimenti artistici. Tiene corsi didattici di disegno, pittura e incisione. I suoi quadri si trovano in permanenza in numerose Gallerie e collezioni private. Alberto Rocco è nato a Roma il 17 Febbraio 1935, pittore e incisore, vive e lavora a Torino, dove si è trasferito da ormai molti anni. Sono del ’57 i suoi primi interessi per l’incisione, quando, autodidatta, trae i primi basilari insegnamenti dall’antico e prezioso manuale del Bosse (*) e già dopo pochi anni le sue opere ottengono premi e riconoscimenti ufficiali. Appassionato ricercatore/sperimentatore, esplora subito a fondo e applica tutte le tecniche note o insolite, sviluppandone anche personali varianti, ma quasi mai appieno soddisfatto, essendo il risultato di tali tecniche, soprattutto indirette, molto spesso frutto di casualità e delle certosine mediazioni degli acidi e delle cere e lontano così dalla sua pur celata impetuosa natura, è portato a preferire per realizzare le sue opere grafiche interventi più immediati direttamente sulla lastra. Sono già di quegli anni lontani (1958/’59) i primi tentativi e le ricerche delle tecniche e degli strumenti necessari per avvicinarsi alle singolari ed affascinanti possibilità offerte da una tecnica incisoria diretta, aristocraticamente anomala, dimenticata e allora praticamente sconosciuta in Italia: la maniera nera. Questa tecnica, pienamente acquisita dopo una lunga, ostinata e solitaria ricerca, è diventata il suo unico, distintivo, non episodico mezzo di espressione grafica e la sua opera riferimento per molti.
CERRINA: “LA LEGGEREZZA DELLA SCULTURA”
Cerrina, Parco dell’Arte, via Garmontano 5: 14 ottobre – 17 dicembre 2017.
7 sculture di altrettanti artisti di diverse generazioni e formazioni. Artisti: Giovanni Bonardi, Teodosio Campanelli, Giuseppe Inglese, Marin Kasimir, Sergio Omedè, Costanzo Rovati, Silvio Vigliaturo.
A cura di: Anselmo Villata.
Anche quest’anno, il Parco dell’Arte di Cerrina accoglie la mostra “La leggerezza della scultura”,
nella sua dodicesima edizione che si svolge dal 14 ottobre al 17 dicembre 2017. Come consuetudine, la mostra è a disposizione gratuitamente per chiunque voglia usufruirne e per i due mesi autunnali, in questo spazio ormai molto amato da chi già lo conosce e invitante per coloro che arrivano a Cerrina per la prima volta. La mostra annuale “La leggerezza della Scultura”, è progettata dall’I.N.A.C. in collaborazione con l’Université Paul-Valéry, Montpellier III (Francia) e con il Centro di Ricerca Interdisciplinare in Scienze Umane e Sociali di Montpellier (Francia) e aderisce alla XIII Giornata del Contemporaneo indetta dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI). Questa dodicesima edizione è curata da Anselmo Villata, che è anche Presidente dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea. Gli artisti selezionati per questa edizione de “La leggerezza della scultura”, com’è nello spirito di questa mostra collettiva dedicata alla scultura, formano un gruppo eterogeneo per le personalissime espressività e forniscono una visione realistica sull’attualità scultorea, volta a diversi indirizzi. Gli artisti sono: Giovanni Bonardi, Teodosio Campanelli, Giuseppe Inglese, Marin Kasimir, Sergio Omedè, Costanzo Rovati, Silvio Vigliaturo. Come consuetudine, non sono stati suggeriti temi per la realizzazione delle opere per la mostra, ma il curatore ha posto la sua attenzione sul dialogo tra le sculture improntate sulla monocromia con quelle colorate, anche richiamando il passato artistico, alla classicità fino all’antichità, quando era spesso usato il colore. Ogni artista, dunque, secondo il proprio linguaggio e la propria creatività, propone un’opera o un’installazione con materiali diversi. Troviamo qui esposta, dunque, l’opera in ceramica e ferro di Giovanni Bonardi, il grande albero in ferro di Teodosio Campanelli, i personaggi di Giuseppe Inglese realizzati con acciaio inox luminescente intrecciato a mano, le forme evocative in materiale plastico di Marin Kasimir, la figura umana deformata in vetroresina di Sergio Omedè, la complessa figura piramidale in ferro e resine di Costanzo Rovati, la figura aerea in acciaio e vetro fuso policromo di Silvio Vigliaturo.
La mostra, patrocinata da Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, Comune di Cerrina, Université
Paul-Valéry di Montpellier III (Francia), AMACI, è corredata da un volume, collana Arte Visiva –
Edizioni Verso l’Arte, di 64 pagine, interamente a colori, su cui sono riprodotte tutte le opere esposte, le biografie degli artisti, i testi critici di Anselmo Villata, curatore della mostra, Frédérique Malaval, Université Paul-Valéry Montpellier III (Francia), l’introduzione dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, la presentazione di Aldo Visca, Sindaco di Cerrina.
FONDAZIONE 1563: UN VOLUME PER RIPENSARE L’ARTE BAROCCA
Mercoledì 18 ottobre 2017 alle 17.30 nella Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze di Torino, la Fondazione 1563 presenta il libro La riscoperta del Seicento. I libri fondativi a cura di Andrea Bacchi (Università di Bologna, Fondazione Federico Zeri) e Liliana Barroero (Università di Roma Tre). Sarà la Presidente Rosaria Cigliano ad introdurre gli interventi di Massimo Ferretti (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Marco Collareta (Università degli Studi di Pisa) alla presenza di Alberto Piazza, Presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino.
Il volume intende offrire una visione critica di alcuni dei testi più importanti pubblicati su arte e architettura del Seicento nel corso del XX secolo.
Un canone provvisorio ma significativo, utile per comprendere le vicende di un secolo che ha visto attivi artisti come Caravaggio e Bernini. La riscoperta del Seicento nasce dall’omonimo seminario svoltosi in più giornate a Roma tra il 2015 e il 2016 per stimolare il confronto culturale e il dibattito critico tra storici dell’arte di diverse generazioni e formazione.
Nello spirito di quella iniziativa, il volume accosta edizioni più note, come “Il Caravaggio” di Roberto Longhi, a studi più generali su architettura, pittura e scultura, nati in ambito tedesco e anglosassone. Il testo, che fornisce un contributo rilevante al dibattito critico internazionale su questi temi, rappresenta anche il volume d’esordio della serie Quaderni di Ricerca – Programma di Studi sull’età e la cultura del Barocco.
TORINO, 170 ANNI DEL CIRCOLO DEGLI ARTISTI
Una conversazione si terrà nella biblioteca del Circolo, sul tema “170 anni di musica senza barriere al Circolo degli Artisti, interpreti e dilettanti di talento”, relatore Giorgio Rampone, giovedì 26 ottobre ore 18,30.