Pecetto, bruciano anche i boschi della collina e salgono i valori di Pm10 nell’aria
Torino si è svegliata questa mattina avvolta da un manto di nebbia causato dagli incendi che ormai da giorni interessano i borghi della Val di Susa. Anche il Comune di Pecetto Torinese, cittadina immediatamente alle spalle della Mole, ha dovuto affrontare la minaccia di un incendio, divampato tra i boschi collinari nei pressi dell’ospedale San Luca. Fortunatamente il fuoco è stato presto domato e non risultano esserci feriti, ma i boschi ormai secchi da settimane fanno temere per il futuro. Il vento caldo, ben accolto ad inizio settimana perché ha permesso un abbassamento dei livelli di tossicità dell’aria e quindi il ritiro del blocco dei veicoli più inquinanti, si sta ora palesando come una terribile arma a doppio taglio. Infatti, proprio il vento alimenta gli incendi che stanno martoriando la Valle Susa, e il suo continuo spostamento rende immane lo sforzo dei vigili del fuoco all’opera sul territorio per soffocarne le fiamme. Per tutta la notte una ventina di pompieri si sono ritrovati accerchiati dalle fiamme proprio a causa del repentino cambio di fronte del vento, fortunatamente alle prime luci del mattino l’apertura di un varco ha permesso loro di mettersi finalmente in salvo. Anche nel Canavese si mantiene alto il livello di allerta. Intanto, il Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, ha dichiarato di aver avviato la procedura per la richiesta di stato di calamita, che potrà però formalizzarsi solo quando sarà possibile fare una stima totale dei danni. Intanto il fumo e le polveri portati dagli incendi sulla città di Torino, densi di carbonio e particolato, hanno nuovamente reso l’aria irrespirabile: nella notte tra ieri ed oggi infatti l’Arpa ha rilevato con le sue centraline valori di Pm10 vicini ai 400 microgrammi al metro cubo, quando il limite massimo europeo è fissato a 50. Così Torino si prepara ad un nuovo blocco dei veicoli diesel euro 3 e 4, che probabilmente scatterà da domani sabato 28 ottobre.
Elena Braghin