PIEMONTE ARTE: BRUNETTO, LEONARDO, RIVOLI, OSTANA

LE NEVI DI SILVIO BRUNETTO ALLA «FOGLIATO»

Il lungo percorso pittorico di Silvio Brunetto offre, di volta in volta, suggestive pagine legate all’ambiente, alla natura, a una continua ricerca di sensazioni e sottili emozioni.

I suoi quadri sono il risultato di un’esperienza maturata nel tempo, di mostre e significative presenze al Circolo degli Artisti, di incontri nelle gallerie d’arte e nei pregevoli spazi pubblici di Aosta. E il suo discorso, tra dipinti ad olio e preziosi e luminosi acquerelli, rappresenta una testimonianza di un dipingere rasserenante, estremamente misurato, caratterizzato, in questa occasione, da delicate impressioni che emergono dalle giornate d’inverno con la neve che ammanta la Mole Antonelliana o i tetti dei palazzi storici torinesi. Una pittura, quindi, che rispecchia i tipici momenti e le piacevoli vedute di scuola piemontese con la Valle di Susa, gli scorci del Monte dei Cappuccini o della Fontana Angelica di Piazza Solferino imbiancata dalla neve. Emerge dalla mostra organizzata da Carlo Alberto e Sandro Fogliato il clima di una figurazione sempre delicatamente narrativa, impreziosita dalla luce atmosferica e da quella musicalità che esprime il mondo interiore di Brunetto.

Angelo Mistrangelo

 

Galleria Fogliato, in via Mazzini 9, tel.011/887733, sino al 13 gennaio 2018.

 

TORINO, GALLERIA DEL MUSEO D’ARTE URBANA: PERSONALE DI SANTO LEONARDO

Presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana, via Rocciamelone 7 c Torino, venerdì 12 gennaio 2018 dalle 18.30 alle 21.30, inaugurazione della personale di Santo Leonardo “Nessuna critica si ignora…”, a cura di Edoardo Di Mauro e Daniele D’Antonio

Fino al 5 febbraio lunedì ore 17-19 o su appuntamento

“Nella personale presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana – scrive Edoardo Di auro –  Leonardo presenta una serie di pitture recenti di dimensioni medio -grandi, dove sarà possibile ammirare la plasticità cinetica del corpo inorganico che si plasma e si ricompone, in una dimensione di movimento cosmico, al di là del tempo e dello spazio.

Il titolo “Nessuna critica, si ignora….”, è una ironica stoccata, giocata sul piano dell’ambiguità voluta dell’affermazione, su di un certo ambiente medio – alto borghese di Torino, negli atteggiamenti esteriori progressista e “culturalizzato”, ma nei fatti tendente alla ghettizzazione di quanto non sia interno, per origine o cooptazione, al proprio ambiente, in poche parole, non “corretto politicamente”.

Questo modo di fare, spesso esteso al mondo dell’informazione, si basa non tanto sulla critica, che in quanto tale comporterebbe inevitabilmente visibilità per l’oggetto della stessa, ma sull’ignorare quanto avviene al di fuori del proprio angusto recinto.

Atteggiamento di cui in molti abbiamo sofferto, specie nei decenni Ottanta/Novanta,  poi attenuatosi, pur non scomparendo,  in virtù di un sempre più esteso rimescolamento sociale che sta mutando gradualmente il volto del capoluogo piemontese.

Uno spirito libero ed indipendente come quello di Santo Leonardo ha certo patito di quella condizione riuscendo però, con perseveranza, a tenere dritta la barra del timone nel periglioso viaggio all’interno dell’arte.”

 

  1. UN ANNO IMPORTANTE PER IL CASTELLO DI RIVOLI

Il 2017 è stato un anno di grande fermento al Castello di Rivoli.

L’importante accordo siglato con la Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte ha affidato al Castello di Rivoli la cura, lo studio, la valorizzazione e la gestione di una straordinaria collezione consentendo così alla collettività di ammirare un patrimonio inestimabile prima inaccessibile. Un progetto ambizioso che prevede la ristrutturazione e la messa in sicurezza della villa che lo stesso Cerruti aveva fatto costruire a Rivoli, a pochi passi dal Castello, per custodire la sua collezione e che, nel 2019, sarà aperta al pubblico.

Il 2017 ha inoltre segnato l’esordio del CRRI (Castello di Rivoli Research Institute), dipartimento nato grazie al contributo della Regione Piemonte e al sostegno dalla Compagnia di San Paolo. All’interno del Museo e della sua Biblioteca, il CRRI è volto alla ricerca, raccolta e valorizzazione dei materiali d’archivio di artisti, curatori, critici, galleristi e collezionisti italiani, soprattutto dagli anni sessanta a oggi.

La conferenza di Rosalind Krauss, protagonista mondiale della critica d’arte, ha dato l’avvio ai lavori del CRRI, ed è stato organizzato un workshop gratuito per la formazione di archivisti d’arte contemporanea condotto da Pietro Rigolo del Getty Research Institute di Los Angeles. Al nuovo dipartimento sono destinate alcune sale al secondo piano della Manica Lunga e gli spazi della Biblioteca riconfigurati grazie al contributo della Regione Piemonte. Il progetto, curato dall’architetto Andrea Bruno, ha avviato la riconversione di spazi rendendoli idonei alla conservazione e alla fruizione dei materiali: archivi a scorrimento, sala per scansioni, magazzino freddo, sala di consultazione e uffici, processo che sarà ultimato nel 2018.

La Biblioteca del Castello di Rivoli, parte integrante del CRRI, è uno dei punti qualificanti del Museo: fonte d’informazioni e di materiali sempre aggiornati rappresenta, grazie a un’attenta politica di acquisizioni tra cui numerosi libri/opere d’artista, il principale riferimento in Italia per gli studiosi dell’arte contemporanea dagli anni sessanta a oggi. Nell’ultimo biennio ha aumentato la propria dotazione di oltre 3.200 pubblicazioni, raggiungendo un patrimonio librario di circa 42.500 volumi oltre alle riviste e ai periodici internazionali. Anche nell’anno che sta per concludersi il Castello di Rivoli conferma con la sua programmazione l’urgenza di comprendere attraverso l’arte e la cultura le trasformazioni che, spesso invisibili come fiumi carsici, agiscono sul mondo in cui viviamo. L’arte e la cultura dunque come strumenti capaci di avvicinare all’occhio dell’osservatore il senso palese e quello nascosto delle cose che ci circondano, in una visione che coinvolga il pubblico sia locale sia globale e lo faccia crescere in una sintonia virtuosa con il territorio in cui vive. La mostra L’emozione dei COLORI nell’arte – con 400 opere realizzate da oltre 130 artisti dal Settecento a oggi – è stata tra le cinque esposizioni più visitate in Italia nel 2017; la retrospettiva Anna Boghiguian che resta aperta fino al 7 gennaio prossimo, ha riconfermato l’attenzione e la sensibilità del Museo per le diverse gradazioni del linguaggio artistico contemporaneo non eurocentrico. La retrospettiva dedicata ai lavori dell’artista torinese Gilberto Zorio, aperta fino al 6 marzo, ha offerto al pubblico la possibilità di apprezzare un importante nucleo di opere realizzate in cinquant’anni di attività dell’artista, uno dei principali protagonisti dell’Arte Povera. Con le recenti acquisizioni di opere, la Collezione permanente si è ulteriormente ampliata grazie al fattivo contributo della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, e alle numerose donazioni di artisti, collezionisti nonché al Primo Premio Acquisto degli Amici Benefattori e Sostenitori del Castello di Rivoli, assegnato a Otobong Nkanga. Il Dipartimento Educazione ha posto al centro della sua strategia culturale la relazione con il pubblico. Un impegno qualificato e costante per promuovere e diffondere la conoscenza dell’arte e della cultura contemporanea al Museo e nel territorio, inteso nell’accezione più ampia. Nel 2017, oltre 3.000 classi hanno partecipato ai percorsi proposti dal Dipartimento Educazione al Museo. In costante aumento è l’adesione alla formazione degli insegnanti (accreditamento MIUR), con 2.000 presenze nei diversi appuntamenti. La formazione manageriale e per Ordini professionali quali Architetti e Ingegneri ha coinvolto quasi 1.000 persone. La proposta formativa nell’ambito del programma Alternanza Scuola-Lavoro ha inoltre visto la partecipazione straordinaria di circa 2.000 studenti. Infine, il Dipartimento Educazione ha curato innumerevoli progetti sul territorio, coinvolgendo circa 80.000 persone. In occasione del Big Bang, la grande kermesse per la riapertura delle OGR di Torino, il Dipartimento Educazione del Museo all’interno del network ZonArte ha proposto un intenso programma di attività per il pubblico. Nell’ambito delle collaborazioni internazionali, unico rappresentante di un museo italiano selezionato dalla ricerca di Project Zero per la Harvard Graduate School of Education – Senior Director Howard Gardner, il Dipartimento Educazione ha partecipato all’Arts Learning Festival di Melbourne. Inoltre, grazie alla collaborazione con istituzioni culturali del territorio, nel corso del 2017 al Castello di Rivoli sono stati organizzati oltre 55 eventi tra rassegne musicali, teatrali, cinematografiche e di danza contemporanea che hanno portato al Museo migliaia di visitatori. L’intenso lavoro di comunicazione ha prodotto anche un incremento in termini di presenza sui media e riscontro critico sulla stampa nazionale e internazionale. Il Castello di Rivoli si conferma tra i musei più seguiti sui social network grazie ai molteplici canali attivati che garantiscono una continua interazione online con il pubblico. Nel 2017 oltre 8.000 persone hanno inoltre fruito del nuovo servizio navetta gratuito Rivoli Express che il sabato, domenica e festivi collega il centro di Torino al Museo. Nel corso del 2017 importanti interventi di manutenzione – realizzati anche grazie al contributo della Fondazione Magnetto – hanno interessato l’impianto di illuminazione delle sale auliche, consentendo un risparmio energetico e la salvaguardia degli affreschi storici dei soffitti. L’efficientamento energetico del Castello di Rivoli nel 2017 è stato individuato come case-study dall’Università di Karlsruhe e dal Politecnico di Torino.

Il Museo nel corso dell’anno ha inoltre stipulato una convenzione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” per la tutela delle sale storiche e la conservazione del patrimonio culturale contemporaneo, esteso anche alla collaborazione con il CRRI per la conservazione dei beni librari e fotografici. Nel biennio 2016/2017, l’affluenza al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è aumentata del 21% rispetto agli anni precedenti, di cui il 10% nel 2017, pari a 116.000 presenze nell’anno corrente.

 

IL MONDO RURALE IN MOSTRA A OSTANA

 È stata inaugurata sabato 30 dicembre 2017, al centro Lou Pourtoun di Ostana, la mostra “Il mondo rurale tra ‘800 e ‘900”.

L’esposizione, curata dalla dott.ssa Cinzia Tesio, è una riflessione sul rapporto che gli artisti italiani hanno avuto e hanno con il mondo contadino. In mostra tanti capolavori di autori come Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Pietro Morando, Giuseppe Zigaina, Armando Pizzinato, Leonardo Bistolfi, Giulio Boetto, Giovanni Fattori, Filippo De Pisis e Mario Sironi.

Grande la soddisfazione del Sindaco di Ostana, Giacomo Lombardo, che ha ricordato come l’intento primario di questa iniziativa sia far rivivere il paese attualizzando i valori di un tempo e cercando di farli convivere con un turismo evoluto e alla ricerca di luoghi autentici e dotati di anima: “Per una realtà come Ostana è importante riflettere e far riflettere sul mondo contadino, perché un tempo Ostana era tutta basata sull’attività contadina. Un mondo, quello agricolo di un tempo, che per lunghi anni è stato trascurato e svilito: l’epoca delle fabbriche ci ha fatto dimenticare la terra e la ricchezza umana che vi si poteva trovare. Trovo giusto che Ostana dedichi questa mostra ad una cultura che lentamente si sta riscoprendo, ed è significativo focalizzare l’attenzione su come tanti pittori di spicco del panorama artistico italiano, tanti intellettuali, abbiano preso a soggetto il mondo rurale, comprendendone il significato per la società”.

 

LIBRI, RIVISTE, MANUALI TRA ARTE E CULTURA GIURIDICA

INSIEME AGLI ARTISTI

Professore emerito dell’Università di Torino, Accademico dell’Accademia Albertina e critico d’arte, Francesco De Bartolomeis ha pubblicato il volumetto «Insieme agli artisti cerco di capire», Edizioni AlbertinaPress dell’Accademia Albertina e della Pinacoteca Albertina, Torino, 2017.

Dedicata al figlio Paolo, questa significativa indagine conoscitiva «si rivolge – scrivono nella prefazione Fiorenzo Alfieri e Salvo Bitonti, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Accademia Albertina, a un pubblico interessato ad andare oltre le apparenze e agli stereotipi della critica d’arte per aiutarlo a gestire la sua curiosità e qualche volta la sua ansia di sapere il perché di certe scelte, di certi percorsi, di certi sorprendenti risultati».

Scritti e immagini, perciò, che attraversano i percorsi dell’arte da Matisse a Pollock, dal ritratto di Igor Strawinsky di Picasso a Kandinsky e Klee, Mirò, il metafisico Giorgio De Chirico, l’intensità espressiva di Bacon, il disegno astratto di Fontana e gli scultori Moore e Chillida. Mentre in copertina è riprodotta l’opera «Equatore», 2002, di Claudio Rotta Loria.

Ideazione grafica di Francesco De Bartolomeis, realizzazione grafica di Silvia Barbara con il coordinamento di Stefano W.

Pasquini, revisione testi di Laura Valle.

 

STUDI PIEMONTESI

Il numero della rivista «Studi Piemontesi, del giugno 2017, diretta da Rosanna Roccia, con responsabile Albina Malerba, propone una serie interessanti saggi e studi come «Lo Scalone Juvarra e il moderno. Craig, Hitchcock e Greenaway» di Paolo San Martino, «Un dipinto inedito di Angelo Bartolomeo Vacca senior

(1746-1814). Nuovi documenti per il pittore e la sua famiglia» di Arabella Cifani e Franco Monetti e «I disegni ottocenteschi di Clemente Rovere» nel Viaggio in Piemonte  di paese in paese di Gian Savino Pene Vidari. E ancora il ricordo di Gianni Carlo Sciolla (1940-2017) di Laura Gallo, «Affari e politica: due lettere inedite di Quintino Sella» di Rosanna Roccia e, tra le recensioni, i testi di Giovanni Tesio su Luigi Salvatorelli, «La pazienza della storia», con prefazione di Bruno Quaranta, Torino, Aragno, 2015, e di Carlo Sburlati: Elena Pontiggia, «Arturo Martini. La vita in figure», Monza, Johan&Levi, 2017.

Del Centro Studi Piemontesi è anche «La Stella fra le stelle», story-board sulla stella della Mole Antonelliana di Daniela Rissone. Di Graziella Riviera è, invece, «La strada del Fiammingo.

Dal Brabante al Monferrato: i Tabachetti di Fiandra», 2017.

 

LEZIONI DI DIRITTO

Per le Edizioni Le Monnier Università, Mondadori Education, 2017, è stato pubblicato il manuale di «Lezioni di diritto costituzionale comparato», di Alfonso Di Giovine, Alessandra Algostino, Fabio Longo e Anna Mastromarino. I capitoli del volume «nascono dal confronto fra le esperienze di insegnamento maturate da un gruppo di docenti dell’Università di Torino».

L’ampia trattazione permette agli studenti universitari di entrare il diretto contatto con gli argomenti delineati attraverso oltre cinquecento pagine, mentre nella prefazione si legge «Agli studenti infine ci permettiamo di dare un suggerimento: di integrare lo studio del libro con la consultazione (ormai facilissima, sia per via cartacea sia per via informatica) dei testi costituzionali cui si fa riferimento. La loro lettura è una splendida palestra culturale».

E si parte con il tema «Diritto costituzionale comparato: lineamenti introduttivi» di Alfonso Di Giovine, professore emerito di Diritto costituzione comparato, e prosegue, tra i numerosi e approfonditi saggi, con l’«Organizzazione territoriale e tipi di Stato» di Anna Mastromarino, «Le fonti del diritto» di Alessandra Algostino e «Il parlamento» di Fabio Longo.Si ricorda, inoltre, la collaborazione editoriale della giovane studiosa Diletta Pamelin.

 

                                               Angelo Mistrangelo