ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
TORINO- LE DONNE DI RICHARD STRAUSS–
Il nono concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, diretto da Juraj Valcuha, s’aprirà nel nome di Franz Schreker (1878-1934), figlio maggiore di una famiglia di origine ebraica, studiò a Vienna dove appena quindicenne scrisse un Intermezzo per archi e ottenne ben presto successo e riconoscimenti. Sulla figura di questo compositore austriaco è calato l’oblio, fu oggetto di critica poco incline alle novità moderne. Così Schreker andò ad aggiungersi all’illustre e folto elenco dei cosiddetti “compositori degenerati” che furono banditi dal Terzo Reich e non riabilitati per ignoranza storica dalle avanguardie post belliche. Verrà eseguito il preludio dall’opera Die Gezeichmenten (I predestinati) scritta nel 1912 e rappresentata per la prima volta in Italia nell’aprile 2010 a Palermo, la cui vicenda ha luogo nella Genova del Cinquecento. Costituisce un interessante esempio di sperimentazione timbrica e tonale. Ricavata da una novella di Wilde, anticipa le barbarie hitleriane votate all’idea della purezza della razza, Non a caso nel 1933 Schreker fu costretto a lasciare l’insegnamento a causa delle sue origini ebraiche. La sua scrittura è dominata dalla politonalità , mentre l’orchestrazione ha tinte espressionistiche.
Al centro del programma saranno collocati due ritratti di figure femminili di Richard Strauss: la Marescialla de Il cavaliere della rosa e Salome. Il cavaliere della rosa è il risultato maggiore della duratura collaborazione artistica che legò il compositore al letterato Hugo von Hofmannsthal. Si tratta di una commedia ambientata nella Vienna di Maria Teresa: il libretto è un esempio di elaborato linguaggio non immune da espressioni dialettali viennesi. L’opera venne subito accolta da un lungo successo di pubblico fin dalla prima rappresentazione (Dresda, gennaio 1911). Non si fatica a identificare alcuni riferimenti al passato, in primis alle Nozze mozartiane (scena della nostalgia per la giovinezza perduta della Marescialla) ma anche ai Maestri cantori di Wagner (tema delle rinunce all’amore), al Falstaff di Verdi (burla ai danni di Ochs), Un titolo che supera l’esperienza neoclassica e che fece affermare allo stesso Strauss: Il libretto di Hofmannsthal è circonfuso da graziosa  atmosfera rococò che mi sono sforzato di tradurre in musica. Lo spirito di Mozart mi era presente, ma io sono rimasto fedele a me stesso. Verrà proposto il monologo della Marescialla allo specchio (verso la fine del primo atto) immerso in un clima crepuscolare: Tutto è un mistero, un grande mistero. Un nuovo giorno s’annuncia e in esso  si riconosce il senso di un tempo ciclico dove ogni cosa nasce, si sviluppa e muore, per ricominciare ogni volta da capo. Il dramma musicale in un atto Salome (Dresda, gennaio 1905) riassume tutti i caratteri dell’esotismo cosmopolita di Oscar Wilde di cui Strauss s’impadronì con grande abilità e con un coraggio che rasentava l’impudenza. Infatti, incorse nello scandalo e nei divieti delle varie censure. L’architettura generale è efficace nel taglio teatrale, nella perfetta caratterizzazione vocale di ogni personaggio, nei rapporti tematici, nei segni espressivi complessi e profondi. L’orchestrazione è opulenta con la presenza di sottigliezze e artifici: i temi si sovrappongono, si sviluppano, ritornano secondo un dinamismo contrappuntistico senza mai confondere le necessità drammatiche e narrative. Dalla Salome si ascolteranno la celebre danza dei sette veli e la scena finale, una sorta di colata lavica dove alla voce della protagonista viene richiesta potenza in grado di superare un impressionante massa sonora espressa da oltre un centinaio di strumenti in orchestra.
Il soprano bulgaro Krassimira Stoyanova (foto), attiva da ventidue anni sulla scena internazionale soprattutto a Vienna, Monaco e Zurigo, ha i punti di forza nel suo repertorio in Verdi, Puccini, Strauss e nell’opera slava
Chiuderà la serata la Sinfonia n. 1 in fa minore op. 10, scritta da uno Sostakovic diciannovenne che mostra già le linee guida del proprio stile, basato su una ritmica incisiva, un uso spregiudicato della dissonanza e un lirismo che a tratti sfiora l’ambiguo.
TORINO, Auditorium “Toscanini” RAI, p. Rossano
Giovedì 11 gennaio ore 20.30 e venerdì 12 gennaio, ore 20.00
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta da JURAJ VALCUHA; Solista KRASSIMIRA STOYANOVA (soprano)
Musiche di Schreker, Strauss R., Sostakovic