Chieri: “Sanità del territorio e Ospedale unico. Parola ai cittadini”, convegno il 18 gennaio
Cosa ne pensano davvero i cittadini dell’Ospedale Unico? Cosa sanno del nuovo progetto portato avanti dalla Regione e osteggiato da molti sindaci e comitati dell’Asl To5? Queste e altre domande saranno approfondite nella serata del 18 gennaio alle 20,30 in Sala della Conceria durante il convegno “Sanità del territorio e Ospedale unico. Consiglio aperto: parola ai cittadini” organizzato dall’associazione Progetto per Chieri insieme al Comitato per l’Ospedale a Chieri. L’iniziativa a cui parteciperà anche l’associazioni Graziana Adelina contro la malasanità ha l’obiettivo di portare a livello cittadino la discussione sull’Ospedale Unico, il nosocomio voluto dalla Regione Piemonte che andrebbe a sostituire i tre ospedali dall’Asl To 5: Maggiore di Chieri, Santa Croce di Moncalieri e San Lorenzo di Carmagnola, ma non solo. Al centro della serata saranno le domande dei cittadini invitati a interagire con relatori e ospiti, per esporre loro dubbi e perplessità o semplicemente portando le proprie esperienze. «Da oltre un anno dietro le porte dei palazzi regionali continuano a decidere sulla pelle dei cittadini, senza confrontarsi con il territorio, senza chiedere l’opinione di chi davvero avrà bisogno di quell’ospedale – motivano gli organizzatori – Sono state raccolte firme oltre 5mila contro il progressivo depauperamento dei servizi territoriali, chiedendo che venisse indetto un referendum per far decidere ai cittadini dove vorrebbero il nuovo ospedale. Ci sono questioni che non possono e non devono essere decise ai vertici, ma necessitano della partecipazione popolare». La questione dell’Ospedale Unico è più volte stata portata al vaglio del consiglio comunale chiedendo anche la partecipazione dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta per aprire la discussione al territorio, ma non è avvenuto. L’iter per la realizzazione del nosocomio è andata avanti con il coinvolgimento dei primi cittadini dei tre Comuni capofila: Chieri, Moncalieri e Carmagnola. «Molti sindaci degli altri 40 Comuni dell’azienda sanitaria invece si sono ritrovati a decisioni fatte – spiega Rachele Sacco presidente del Comitato per l’Ospedale a Chieri – Hanno deciso che la location ideale fosse Vadò, una zona che ha grosse criticità dal punto vista logistico (agevolerà i Comuni del Moncalierese, ma taglierà fuori quelli del Chierese) e geologica (l’area infatti è a rischio inondazioni)» La serata, moderata da Roberto Rosso, giornalista di Rete 7 sarà dunque l’occasione affinché i cittadini possano porre domande: «Un consiglio aperto a tutti gli effetti – anticipano gli organizzatori – Abbiamo chiesto l’intervento di due medici oltre che la partecipazione di esponenti politici locali e regionali. In questo modo si potrà avere un panorama sia tecnico che politico sui possibili sviluppi, ascoltando anche proposte alternative». Prosegue Sacco: «Sinora i veri attori della questione, i cittadini, sono stati esclusi da ogni dibattimento. Nè a Chieri, né tanto meno in Regione si sono preoccupati di capire cosa volesse la popolazione» Interverranno: Maria Rizzotti vicepresidente della commissione Igiene e Sanità al Senato, Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale, Paolo Ruzzola, vice presidente Anci Piemonte e consigliere Città Metropolitana, Alessandro Benvenuto consigliere regionale Lega Nord, il dottor Domenico Martelli, dirigente medico Ospedale Maria Vittoria di Torino e il dottor Elvio Novarese direttore della Struttura complessa di ortopedia e traumatologia dell’Asl to 5. Sono stati invitati l’assessore alla Sanità Antonio Sanità, Renato Botti direttore generale della Sanità Piemontese, il sindaco di Chieri Claudio Martano, il sindaco di Villastellone Davide Nicco, Riccardo Ruà presidente dell’Associazione Adelina Graziani, il Comitato San Lorenzo di Carmagnola e l’Osservatorio per l’Ospedale Unico, oltre che a tutti i sindaci dell’Asl To 5, politici del territorio e associazioni. «Abbiamo raggiunto il punto più basso della nostra Sanità e dobbiamo muoverci insieme per risollevarla – conclude Sacco – Se i cittadini vogliono inviare preventivamente le loro domande e testimonianze possono scrivere una e-mail a progettoperchieri@gmail.com»