Cambiano, il comitato pro terremotati: “Stiamo vigilando sui soldi versati per Norcia”
Il Comitato Pro Terremotati di Cambiano ha diffuso un comunicato in relazione alle recentissime vicende giudiziarie che riguardano il comune di Norcia, per il quale era stata effettuata una raccolta fondi.
“Alla luce delle ultime notizie sul sequestro del cantiere di “Casa Ancarano” e i tre avvisi di garanzia al Sindaco di Norcia Nicola Alemanno, al presidente della Pro Loco Venanzo Santucci, e all’ingegnere Riccardo Tacconi, come comitato pro terremotati, insieme all’ amministrazione di Cambiano, stiamo contattando ufficialmente le parti interessate, per poter mettere al corrente e rassicurare i cittadini sull’evolversi degli esiti delle procedure e per salvaguardare la destinazione solidale dei fondi. Per il “Progetto casa Ancarano” in data 24 agosto del 2017 il Comitato Pro Terremotati di Cambiano, tramite i rappresentanti Istituzionali del Comune, ha inviato un bonifico di 12.052€ alla Pro Loco di Ancarano (frazione di 500 abitanti) del Comune di Norcia. Questi fondi sono stati raccolti attraverso iniziative promosse dal comitato stesso e dal lavoro di volontariato di privati che hanno avuto la garanzia di poter versare i propri soldi sul conto corrente aperto direttamente dal Sindaco Vergnano e dal Comune di Cambiano.
Il sequestro e gli avvisi sono stati una conseguenza di una differente interpretazione dell’ordinanza numero 394/2016, su cui il sindaco Alemanno ha fondato il suo operato, rivolta alla realizzazione di “strutture temporanee” con lo scopo di garantire la continuità nell’erogazione di servizi pubblici e di culto durante l’emergenza, quali municipi, scuole, sedi delle forze dell’ordine, strutture sanitarie e luoghi di culto. Il Progetto “Casa Ancarano” mancherebbe di questo requisito di temporaneità, secondo la Procura della Repubblica di Spoleto, che per un atto dovuto alla Magistratura ha ritenuto di dover procedere con il sequestro e la copertura della struttura, ritenendo errata l’interpretazione delle normative vigenti in materia urbanistica, e affermando che il permesso per i lavori doveva seguire criteri e procedure ordinarie. Non doveva quindi, sempre secondo la Procura, fondarsi sulla ordinanza numero 394/2016 prevista per strutture temporanee. Stiamo seguendo da vicino l’intera vicenda, per tutelare i soldi donati dai cambianesi, comunicheremo appena possibile ulteriori informazione sull’evolversi delle procedure.”