ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati

TORINO- PRECOCE TALENTO PIANISTICO- Il russo Nicolai Lugansky (foto), già fin dalla tenera età di cinque anni, prima di imparare a leggere la musica, eseguiva una sonata di Beethoven appresa solo a orecchio. Allievo a Mosca

della mitica Tatjana Nikolayeva, dedicataria dei Preludi di Sostakovic, è stato insignito nel 2016 del Premio “Rachmaninov”.

Aprirà il suo recital con le Kinderszenen ( Scene infantili) di Schumann, ricordi indimenticabili di un bambino filtrati dalla delicata mano di un poeta. Un piccolo gioiello dalle melodie immediate dove le successioni armoniche non sono scontate, senza  cedimenti e ben sottolineate. La semplicità non deve fare dimenticare l’unità d’ispirazione del ciclo. Con la  quarta Ballata in fa minore, facente parte dell’op. 52,Chopin firma un capolavoro della sua maturità artistica in cui ricapitola tutti i generi coltivati saldati in una potente concezione formale caratterizzata da alte tensioni poetiche ed espressive. Ancora Chopin con la Barcarolle op. 60, in origine un canto da balletto veneziano, dove emergono sovrano equilibrio e classica perfezione. Seconda parte del recital occupata da una selezione dai Preludi op. 23 (1903) e op. 32 (1918) di Rachmaninov dove l’influenza di Chopin è palese. La libertà formale, peculiare al genere del Preludio, è sfruttata appieno, le atmosfere mutano di continuo

 

Torino, Conservatorio, p. Bodoni

Stagione Unione Musicale

Mercoledì 31 gennaio, ore 21.00

NICOLAI LUGANSKY (pianoforte)

Musiche di Schumann, Chopin, Rachmaninov

 

TORINO- FESTIVAL RICHARD STRAUSS– Dopo il successo delle rassegne dedicate ad Alfredo Casella (2016) e ad Antonio Vivaldi (2017) è la volta di Richard Strauss (1864-1949),foto. Trenta istituzioni culturali coinvolte per un festival dedicato a un grande e controverso protagonista della scena musicale europea. La rassegna è un esempio di come vari soggetti possono fare sistema senza conflitti di interferenze. Coordinata dal Teatro Regio nella persona del suo direttore artistico Gaston Fournier Facio, ha carattere multidisciplinare: per esempio una serie di film dedicati a Salome al Massimo a cura del Museo Nazionale del Cinema, le recite di Salome al Regio dirette da Gianandrea Noseda, mutilate delle scene in seguito all’incidente di palcoscenico dello scorso 18 gennaio nel corso della terza replica  di Turandot. Altro appuntamento di rilievo (Teatro Astra) è Il borghese gentiluomo di Molière con musiche di Lully e Couperin che fu la base al quale Strauss destinò nuovi brani.

Il festival si aprirà venerdì 2 febbraio con la mostra Richard Strauss e l’ Ialia presso la Biblioteca Nazionale curata da Giangiorgio Satragni. Strauss ebbe un lungo rapporto con l’Italia: ben 57 viaggi tra il 1886 e il 1941. Amava molto la cultura italiana, quella greca e l’arte italiana del Rinascimento. Il rapporto Strauss-Italia è uno dei capitoli meno noti al grande pubblico ma di tale inaspettata vastità che ha portato alla realizzazione di una mostra specifica e del relativo catalogo (Satragni). Strauss fu per la prima volta al Regio di Torino nel dicembre del 1906 per dirigere la prima rappresentazione italiana di Salome andata in scena l’anno prima a Dresda con grande scandalo. Il titolo avrebbe dovuto dirigerlo Toscanini quando era attivo al Regio, ma nel frattempo era passato alla Scala: troppo tardi perché a Torino venne chiamato Strauss. I due teatri programmarono il titolo a distanza ravvicinata . Toscanini Torino il 22 dicembre, Milano il 26. Toscanini anticipò la data in scena scaligera al 21, aprendo al pubblico la prova generale, bruciando così il Regio. Strauss risentito annotò sulla propria agenda-esposta in mostra- un commento assai pesante in cui Toscanini veniva accusato di subdolo comportamento. Il compositore bavarese ritornò a Torino nel 1909 per dirigere un concerto al Teatro Vittorio Emanuele, poi per assistere, presso il Teatro di Torino del mecenate Riccardo Gualino, alla  prima rappresentazione italiana della sua opera Arianna a Nasso diretta da Vittorio Gui, infine nel 1932 e nel 1938 per le stagioni sinfoniche dell’EIAR (poi RAI).

Grazie alla collaborazione degli eredi e i’Institut Strauss saranno esposti manoscritti, documenti e cimeli che per la prima volta sono usciti dalla Germania. Una programmazione ricchissima consultabile nella sua completezza sul sito www.torino.it/festivalstrauss

 

Torino, sedi varie. 2-23 febbraio

Mostra Richard Strauss e l’Italia– Biblioteca Nazionale Universitaria, p. Carlo Alberto

fino al 17 marzo

orario da lunedì a venerdì 10.00-18.00. sabato 10.00-13.00

Ingresso libero

 

PINEROLO (TO)- SCHOENBERG: PIERROT LUNAIRE CAPOLAVORO DEL ‘900- Un valente gruppo di musicisti propone l’arduo Pierrot lunaire op. 21 di Schoenberg (nella foto), uno dei testi capitali della musica novecentesca. Ventun poesie in tre parti per voce recitante e strumenti. Nel 1912 il compositore ricevette la commissione da parte dell’attrice berline Albertine Zehme di scrivere per lei un melologo (Melodram), forma tipicamente tedesca. Il testo è tratto  da una raccolta di cinquanta Rondels intitolata Pierrot lunaire del poeta belga Albert Giraud tradotta in tedesco da Otto Erich Hartleben.  Schoenberg coniò per l’emissione della voce il termine Sprechstimme (canto parlato) inteso come una scrupolosa esecuzione dei valori ritmici, mentre per quanto riguarda le altezze, l’interprete è tenuto a intonare la nota prescritta (altezza fissa), trascolorando subito nell’emissione parlata (altezza variabile), Tale variabile emissione e codificazione del canto espressionista è certamente l’elemento più nuovo della partitura. Ancora maggiore considerazione risulta la scrittura strumentale in cui la grande orchestra viene filtrata in timbri isolati, contrastanti in modo individuale rappresentati. Viene intrapreso il recupero delle forme contrappuntistiche rigorose, integrandole allo stile concertante. Schoenberg stesso descrisse il timbro della partitura ironico-satirico senza sottolineature. Un modo tardo-romantico dove la musica prende atto di una strada senza ritorno.

 

Pinerolo, Accademia di Musica, v. Giolitti 7

Stagione Concertistica

Domenica 4 febbraio, ore 17.00

VALENTINA VALENTE (soprano), TONI CHESSA (flauto), ENRICO MARIA BARONI (clarinetto), ADRIAN PINZARU (violino/viola), CLAUDIO PASCERI (violoncello), ANNA REVEL (pianoforte)

Musica di Schoenberg