CRONACA – Torino, chiuso per 15 giorni dalla polizia di stato kebab di corso Principe Oddone

E’ stato notificato al titolare dell’esercizio di vicinato “King – Kebab e Pizza” di corso Principe Oddone 40 il provvedimento cautelare emesso dal Questore di Torino che impone la sospensione della licenza per l’esercizio pubblico in questione, con conseguente ed immediata chiusura al pubblico dei locali per 15 giorni.

Il locale era stato più volte segnalato dai residenti della zona per il continuo via vai di persone a qualsiasi ora del giorno e della notte. Essendo altamente probabile che costituisse un punto di riferimento per soggetti dediti allo spaccio al dettaglio di stupefacenti, personale del commissariato di Pubblica Sicurezza “Dora Vanchiglia”, nelle scorse settimane, ha effettuato una serie di servizi di osservazione e di controllo, riscontrando la presenza all’interno del locale di numerosi spacciatori prevalentemente stranieri.

In particolare, durante un servizio effettuato il 18 gennaio u.s., venivano tratti in arresto 2 cittadini stranieri sorpresi a spacciare a degli avventori del locale nelle immediate vicinanze di esso. Pertanto, la sospensione è la conseguenza della pericolosità sociale dell’esercizio, in quanto ormai luogo di “contatto” per la consumazione di reati in materia di stupefacenti.

Il provvedimento di sospensione di cui sopra rientra nell’ambito dei nuovi poteri concessi al Questore dal Decreto Minniti sulla sicurezza nelle città – art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza così come modificato dall’art.12 bis Legge 18.04.2017 n°48 – che permette la sospensione della licenza, in precedenza possibile solo per gli esercizi pubblici ove vengono somministrati cibi e bevande, come bar, birrerie, ristoranti ecc, anche nei confronti degli esercizi di vicinato, ovvero gli esercizi aventi una superficie di vendita fino a 250 metri quadrati, nei quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che siano abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituiscano un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini.