Embraco di Riva presso Chieri, una delegazione di lavoratori vola a Bruxelles. Dal Brasile: “Impianto non più redditizio”
Una delegazione di una quindicina di dipendenti dello stabilimento rivese di Embraco volerà domani a Bruxelles per portare la protesta a livello europeo. Intanto, l’agenzia governativa Invitalia, cercherà di concretizzare sulle manifestazioni di interesse per la reindustrializzazione dell’area arrivate nei giorni scorsi. Il tempo stringe, il 25 marzo, data in cui scatteranno i 497 licenziamenti non ritirati dall’azienda, si avvicina. Dal Brasile, quartier generale di Joinville, Embraco spiega in un comunicato le ragioni della chiusura del polo produttivo di Riva presso Chieri: la scelta di chiudere «è motivata dal panorama competitivo e da complessità di lunga data che hanno portato l’impianto a non essere più redditizio nonostante gli investimenti significativi effettuati nel corso degli anni».
L’azienda, peraltro ”si impegna a lavorare in stretta collaborazione con le istituzioni locali e nazionali e con i rappresentanti dei lavoratori «al fine di trovare soluzioni adeguate e valide per le persone coinvolte».