PASSIONE FUMETTI: La fine della ragione di Roberto Recchioni
La fine della ragione.
Un diario dalle pagine ingiallite che riporta parole e disegni che ci arrivano dal futuro, un futuro di cui si possono scorgere le radici nel nostro presente. La fine della ragione, un diario scritto e disegnato da Asso, l’alter-ego fumettistico di Roberto Recchioni, la rockstar del fumetto italiano, uno degli autori di fumetti più noti e attivi di questi ultimi anni. Un Asso invecchiato – più saggio, ma non meno cinico – in cui arde ancora il fuoco del fumettista guerriero, l’impavido nemico di tutti, sempre pronto a gettarsi nella mischia, tra fiamme e fumetti. Questa è la sua ultima storia. Una storia provocatoria e caratterizzata da un’ironia di fondo che non risparmia nessuno, politica, scienza, cultura.
La fine della ragione parla di un mondo che è andato avanti – come direbbe Stephen King – e dove sono stati rinnegati la scienza e i libri in nome della regola “uno vale uno”: il mio parere vale quanto il tuo, non importano le competenze, ne le conoscenze specifiche, ne gli studi fatti. Non ci sono più scienziati, ne dottori, ne professori.
Un mondo che è tornato indietro, fatto di piccole comunità dove la democrazia del voto è vincolante anche per le scelte più personali, come la cura delle malattie e dei propri figli. Regola a cui una madre coraggiosa determinata non si piega, pur di riuscire a salvare la vita della figlia malata.
La fine della ragione al Circolo dei Lettori di Torino
Sabato 24 febbraio Roberto Recchioni ha presentato il suo ultimo libro a fumetti “La fine della ragione”, edito da Feltrinelli, al Circolo dei Lettori di Torino, di fronte ad un pubblico attento e interessato.
Un libro a fumetti che “non è un graphic novel”, ha precisato Recchioni, mentre Petunia Ollister – la presentatrice della serata – lo ha definito un pamphlet, termine di origine francese che connota libri e opuscoli di carattere polemico-satirico.
Nel libro, Roberto Recchioni porta alle estreme conseguenze idee e atteggiamenti sociali che negli ultimi anni hanno preso sempre più piede, dalla contestazione dei professori alle idee dei complottisti, in particolare la guerra ai vaccini e alla medicina ufficiale. Idee che, in alcuni casi, sono diventati proposta politica. Recchioni provoca, con eleganza e divertente ironia, ma non risparmia nessuno, nemmeno i sapienti, colpevoli spesso di incomunicabilità. Simpatica la citazione fatta nel corso dell’incontro e riferita al Circolo dei Lettori – tempio della cultura torinese – sul fatto che si tratta di luogo che mette soggezione a relatori ed utenti.
Purtroppo anche la cultura fatica a parlare a tutti. Roberto Recchioni ha ricordato come la letteratura, come forma di intrattenimento, abbia perso terreno, soppiantata dalla televisione. Questo riguarda anche i fumetti, che vendevano molto di più quando erano considerati pericolosi, vale a dire nel dopoguerra e negli anni dei fumetti neri. Eppure, il periodo che stiamo vivendo per i narratori è un periodo meraviglioso, ci sono tanti buoni romanzi, tanto buon cinema, tanti film horror. Così succede nei periodi più bui. Oggi gli estremisti non sono più fuori dal sistema politico, i razzisti non si vergognano di esserlo, i genitori si sentono autorizzati a picchiare le maestre e i professori. Non c’è più ragionevolezza.
Sincronicità
Un libro che si presenta molto attuale, ma la cui “sincronicità con la situazione politica e sociale che stiamo vivendo è casuale”, ha spiegato Roberto Recchioni al Circolo dei Lettori. L’idea è nata nel corso di un viaggio in moto in giro per l’Italia, la scoperta di un’Italia che vive fuori dagli agglomerati urbani, un mondo reale lontano dalla vita di città come Roma e Milano (dove l’autore ha sempre vissuto e lavorato). Un mondo a cui la cultura parla poco. Un altro spunto forte è arrivato dagli articoli polemici de Il fatto quotidiano sulla medicina e sui complotti delle industrie farmaceutiche. Idee, un tempo appannaggio di una nicchia di “complottisti”, che si sono diffuse velocemente negli ultimi anni, anche grazie al web e alla televisione.
Sincronicità casuale, ma non troppo. Roberto Recchioni è infatti un autore di fumetti estremamente attento a quello che gli succede intorno. Partecipa attivamente ai social – dove non teme di gettarsi nella mischia, come cita nel libro – e segue l’informazione, le mode e le tendenze con grande capacità di analisi. Elementi che caratterizzano da sempre i suoi fumetti, da John Doe a Orfani, senza dimenticare Dylan Dog, di cui è curatore dal 2013. Nelle sue storie la fantasia è spesso metafora della realtà, come succede, ad esempio, nella terza stagione di Orfani, dove ad agire sono immigrati clandestini che, su Nuovo Mondo, cercano salvezza e sopravvivenza.
Un fumetto diretto e leggero
“Con La fine della ragione volevo fare un fumetto diretto e leggero”.
Roberto Recchioni, nelle vesti di autore di fumetti è fondamentalmente uno sceneggiatore, se pure non se la cava affatto male come disegnatore, come dimostra questo libro. Il suo tratto ha fascino e potenza espressiva, proprio quello che serve per la storia raccontata. “E’ un libro veloce perché vuole esserlo. Istintivo, sia nei testi, sia nei disegni”. Parlando della realizzazione del libro Recchioni ha raccontato che la trama definitiva è venuta fuori in corsa, in quanto – come sempre quando disegna le storie da lui stesso scritte – non è partito da una sceneggiatura. Questo ha inciso in modo determinante sul ritmo e sui colpi di scena, insieme al fatto di essere stato realizzato in un tempo necessario e, tuttavia, volutamente limitato. Una storia che si legge – e rilegge – con immediatezza e in cui ogni parola, ogni dettaglio, ha un significato.
Il libro parte da un presupposto fondamentale, quello del conflitto tra la scienza – che ci ha spiegato cose importanti – e le risposte facili, un istinto atavico che viene da lontano e rappresenta una retorica potente. Figura fondamentale della storia è la madre, un archetipo: la madre ideale, in cui Roberto Recchioni rende omaggio anche alla propria. Nel libro vengono citati i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, laboratori di ricerca, appartenenti all’Istituto nazionale di fisica nucleare e dedicati allo studio delle particelle, in attività dal 1987 e in cui, nel libro, si sono rifugiati gli ultimi scienziati di un mondo – ma sarebbe più corretto dire di un’Italia – che ha toccato il fondo.
Feltrinelli Comics
“La fine della ragione” inaugura la collana Feltrinelli Comics, linea editoriale che sancisce l’ingresso diretto della Feltrinelli nel mondo dei fumetti da libreria, unico settore che cresce – insieme a quello dei libri di cucina – nel panorama librario italiano. La collana, diretta da una altro grande autore italiano, Tito Faraci (sceneggiatore di Topolino, Diabolik, Dylan Dog, Tex), si propone di portare in libreria soprattutto opere realizzate appositamente da autori italiani. Fa eccezione l’altro titolo con cui è stata inaugurata la collana, “Un amore esemplare”, di Daniel Pennac e Florence Cestac.
Daniel Pennac – creatore di Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio – è stato ospite al Comicon di Napoli nel 2017, di cui fu magister proprio Roberto Recchioni. In quell’occasione “Un amour exemplaire” fu presentato anche come opera teatrale. Un amore esemplare è la storia di un grande amore, stravagante ma reale e, forse proprio per questo, ancora più sorprendente. La storia vera di Jean e Germaine, frequentati da Pennac in gioventù, narrata dai due autori anche in veste di personaggi. Piacevoli e simpatici i disegni di Florence Cestac, molto francesi nello stile. Il libro è completato da alcune immagini tratte dallo spettacolo teatrale.
Roberto Recchioni ha già presentato diversi libri al Circolo dei Lettori, tra questi Dylan Dog Mater Dolorosa di cui ho parlato nell’articolo del 29 aprile 2017.
Ho già parlato di Orfani negli articoli del 7 gennaio 2017 Juric, la madre degli Orfani e del 4 febbraio 2018 Il destino degli ORFANI, la rivoluzione in casa Bonelli
Immagini © Roberto Recchioni e Feltrinelli Comics
Immagine Orfani © Sergio Bonelli Editore