CRONACA – Chieri, la Cassazione dà ragione al Comune: niente sconti per lo scuolabus se si ha l’auto di grossa cilindrata

La Cassazione dà ragione al Comune di Chieri, che nel 2014 aveva negato la tariffa agevolata per la mensa scolastica ad una famiglia che aveva nel redditometro dichiarato un’auto di grossa cilindrata, anche se vecchia. Una vicenda che nasce nel 2011 quando l’amministrazione (sindaco Lancione) aveva introdotto il limite dei 250 cavalli per le auto, oltre il quale la riduzione tariffaria non si applicava. La famiglia (meglio, la madre separata) aveva prima pagato la tariffa intera per lo scuolabus, per poter usufruire del servizio, ma poi aveva fatto ricorso al giudice di pace per riavere indietro la differenza versata, pari a 467 euro. Il ricorso era stato accolto, ma in seguito il Comune aveva fatto opposizione ottenendo soddisfazione dal Tribunale. Controricorso della famiglia in Cassazione e sentenza finale: bocciato il controricorso, il Comune ha ragione e la madre deve pagare le spese ( 1.200 euro).