Chieri: “Cestini colmi, svuotamenti infrequenti”

“Capita a volte, passeggiando lungo le vie meno centrali della città, di incontrare “cestini stradali” pieni, a volte debordanti di rifiuti di piccole dimensioni (cartacce, lattine di bevande vuote, bottigliette in plastica, sacchetti contenenti deiezioni canine).  Il territorio è ampio, il personale addetto alla raccolta è in numero ridotto in questo periodo di turnazione di ferie: è tutto comprensibile, ma la motivazione va tuttavia ricercata in una “piega contrattuale” che mette in chiaro la questione.  Tempo fa avevo contattato un responsabile del consorzio, il quale mi spiegava che il “capitolato”, ovvero: il documento tecnico che contiene l’insieme di clausole che intercorrono tra il cliente, in questo caso l’Ente pubblico, e la Ditta appaltatrice del servizio, prevede uno svuotamento quindicinale ed uno mensile, rispettivamente sul piazzale di Via Moncalvo adiacente il Rio Tepice ed in Via Imbiancheria all’inizio del tratto della stessa, a fondo cieco.  Ovviamente se, alla stipula di quanto sopra si è ritenuta opportuna questa soluzione, nulla da obiettare, resta il fatto.. un po’ inspiegabile per il quale i 2 cestini, distanti neanche 20 mt. uno dall’altro, siano soggetti a differenti intervalli di svuotamento, in ordine di tempo.  Va aggiunto che per la loro conformazione questi contenitori, detti a “bocca stretta”, rischiano difficilmente venga introdotto al loro interno qualche sacchetto voluminoso, tale da renderli meno capienti fin da subito. Di fatto esistono quindi cestini di serie A ed altri di serie B: a quando una revisione di certe clausole volte a razionalizzare alcune distinzioni, a tutt’oggi, non sempre così evidenti?”  (Roberto Biscant)