PIEMONTE ARTE: CHIERI E I ROCCATI, VOLLEY, 100% ITALIA, REGINE DEI NUMERI, CONDOVE, SINDONE, ROERO, GOVONE, MONDOVI’, OULX, USSEGLIO…
CHIERI: I POETI NON MUOIONO MAI. LA PRIMA MOSTRA CONGIUNTA DELLE OPERE DI CESARE E LUIGI ROCCATI
a cura di Olga Gambari
Imbiancheria del Vajro – Chieri
Apertura al pubblico 7 Ottobre – 11 Novembre 2018
venerdì, sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00
promossa dall’Associazione Cesare e Luigi “Vigin” Roccati
Con il Vernissage sabato 6 ottobre alle 18.00 alla presenza del Sindaco Claudio Martano all’Imbiancheria del Vajro di Chieri si inaugura la prima Mostra congiunta delle opere di Cesare e Luigi “Vigin” Roccati, un padre e un figlio legati dal talento e dalla passione per l’arte che in vita hanno tracciato una storia che da personale è divenuta collettiva. La Mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico dal 7 ottobre all’ 11 novembre dal venerdì alla domenica (dalle 16.00 alle 19.00) con aperture particolari dedicate alle scuole e a gruppi di visitatori. Questa grande Mostra corale dal titolo “I poeti non muoiono mai”, voluta dal Comune di Chieri a ricordare i suoi due cittadini e dai Soci e Amici dell’ Associazione Cesare e Vigin Roccati , presenta in un suggestivo percorso narrativo il dialogo tra temi, poetiche e atmosfere attraverso oltre sessanta opere di pittura e scultura dei due protagonisti. Arricchiscono il racconto che si dipana in Mostra opere inedite di Collezionisti privati, insieme a documenti storici e fotografie. Il decennale della scomparsa di Cesare Roccati, nel 2008, e dei cinquant’anni dalla morte di Luigi Roccati, nel 1967, offrono l’occasione per ricordare e ripercorrere la vita e l’opera di queste due figure le cui radici sono legate a Chieri e Torino, il Paese dell’anima, ma che hanno esplorato e inciso con le loro diverse attività e con lo stesso impegno civile sulla scena internazionale. Un patrimonio artistico, letterario ed etico prezioso, oltre che un modello al di là di tempi e geografie, attraverso cui rileggere una storia che attraversando il secolo breve e fino ai giorni nostri diventa racconto e storia collettiva. ‘I poeti non muoiono mai’ è anche il titolo di un più vasto progetto, promosso dall’Associazione Cesare e Vigin Roccati con il sostegno di Istituzioni ed esponenti della società, che tra il 2018 e il 2019 sta dando vita a una serie di iniziative culturali dedicate a Cesare e Luigi Roccati, presentandole come figure del contemporaneo. Un lungo percorso a tappe avviato con la pubblicazione del memoir inedito di Cesare Roccati “L’Uomo Che Coltivava Conchiglie” con l’editore ADD presentato a maggio in occasione del Salone del Libro 2018, di Torino. Lunedì 22 ottobre alle 21.00 si terrà a Palazzo Ceriana Mayneri, sede del Circolo della Stampa di Torino, con il dibattito promosso dall’Ordine dei Giornalisti, dall’Associazione Stampa Subalpina e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana la presentazione del libro di Cesare con Alessandra Comazzi, Raffaele Lo Russo, Alberto Sinigaglia, Stefano Tallia, Marco Zatterin e Luciano Borghesan. Accompagna l’evento una esposizione delle opere di Cesare nella sala a lui dedicata. Venerdì 26 ottobre alle 17.30 l’intitolazione della Sala Studio Roccati nella Biblioteca Civica di Chieri insieme al Sindaco e all’intervento di autorità, amici e colleghi. Domenica 4 novembre nell’ambito del “Sunday Photo” Seconda edizione del Premio Cesare Roccati assegnato dalla Redazione del media partner LA STAMPA – Lingotto Fiere di Torino. Il programma degli eventi promossi dalla Associazione proseguirà nel marzo 2019 nelle sale della Pinacoteca della Accademia Albertina di Torino con un omaggio a Luigi Roccati noto come “Vigin” pittore, archeologo, poeta. Avviata anche l’attività per la realizzazione dell’Archivio Roccati con l’obiettivo scientifico, filologico e storico di identificazione e censimento delle opere, parallelamente agli inizi dei lavori per la creazione del Catalogo Ragionato su Luigi Roccati.
Luigi Roccati (1906 – 1967), noto come “Vigin”, pittore, archeologo, poeta, “ristoratore” di quel Caffè della Stazione crocevia di personalità e storie nella Chieri anni ’40 e ’50, dove divenne amico di giornalisti, intellettuali, imprenditori e artisti. Giorgio Bocca scrisse di lui ne “Il Provinciale”, Lidio Ajmone e padre Angelico Pistarino furono i suoi primi mentori nella pittura. La sua carriera fu un crescendo brillante interrotto da una morte prematura, che lo portò ad esporre in Italia e all’estero, nelle gallerie torinese de La Bussola e l’Approdo, al Traghetto di Venezia, alla Quadriennale. Cesare Roccati (1942 – 2008), protagonista di un giornalismo d’inchiesta, fondatore di Cronache Chieresi, nella redazione de La Gazzetta del Popolo a partire dal ’68 dove pochi anni dopo guida l’esperienza unica dell’autogestione. Poi a La Stampa come Capo Redattore del settore economia, Presidente dell’Associazione Stampa Subalpina e poi Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Valle d’Aosta. Nell’ultimo decennio della sua vita si era infine dedicato tenacemente a creare con legno e materiali poveri uno straordinario racconto contemporaneo fatto di grandi sculture colorate e intriso dei temi che ne hanno accompagnato la vita.
La Mostra “I Poeti non muoiono mai”, promossa dall’Associazione Cesare e Vigin Roccati, è stata realizzata in collaborazione con: Città di Chieri, FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Associazione Stampa Subalpina, Circolo della Stampa di Torino, Intesa SanPaolo, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, La Stampa, Fondazione Benvenuti in Italia, ADD Editore, Balbiano, Cossetti, Banca del Tempo.
L’ARTE PARTECIPA AI CAMPIONATI MONDIALI DI VOLLEY MASCHILE
In occasione dei Campionati del Mondo di Volley Maschile è stato organizzato dalla FIPAV, Federazione Italiana di Pallavolo, con il patrocinio dell’AiCC, Associazione Italiana Città delle Ceramiche, il Concorso «Il gioco del volley», a cura di Giuseppe Bertero. Le opere pervenute di 50 artisti della ceramica italiani e stranieri, sono state esposte nella Balconata del Foyer d’ingresso del Pala Alpitour nel giorni degli incontri di Pallavolo. Nel pomeriggio del 30 settembre, sono stati proclamati, sempre nel prestigioso Palazzo di Arata Isozaki, i vincitori del concorso selezionati da una giuria composta da Marco Basso, Giovanni Cordero, Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo. Alla presenza di Bruno Cattaneo, Presidente Nazionale FIPAV, di Ezio Ferro, Presidente FIPAV Piemonte, di Ermes Salmaso e Fabio Gay, rispettivamente Consigliere Nazionale e Regionale della FIPAV, del Sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza e del Consigliere delegato alla Cultura di Castellamonte Claudio Bethaz, sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti:
1° Premio a Roberto Perino di Castellamonte
2° Premio a Susanna Antonelli di Fiano (Roma)
3° Premio a Paolo Vannucchi di Lucca.
Di sicuro interesse sono i lavori degli altri finalisti a partire da Sandra Baruzzi e poi Guglielmo Marthyn e Brenno Pesci di Castellamonte, Patrizio Bartoloni di Montelupo Fiorentino, Stefano Innocenti di Sesto Fiorentino, Giuseppe Facchinello di Nove (VI), Sarah Michael Olanda, Dijana Raikovic Croazia, Marco Scarpa di Faenza, Mona Aknine (iraniana da 33 anni esule a Parigi), Salvatore Abbate di Cetraro (CS) e Salvatore Marras di Nuoro.
(A. Mis.)
100%ITALIA: 100 ANNI DI CAPOLAVORI
Una sequenza espositiva e un programma di eventi tra Biella, Vercelli e Torino per accompagnare il pubblico in uno straordinario viaggio lungo cent’anni. Dal 21 settembre 2018 al 10 febbraio 2019: 630 opere in 7 sedi.
Fino al 10 febbraio 2019 è in onda 100%Italia: 100 anni di arte italiana attraverso una selezione di opere mai esposte. Parallelamente la mostra propone numerosi eventi collaterali: incontri sul collezionismo, conferenze, lezioni d’arte, eventi musicali. Gli appuntamenti di ottobre:
Il 3, ore 18:30 – 20:00, all’interno del ciclo Incontri sul collezionismo. (Evento gratuito con biglietto mostra).
La collezione di Giorgio Fasol: passione, ricerca e sperimentazione.
A Palazzo Barolo (via Corte d’Appello, 20/C, Torino).
Una conversazione con uno dei più noti collezionisti italiani d’arte contemporanea, il veronese Giorgio Fasol, che considera il collezionare come “luogo vivo” in cui confrontarsi e dialogare con le ultime tendenze dell’arte. Esito di una grande passione, la collezione è, per Giorgio Fasol un percorso di ricerca e sperimentazione, fatto anche di episodi bizzarri che dall’amore per Lucio Fontana approdano all’intrigante immaterialità dell’opera di Tino Sehgal.
Per info e prenotazioni: info@museofico.it +39 011 853065
Il 10, ore 19:00 – 20:30, all’interno del ciclo Lezioni d’arte (10 lezioni a pagamento – € 10,00 per ogni incontro; € 50,00 per tutti gli appuntamenti. Evento gratuito con biglietto mostra).
In nome dell’astratto. Percorsi di ricerca in Italia dagli anni Trenta agli anni Settanta. Con Claudio Cerritelli. Al MEF Museo Ettore Fico (via Francesco Cigna 114, Torino). **incontri inseriti in un ciclo.
La conversazione di Claudio Cerritelli affronta le stagioni fondamentali della pittura di segno non figurativo, geometrico, informale, aniconico, seguendo la linea di evoluzione del concetto di astrattismo attraverso il confronto tra le sue radici storiche e le successive variazioni legate alla decantazione lirica, concreta, segnica, gestuale, materica, fino alle esperienze più radicalizzate della pittura analitica degli anni Settanta.
Il ciclo di Lezioni d’Arte per 100%Italia. Cent’anni di capolavori si compone di 10 appuntamenti tematici con curatori ed esperti.
Per info e prenotazioni: info@museofico.it +39 011 853065
Il 17, ore 18:30 all’interno del ciclo Incontri sul collezionismo. (Evento gratuito con biglietto mostra).
Il libro d’arte. Con Paola Gribaudo.
Al MEF Museo Ettore Fico (via Francesco Cigna 114, Torino).
Editor di fama internazionale, Paola Gribaudo, figlia dell’artista editore e collezionista Ezio Gribaudo, ha collaborato in quasi trent’anni di carriera con numerosi artisti e le più importanti case editrici, per i quali ha realizzato cataloghi e libri d’arte. Paola Gribaudo, in conversazione con Paola Stroppiana, racconterà la sua esperienza e cosa significhi oggi comporre un libro d’arte in tutte le sue fasi, dall’elaborazione all’esemplare cartaceo.
Per info e prenotazioni: info@museofico.it +39 011 853065
Il 14, ore 16 all’interno degli incontri Area Educativa. (Incontro a pagamento € 7,00 + biglietto mostra)
Museo Borgogna, Vercelli
Piccolo ma prezioso al 100%, in occasione della Giornata Nazionale delle famiglie al Museo (F@mu), visita della mostra e laboratorio per bambini e famiglie.
Per info e prenotazioni: +39 0161252764
Il 18, ore 15:30 all’interno degli incontri Area Educativa. (Incontro a pagamento € 5,00 + biglietto mostra)
Età del Museo speciale “100%Italia”: visita della mostra rivolta al pubblico adulto in particolare over65, Museo Borgogna, Vercelli
Per info e prenotazioni: +39 0161252764
Il 25, ore 19:00, all’interno del ciclo Lezioni d’arte (10 lezioni a pagamento – € 10,00 per ogni incontro; € 50,00 per tutti gli appuntamenti. Evento gratuito con biglietto mostra).
Per info e prenotazioni: +39 0161252764
Transavanguardia e Nuova Figurazione L’estate sta finendo. Cronache (postmoderne) dagli anni Ottanta. Con Luca Beatrice
A Palazzo Barolo (via Corte d’Appello, 20/C, Torino)
[…] “Le cronache degli anni Ottanta […] non si limitano all’effervescenza del panorama artistico all’interno di categorie ben note. La rivoluzione in atto riguarda anche (vorrei dire soprattutto) l’intrusione delle “pratiche basse”, dei linguaggi popolari, del gergo giovanile, tutti passi decisivi verso la dis-accademizzazione dell’arte […]Per info e prenotazioni: info@museofico.it +39 011 853065
100%Italia è ospitata a:
Biella a Palazzo Gromo Losa – Futurismo – e al Museo del Territorio – Secondo Futurismo
Vercelli ad Arca – Metafisica, Realismo Magico, NeoMetafisica
Torino al Museo Ettore Fico – Novecento, Corrente, Astrazione, Informale – al MEF Outside – Pop Art – al Mastio della Cittadella – Optical, Minimalismo, Arte Povera, Pittura Analitica, Concettuale – e a Palazzo Barolo – Transavanguardia, Nuova Figurazione, Internationalità.
Il Presidente della Repubblica ha premiato 100%Italia con una medaglia, come riconoscimento di eccellenza. La regia è di Andrea Busto, direttore del Museo Ettore Fico di Torino, che l’ha ideata e coordinata. Il catalogo della mostra, che Busto ha curato di persona, è un volume di “4 chili e 200 grammi di cultura”, che resterà come documento di riferimento per conoscere opere mai esposte.
TORINO, PALAZZO DELLA REGIONE: LE “REGINE DEI NUMERI” IN MOSTRA NELL’AMBITO DI “TEATRO SCIENZA FESTIVAL 2018”
Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, sino a domenica 7 ottobre, con vari eventi collaterali: Le donne nella storia della matematica ricordate dalle opere di otto artisti
Prosegue con successo di pubblico la mostra “Regine dei Numeri. Donne nella storia della matematica dall’antichità ad oggi”, promossa nell’ambito della rassegna “Teatro e Scienza Festival 2018” nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165.
Sono esposte trentadue opere, tra dipinti e sculture, che pongono al centro dell’attenzione l’importante contributo femminile alla cultura scientifica e ricordano ventisei matematiche, da madame du Châtelet a Sophie Germaine, la quale si fece passare per uomo per essere ammessa École Polytechnique di Palaiseau (Parigi), sino a Maryam Mirzakhani, prima donna a fregiarsi con la Medaglia Fields, premio omologo al Nobel nel settore della matematica.
Otto gli artisti che hanno interpretato questi temi: Angela Betta Casale, Martino Bissacco, Gianfranco Cantù, Maria Grazia Fiore, Attilio Lauricella, Nikolinka Nikolova, Luciana Penna e Susanna Viale. La mostra, patrocinata dalla Regione Piemonte, si potrà visitare sino a domenica 7 ottobre, con orario continuato dalle 10 alle 18, ad ingresso libero.
Dopo l’apertura serale straordinaria di venerdì 28 settembre, sino alle 23, in occasione della “Notte Europea dei ricercatori” e lo spettacolo “Numeri a ruota” svoltosi domenica 30 settembre, con Vittorio Marchis e Maria Rosa Menzio, gli eventi collaterali della mostra proseguono martedì 2 ottobre, alle ore 17, con lo spettacolo “Facciamo Numero”, a cura della Compagnia “Schegge di Cotone” di Roma, che tratta il tema della matematica nella quotidianità di una bambina. Sabato 6 ottobre, alle ore 18, spettacolo “O Que Sabemos?”, in italiano, della Compagnia Causa (Portogallo), che ripercorre le tappe del sapere attraverso Richard Feynman, Premio Nobel per la Fisica nel 1965. Domenica 7 ottobre, alle 18, sempre nella Sala Mostre, in piazza Castello, presentazione del volume “La Scienza delle Donne” di Maria Rosa Pantè, con l’intervento di Susanna Terracini, docente di Analisi Matematica all’Università di Torino.
CONDOVE, MOSTRA “IVO BONINO TRA TRADIZIONE E RICERCA
A Condove presso Antica Chiesa Romanica di San Rocco, domenica 7 ottobre 2018 alle ore 16,
gli Amici della Chiesa di San Rocco nell’ambito di “SAN ROCCO ARTI FIGURATIVE” inaugureranno la mostra di IVO BONINO –“TRA TRADIZIONE E RICERCA”a cura di Elena Piacentini e Valter Vesco. L’esposizione consta di circa venti opere su tela: gestualità silente di Natura e 7 nuove sculture che alludono ai protagonisti del paesaggio
Chiesa romanica di San Rocco Via Cesare Battisti – Condove
Orari: Mercoledì 10/12, Venerdì 16/19 sabato e domenica 10/12 – 16/19
CREATIVAMENTE ROERO: L’ARTE ELEMENTO DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Il progetto culturale valorizzerà il territorio e metterà in contatto le comunità locali con l’arte contemporanea. Simone Martinetto, Daniele Ratti e Saverio Todaro protagonisti di questa prima edizione dal titolo “Il Nostro Lavoro”.
Entra nel vivo Creativamente Roero – Residenze d’Artista tra Borghi e Castelli, un inedito progetto sostenuto da una rete di 9 comuni e 10 Associazioni impegnate in ambito culturale e di promozione territoriale, con la direzione artistica di Patrizia Rossello.
Duplice lo scopo: valorizzare i borghi storici del Roero, legati a vino e creatività, e attivare un dialogo fra l’arte contemporanea e le comunità che erediteranno le opere degli artisti ospitati.
I protagonisti di questa prima edizione, che si ripeterà con cadenza annuale, sono Simone Martinetto, Daniele Ratti e Saverio Todaro. Dopo un primo soggiorno di “sopralluogo” nel Roero in primavera, i tre artisti dal 25 settembre torneranno su queste colline per preparare le loro installazioni, che saranno inaugurate rispettivamente a Govone, a Guarene e a Castellinaldo il 14 ottobre prossimo con una manifestazione itinerante nei tre borghi.
I primi giorni saranno dedicati alla realizzazione di una serie di workshop con l’obiettivo di interagire in modo propositivo con le comunità.
Simone Martinetto coinvolgerà infatti gli alunni della quarta elementare di Govone in tre incontri dedicati all’uso della fotografia. I bambini saranno così partecipi alla creazione di immagini che diverranno parte del progetto espositivo presente nel Castello di Govone.
Daniele Ratti allestirà in Piazza Roma, a Guarene, un set fotografico aperto agli abitanti del borgo e non solo. Creerà ritratti ispirandosi al disegno di Gabriella Ciocca, realizzato da Dario Treves nel 1972 ed esposto nella Pinacoteca Comunale del Roero. Le opere saranno in parte installate nelle vie del paese e in parte ospitate nella pinacoteca.
Saverio Todaro dipingerà la Torre dell’Acqua di Castellinando, ormai in disuso, con il segno dello “Share” (simbolo internazionale di condivisione presente nei nostri dispositivi tecnologici). L’artista realizzerà con i bambini e gli abitanti del luogo un percorso segnaletico che farà da contrappunto al cammino dei visitatori: elementi colorati di bianco fosforescente che di giorno si caricano di luce per apparire di notte come un sentiero di elementi sospesi.
LA SINDONE NELLA STORIA, INCONTRO CON IL PROF. GIAN MARIA ZACCONE
Lunedì 8 ottobre 2018
ore 17.00
Palazzo Madama – Gran Salone dei Ricevimenti
Piazza Castello – Torino
In occasione della mostra La Sindone e la sua immagine, Palazzo Madama ospita lunedì 8 ottobre 2018 alle ore 17.00 una conferenza con il professor Gian Maria Zaccone, dedicata al Lenzuolo che, secondo tradizione, avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la deposizione dalla Croce. Sin dalla sua comparsa in Francia a metà del 1300, questo Telo ha scatenato un’infinità di interrogativi sulla sua origine e la sua storia. Le straordinarie corrispondenze con il racconto dei Vangeli ne fanno in ogni caso uno specchio fedele della passione, morte e resurrezione di Cristo. Di qui la sua assoluta centralità spirituale e pastorale. Direttore del Centro Internazionale di Sindonologia e storico della Pietà, Gian Maria Zaccone ritiene che qualsiasi studio corretto sulla Sindone vada inserito nel complesso scenario della storia dell’uomo. La Sindone è stata posta sul cammino della storia – provvidenzialmente per il credente – perché gli uomini si confrontino con essa e la guardino, perché è oggetto da guardare con gli occhi del corpo e contemplare con quelli della mente. Senza gli uomini la Sindone non è in grado di esistere nella sua complessità e completezza. D’altra parte la Sindone non sarebbe nulla se non fosse “lo specchio del Vangelo” – secondo la felice espressione utilizzata da San Giovanni Paolo II nel 1998 – e quindi se non fosse riferimento straordinario a Cristo. Tradizionalmente la storia della Sindone viene divisa in due grandi periodi. Lo spartiacque è tracciato alla metà del 1300, quando la Sindone, oggi a Torino, compare in Francia, mentre il periodo precedente è connotato dalla mancanza di documenti di qualsiasi specie. Tuttavia il prof. Zaccone, a seguito di quanto premesso, propone una diversa ricostruzione, legata appunto al rapporto della Sindone con gli uomini e con lo sviluppo delle forme di pietà e devozione all’interno della Chiesa. Col procedere degli studi emerge che la Sindone ha storicamente avuto un ruolo importante nello sviluppo della pietà verso il mistero dell’umanità di Cristo. Immagine e reliquia di Cristo nel momento culminante del mistero dell’incarnazione, il Telo partecipa della storia della pietà e devozione verso elementi cardini della fede. Essa ha attraversato epoche, culture, crisi senza mai smettere di avere un significato e di portare un messaggio. Proprio questo percorso sarà l’oggetto della conferenza. Gian Maria Zaccone si è occupato di storia del diritto e di storia religiosa e si è poi specializzato in ricerche sulla storia della Pietà, in particolare nei confronti dell’Umanità di Cristo, anche in riferimento alla devozione sindonica. È stato il fondatore di una nuova corrente di studi storici sulla Sindone, che ricostruisce attraverso le testimonianze documentali il valore e il significato che la Sindone ha avuto nei secoli per uomini e comunità in diversi contesti storici, sociali e culturali. Dal 2011 è titolare di un corso semestrale di Storia della Sindone e delle reliquie di Cristo presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Dal 2017 ricopre la carica di Direttore del Centro Internazionale di Sindonologia.
Costo della conferenza: € 5. Ingresso fino a esaurimento posti.
CASTELLO DI GOVONE: ART SITE FEST
dal 29 settembre al 25 novembre 2018
Alcune delle più belle residenze storiche del Piemonte ospitano Art Site Fest, un percorso nei linguaggi della contemporaneità, tra fotografia, scultura, pittura, teatro, musica.
Il progetto, a cura di Domenico Maria Papa, per il 2018 alla quarta edizione, coinvolge artisti provenienti da diversi paesi con opere spesso realizzate appositamente per le sedi espositive.
58 artisti con oltre 160 opere toccano diversi ambiti disciplinari e professionali, rendendo permeabili frontiere e pratiche creative. Al Castello di Govone, espongono: Svetlana Antonyan, Anush Babajanyan, Massimo Badolato, Mihailo Beli Karanovic, Vanja Bucan, Carmela Cosco, Valeria Dardano, Danilo Fiorucci, Liana Ghukasyan, Stefano Giorgi, Anahit Hayrapetyan, Mirsad Herenda, Nicca Iovinella, Fukushi Ito, Piruza Khalapyan, Patricia Lambertus, Matthias Langer, Aude Lorrillard, Danilo Marchi, Ernesto Morales, Viola Pantano, Natalia Wiernik.
Per questa edizione Art Site dedica un focus all’Armenia, presentando quattro giovani fotografe e una pittrice. Anush Babajanyan, Anahit Hayrapetyan e Piruza Khalapyan indagano spazi abbandonati, luoghi e persone che rimandano a una storia recente, quella dell’influenza sovietica, ma alle prese con la costruzione di una nuova identità. Svetlana Antonyan si ritrae dando corpo alla poesia di Hasmik Simonian. Liana Ghukasyan realizza dipinti pensati per la Sala dei Priori del Castello, in un dialogo tra culture distanti, oriente e occidente, storia e contemporaneità.
Realizzazione site specific è anche quella dell’artista tedesca Patricia Lambertus che ha visitato più volte il Castello e realizza in loco una nuova straniante quinta teatrale per la camera da letto del re: riprendendo elementi decorativi aulici, li decontestualizza attraverso le immagini ruvide della contemporaneità. Mihailo Beli Karanovic, artista serbo, con le sue sculture dialoga con l’artista bosniaco Mirsad Herenda, a testimoniare come l’arte possa essere il modo con cui si possano antichi conflitti. Nicca Iovinella presenta una suggestiva performance/installazione sul tema dell’infanzia e della protezione che ad essa dobbiamo. Performance a cavallo di teatro e musica è anche quella di Aude Lorillaud, artista francese che viene dal teatro di ricerca.
Massimo Badolato ha condotto una personale ricerca sul Castello e attraverso la fotografia analogica e in bianco e nero, restituisce ai luoghi la loro atmosfera perduta.
Vanja Bucan, fotografa slovena e Natalia Wiernik, artista polacca, interpretano in modi diversi la sontuosità dell’immagine, esotica nel primo caso, museale nel secondo.
La fotografia di Matthias Langer, invita a una riflessione sul tempo che consuma e che ci obbliga a essere spettatori del suo correre. Danilo Fiorucci, Carmela Cosco, Stefano Giorgi, Fukushi Ito, Valeria Dardano e Danilo Marchi, ambientano le loro sculture e installazioni nelle sale del Castello, avviando un confronto serrato con pareti, decorazioni e luminosità.
Ernesto Morales, presenta alcune pitture recenti, mentre Viola Pantano ironizza su ruolo dell’artista e sul suo lavoro. All’interno delle sale del Castello è presente l’opera di Luisa Valentini, lasciata per esplicita richiesta, in comodato all’Amministrazione Comunale di Govone, quale traccia persistente del lavoro svolto nella scorsa edizione. Nelle intenzioni di Art Site Fest c’è anche quella di arricchire i luoghi che ospitano la manifestazione con opere in permanenza.
Come per la scorsa edizione, il Castello di Govone diviene, dunque, un contenitore d’arte. Ma non un contenitore neutro, bensì luogo capace di stimolare e di accogliere i linguaggi della contemporaneità.
I LUNEDI DELL’ARTE DELLA FONDAZIONE DE FORNARIS: LE GRANDI COLLEZIONI DEI MUSEI DEL MONDO
8 – 15 – 22 ottobre 2018 Sala Conferenze GAM
A cura di Carolyn Christov-Bakargiev
Come si costruisce, si conserva e si gestisce una collezione museale? E come la si presenta al pubblico? In occasione del riallestimento nel 2017-2018 delle collezioni permanenti della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, basato sugli aspetti anche storici del museo e del suo contesto, si è voluto invitare, in un ciclo di incontri a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, che ha ideato quel riallestimento e ora dirige il Castello di Rivoli e la Fondazione Francesco Federico Cerruti, i responsabili di importanti raccolte museali internazionali per avere una possibilità di confronto tra quello che succede a Torino e nel mondo. Il primo appuntamento è con il curatore dell’Hermitage di San Pietroburgo, che parlerà di quelle raccolte, le più vaste del pianeta, e della loro storia. Seguono incontri con i rappresentanti del Centre Pompidou di Parigi, che deve la sua crescita anche a significativi lasciti, come i fondi Kandinskij e Brancusi, e della Tate Britain di Londra, che ha ricevuto tra le altre, nel 1856, la grande donazione del pittore William Turner, costituita da più di 200 dipinti. Anche la GAM torinese è cresciuta nel tempo attraverso importanti acquisizioni, in buona parte conferite sin dal 1982 dalla Fondazione De Fornaris. Il museo pubblico ha il compito di raccogliere il patrimonio culturale, per creare il passato rivolgendosi al futuro: le sue collezioni devono essere presentate tenendo conto anche dei fini educativi. Il nuovo ciclo di Lunedì dell’arte vuole dunque valorizzare, al di là delle mostre temporanee, l’aspetto collezionistico del museo, fondamentale per una società civile.
PROGRAMMA
Lunedì 8 ottobre ore 18.30
HERMITAGE MUSEUM. STORIA DI UNA GRANDE COLLEZIONE
Presentazione degli incontri
Piergiorgio Re – Presidente Fondazione De Fornaris, Torino
Dimitri Ozerkov – Capo curatore Dipartimento Arte Contemporanea The State Hermitage Museum, San Pietroburgo
La collezione dell’Hermitage fu iniziata con Pietro il Grande, che acquistò un dipinto di Rembrandt per la sua Kunstkammer. Caterina la Grande ha implementato la collezione acquisendo grandi gallerie e raccolte d’arte che erano disponibili nell’Europa della metà del XVIII secolo. Nicola I, e i drammatici cambiamenti avvenuti durante la rivoluzione russa, hanno portato poi a significative trasformazioni. All’inizio del XX secolo l’Hermitage aveva una delle più grandi e famose collezioni al mondo. La conferenza affronterà quelle drammatiche collisioni nella storia dell’Hermitage e permetterà di concentrarsi su eventi importanti durante la sua storia e di discutere del suo futuro.
Dimitri Ozerkov, storico dell’arte e curatore russo, è specializzato nell’arte del Settecento e contemporanea. Dal 2007 è Direttore del Dipartimento di Arte Contemporanea dell’ Hermitage State Museum di San Pietroburgo e capo curatore di Hermitage 20/21 Project for Contemporary Art, che prevede la raccolta ed esposizione di arte contemporanea nel museo. Diplomato al Dipartimento di Storia dell’Arte dell’ Università Statale di San Pietroburgo, è diventato curatore delle stampe francesi del XV al XVIII secolo presso lo State Hermitage Museum nel 1999 e ha studiato la storia dell’Imperial Print Room. Nel 2003 ha conseguito il dottorato di ricerca presso la stessa Università. Nell’ambito dell’ Ermitage 20/21 Project, ha curato o organizzato oltre 40 mostre, con opere di Jake e Dinos Chapman, Chuck Close, Wim Delvoye, Antony Gormley, Ilya & Emilia Kabakov, Henry Moore, Jan Fabre, Anselm Kiefer e collettive di giovani artisti americani, britannici e giapponesi. Nel 2011 e 2015 ha diretto progetti dell’ Hermitage per la Biennale di Venezia, esponendo Dmitry Prigov e curando l’evento collaterale Glassstress 2015 Gotika.
MUSEO DELLA CERAMICA DI MONDOVÌ: INCONTRO CON ANDREA BLASICH
Domenica 7 ottobre dalle 14.30 alle 16.30
ÀNIMA Quando la Materia prende vita – L’arte di Andrea Blasich
A cura di Christiana Fissore, Etraproject
In mostra anche le sculture realizzate per Dreamworks, Pixar, Lucas Film e Disney
Domenica 7 ottobre l’artista Andrea Blasich sarà presente alla Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì, a partire dalle ore 14.30 per un incontro/ visita guidata alla sua mostra di sculture in argilla e creta “ANIMA Quando la Materia prende vita – L’arte di Andrea Blasich”. ÀNIMA è una mostra dedicata alla vita, alla passione e alla carriera di Andrea Blasich, scultore di fama internazionale che negli ultimi vent’anni ha collaborato con i più importanti studi cinematografici, come Dreamworks, Pixar, Lucas Film e Disney, creando per loro personaggi iconici divenuti famosi sul grande schermo. Blasich, con il suo talento, è riuscito a dare un’anima alla materia, celebrando la duttilità e la versatilità di un materiale semplice come la creta. “La mia arte è il modo più sincero e personale che ho per esprimermi. – spiega Andrea Blasich – Trasmetto tutte le mie emozioni alle mie sculture, e mentre modello cerco di tradurre in creta ciò che ho scoperto e imparato dalla natura e dalla semplicità della vita quotidiana. Di solito lavoro con argilla a base di olio. La bellezza e la velocità di questo materiale mi permettono di arrivare subito a ciò che sto cercando di comunicare. Lavorare sulle mie sculture il più rapidamente possibile è la mia chiave, perché non voglio perdere l’attimo”. ÀNIMA si inserisce in un progetto didattico/culturale più ampio, che grazie alla prima edizione Italiana del workshop Design With Clay, ha visto le stanze del Museo trasformarsi per quattro giorni in un laboratorio di scultura, nel quale sei giovani artisti si sono cimentati nella realizzazione di maquette cinematografiche sotto la guida di Blasich. Durante il percorso della mostra, oltre ad ammirare le meravigliose sculture di personaggi come il paladino Robin Hood o lo sfortunato e simpaticissimo Scrat, lo scoiattolo con i denti a sciabola della nota serie cinematografica “L’Era Glaciale”, sarà possibile entrare nel laboratorio, rimasto intatto dopo il workshop, per comprendere il processo che trasforma un disegno in una scultura. L’esposizione, che terminerà il 14 ottobre, è realizzata in collaborazione con la neonata Associazione Culturale Ù e rientra nella programmazione degli eventi della Mostra dell’Artigianato Artistico della Città di Mondovì. “Il Museo della Ceramica è un’istituzione simbolica e rappresentativa della tradizione artistica Monregalese – dice la direttrice Christiana Fissore. L’esposizione celebra la trasformazione di un’artigianalità radicata nel territorio, e mostra come negli anni sia stata in grado di reinventarsi dapprima prestandosi a contesti funzionali e in seguito diventando una forma di espressione artistica trasversale”.
Andrea Blasich, nato a Milano, ha trascorso gli ultimi 20 anni a lavorare per l’industria cinematografica. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano con un master in scenografia e ha iniziato la sua carriera lavorando per alcuni anni in diversi teatri di Milano. Successivamente ha avviato una carriera nel mondo dei lungometraggi d’animazione che lo ha portato prima a Londra, poi a Monaco e, infine, negli Stati Uniti. Ha lavorato come scultore per DreamWorks SKG, Blue Sky Studio, Pixar, Warner Bros, Sony, Cinderbiter, Tonko House e Lucas Film. Andrea, oltre all’attività nel mondo del cinema, sta anche lavorando su una nuova serie di sculture e bronzi personali. Il suo lavoro è apparso in mostre allestite presso i Pixar Animation Studios, il Cartoon Museum di San Francisco, la Nucleus Gallery di Los Angeles, la Society of Illustrators di New York e la Arludik Gallery di Parigi. Due delle sue sculture in bronzo, Swimming Tiger e Dancing Bull, sono state selezionate come finaliste all’ottantesima e ottantaduesima edizione degli Annual Awards della National Sculptures Society, al Tampa Museum of Art nel 2013, e nei Brookgree Gardens nel 2015.
OULX: GRAN FINALE PER BORGATE DAL VIVO TRA PREMI E ANTICIPAZIONI DELL’EDIZIONE 2019
Parteciperanno Nicola Lagioia, Giuseppe Cederna, Alessandro Barbaglia
Venerdì 5 ottobre ore 18
Sala Consiliare del Comune di Oulx, Piazza Garambois 1, Oulx (TO)
Gran finale per Borgate dal Vivo che festeggia il nuovo presidente onorario per il 2019, Nicola Lagioia, al Premio Borgate dal vivo, l’evento di chiusura dell’edizione 2018 a Oulx. Il festival più grande d’Europa per i territori più piccoli ha interessato 40 comuni in sette regioni italiane (Piemonte, Valle d’ Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lazio), per 93 giorni di eventi e ha coinvolto 7 mila persone, quadruplicando gli spettatori rispetto alla prima edizione. “Vogliamo ringraziare l’amministrazione comunale di Oulx e il Sindaco Paolo De Marchis, che tra i primi hanno creduto in noi” dice Alberto Milesi, direttore artistico di Borgate dal Vivo. “Siamo grati a tutti i 18 festival in rete, ai 40 comuni e alle borgate alpine coinvolte. In particolare saranno premiati con un Punto Arcobaleno – una cassetta colma di libri dedicata al bookcrossing per i più piccoli – il festival, il comune e la borgata che, secondo l’organizzazione, hanno saputo accogliere al meglio i temi e gli scopi del festival.”. “Ospite d’onore sarà Nicola Lagioia, che verrà nominato il Presidente Onorario di Borgate dal Vivo 2019, un grandissimo risultato e riconoscimento del nostro operato- continua Alberto Milesi – Insieme a Lagioia ci saranno tanti amici, come Giuseppe Cederna, che premieremo per il suo impegno artistico, civile e morale, e che ha partecipato al festival con lo spettacolo “Da questa parte del mare”. Saranno presenti, inoltre, lo scrittore torinese Enrico Remmert, finalista del Premio Chiara con “La guerra dei Murazzi”; Saulo Lucci, attore che da due anni incanta gli spettatori di Borgate dal Vivo con la sua avvincente lettura dell’Inferno di Dante; Pino Pace, scrittore e animatore di laboratori per bambini; Orlando Manfredi, cantautore, attore e drammaturgo”. A condurre la serata con Alberto Milesi ci sarà il presidente onorario uscente, Alessandro Barbaglia, che dialogherà con gli ospiti coinvolti.
MAGLIANO ALFIERI: DANIELA GIODA, DA COSA NASCE COSA NELLA RICERCA DELLO SPIRITO. MOSTRA SITE SPECIFIC
A cura di Silvana Nota
Castello di Magliano Alfieri – Cuneo
Vernissage 6 ottobre 2018 ore 16
Dal 6 ottobre al 4 novembre 2018
Promossa dall’ Associazione Culturale “ Amici del Castello Alfieri “ e dal Comune di Magliano Alfieri, sabato 6 ottobre 2018, alle ore 16, si inaugura la mostra personale site specific dell’artista Daniela Gioda, che ha realizzato un progetto espressamente ideato per gli spazi del castello dove l’esposizione si diffonde, tra la Cappella esterna dei Battuti, gli spazi interni e la Cappella Gentilizia del Santo Crocefisso.
Con la suggestiva installazione museale dedicata ai Batù, che apre l’itinerario nella Cappella stessa, l’esposizione personale, curata da Silvana Nota, nasce da un lavoro condotto per molti mesi dall’artista , e coniuga, con unità di stile, la profondità tematica della ricerca all’ascolto dello spirito del luogo. Uno spirito locis del quale ha recepito la forza fin dal sopralluogo esplorativo, fondamentale momento di riflessione concepito non già ai fini di una visione logistica, ma nell’intento mirato di una cercata e voluta ispirazione focalizzata sull’idea di intercomunicazione tra arte, storia e natura, in sintonia con il concetto universale, comune a molte filosofie e culture, secondo il quale siamo parte di un Tutto, e il Tutto è parte di noi stessi.
Opere polimateriche, realizzate con Mixed Media, tra fotografia, tessuto, interventi di diverso tipo, si snodano in un’elaborazione spaziale contenutistica delle opere inserite in un concetto di allestimento, curato sempre da Daniela Gioda, di precisa attenzione e rispetto ai diversi ambienti.
Etica, e una spiritualità a carattere universale, sempre più riscoperta dall’arte contemporanea, rappresentano il filo conduttore delle opere che si susseguono secondo un’idea circolare incentrata sulla metamorfosi di vita, morte e rinascita.
Potente e di straordinario impatto, risulta l’installazione studiata per l’atmosfera scarna, affondata nella memoria del tempo ,della cappella dei Battuti. Alla Confraternita della SS.Trinità dei Battutti Disciplinandi (detti Battuti Rossi), Daniela Gioda rende infatti omaggio con una grandiosa opera aerea composta da una moltitudine di tuniche bianche a dimensione naturale. Di taglio geometrico, citano il classico saio con cappuccio indossato dagli uomini “Batù” nelle processioni e in altre funzioni religiose.
Sospese nello spazio, le soft sculpture, in costante e quasi impercettibile ondeggiare, prendono vita da teli di vecchie lenzuola (“rami” composti originariamente da tanti pezzi di canapa). Ma tra la folla delle sagome scaturite dai robusti e grezzi “lenzuoli” d’un tempo, in assoluto contrasto anche storico, altre presenze si stagliano nel coro originandosi da trasparenze di tulle bianco, a significare il desiderio ascensionale di una smaterializzazione del corpo, scaturita dal sincero e coinvolgente afflato spirituale, sentito e cercato tra il peso e la leggerezza dell’esistenza. Ad attraversarne l’insieme è infatti una striscia rossa, simbolo di amore, sacrificio, passione.
La grande scultura flessibile, intitolata “ La ricerca dello spirito, spirito dei luoghi “ , esprime inoltre la partecipazione con un proprio stile al movimento della Fiber Art, un linguaggio internazionale che vede il tessuto e la manualità come scelta concettuale di un recupero di conoscenze e significati.
Grazie alle molteplici letture di quest’opera, due tra gli elementi che la compongono sono stati presentati in anteprima nell’ambito della mostra “ …nel mio rifiorire ti racconterò una storia”, inauguratasi nel settembre 2018 all’interno della XXXI Edizione Cambiano come Montmartre a Cambiano (TO). L’itinerario prosegue con il drappo in entrata al Castello dove si libera nell’aria, come una preghiera tibetana al vento, l’opera “Chi sei tu? Che dividi il pane”, dedicata al valore del dono. Nel Salone delle Aquile, con l’opera “Fili tirati, Libertà dai fili”, prodotta sull’esperienza di una perfomance di piazza a Torino, rende omaggio ad Antonio Adriano, che con le idee e le lunghe ricerche sul territorio ha contribuito alla realizzazione del Museo dei Soffitti in Gesso, e del Museo Teatro del Paesaggio. Salendo al Piano Nobile, l’opera con impasti gessosi intitolata “Continuità” , è dedicata alla cultura materiale del territorio e al gesso, mentre una seconda opera, “ Adelante !3“ esprime attraverso una porta socchiusa l’idea di accoglienza. L’opera è stata recentemente selezionata nell’ambito dell’evento internazionale “Chiamata Aperta” Tramanda 2018 della Città di Chieri. Trova posto nel Salone degli Stemmi, un’altra coinvolgente installazione intitolata “ Migrations”, dove l’immagine fotografica di abiti appesi agli alberi dai migranti esprimono la metafora degli uccelli migratori sempre in volo verso terre lontane.
Nella Cappella del Castello, la Cappella Gentilizia del Santo Crocefisso, la mostra si chiude invitando a proiettare lo sguardo su punti di vista d’infinito. In questo raccolto e antico spazio Daniela Gioda accosta tre opere, tutte riunite nel medesimo ciclo, che scendono dal soffitto a terra. L’opera centrale, dinanzi all’altare, intitolata significativamente “ Da cosa Nasce cosa”, opera, che ha ricevuto la Menzione Speciale 00042-Biennale Shingle 22J.Edizione 2017, si compone di un telo tripartito, che scivolando morbido riflette la luce richiamando quella del cielo a cui guarda l’umanità di ogni tempo. La vita e la morte,si incontrano in questo lavoro, per esprimere la rinascita attraverso la metamorfosi. L’opera è un trittico riferito all’allegoria di Madre, Figlio e Spirito, alla Trinità del Cristianesimo, ma anche ai simboli di Pachamama e di molte altre Sacre Figure di religioni d’ogni tempo. La continuità della vita, il desiderio di espansione degli orizzonti al fine di vedere nuovi mondi di bellezza e di silenziosa gioia, rappresentano dunque il messaggio centrale dell’opera e dell’intera mostra tra le cui righe è possibile leggere una poetica di speranza e di condivisione.
Orari di visita alla mostra : Sabato e Domenica 10,30 – 18,30
ARTE AFRICANA DA TORINO A VERONA
In occasione del 38° Festival di Cinema Africano di Verona, è stata realizzata e allestita, sino al 9 dicembre, al Museo Africano (gestito dai Padri Missionari Comboniani) la mostra «La danza degli spiriti», con oggetti della collezione d’arte africana dei torinesi Bruno Albertino e Anna Alberghina, che da oltre trent’anni condividono la passione per il continente africano. Una passione che si è tradotta in una serie di viaggi, di approfondimenti culturali, di ricerche che sono il tema dei libri, tra gli altri, «Maschere d’Africa» e «Mama Africa». In tale contesto, s’inserisce il catalogo «La Danza degli spiriti-Arte africana tra tradizione e modernità», con testi e fotografie di Bruno Albertino e Anna Alberghina, pubblicato da Effatà Editrice, che accompagna la mostra veronese. In particolare, si è potuto apprezzare il loro impegno e disponibilità per aver contribuito, con una selezione di opere, alla mostra «Donne e Madonne. La figura femminile nell’arte dal XV secolo ad oggi», ospitata a Palazzo Lomellini di Carmagnola, dal 1° giugno al 29 luglio di quest’anno, a cura di Elio Rabbione. In quell’occasione hanno presentato un serie di vigorose e intense sculture come la «Figura di maternità Dogon», la raffinata «Maschera femminile Dan» e la «Figura di maternità Baoulé», che esprimono il senso di un’arte capace di conferire una propria e indiscussa identità a ogni singola rappresentazione. E nelle opere degli artisti contemporanei esposte a Verona, si coglie l’essenza espressiva di Pierre Bodo e Rubuni Rashidi, di Frédéric Bruly Bouabré e Mohamed Tabal, in una sorta di interiorizzata visione del proprio tempo, dei miti e dei riti che conducono alla definizione di simboliche immagini, alla ieratica evidenza dei volti avvolti da una magica spiritualità. E così si passa da Marus Mikael Malikita a Azdine Bendra, da Moke Fils a Abou Salama, per scoprire il fascino indiscusso di un’arte che ha ispirato Modigliani e Picasso, Giacometti e Brancusi, come sottolinea Bruno Albertino nel catalogo «African Style», edito dalla Città di Cherasco per la rassegna organizzata a Palazzo Salmatoris nel 2015-2016.
Angelo Mistrangelo
TORINO: PER «FUORICLASSE» LE RICERCHE DI MORETTI E TAGLIATI
Con la nuova stagione espositiva riprende la rassegna «Fuoriclasse/ Quattromani», a cura di Daniele Galliano, che alla Conserveria Pastis, in piazza Emanuele Filiberto 11/a, propone i lavori di Giorgia Moretti ed Elisa Tagliati. Promosso dall’Associazione Culturale Azimut, questo appuntamento pone in evidenza una serie di lavori tra indagine concettuale e forme dell’inconscio, aspetti di un’interiore visione e il rapporto con la realtà esterna. E così sottili emozioni, controllate sensazione e meditate espressioni diventano i momenti di un’esperienza che per il video «Symbioo» unisce gli interventi delle due artiste, che hanno realizzato un filmato sicuramente coinvolgente nella rigorosa resa delle immagini, dei controllatissimi movimenti accompagnati dalla colonna sonora. E l’essenziale sequenza dei lavori si misura con la «tavola» «Pandora» della Tagliati e l’installazione «Overview effect» della Moretti, con, rispettivamente, l’indagine intorno al corpo femminile e all’autoritratto fotografico e l’attenzione all’anatonia e al fluire del segno. Contemporaneamente, la piazza Emanuele Filiberto accoglie artisti, musicisti, scrittori e un pubblico che entra in contatto con i murales di Stefania Gallina che arricchiscono l’ambiente, in una sorta di magico richiamo culturale tra l’arte contemporanea e una quotidianità rivisitata.
Angelo Mistrangelo
USSEGLIO, CONVEGNO DEL GRUPPO SCRITTORI DI MONTAGNA
Nell’ambito del Convegno autunnale del GISM – Gruppo Italiano Scrittori di Montagna che si svolgerà ad Usseglio nei giorni 5-6-7 Ottobre 2018, dedicato a Luigi Cibrario, un pioniere dell’alpinismo – la sua valle, a nome della Società Storica delle Valli di Lanzo relazioneranno:
Venerdì, 5 ottobre 2018, ore 21,00, Hotel Grand’Usseglio.
Ezio Sesia, SENTIERI IN VAL DI VIU’
Giacomo Re-Fiorentin, I RE-FIORENTIN: UNA FAMIGLIA DI GUIDE E PORTATORI
Sabato, 6 ottobre 2018, ore 14,3, Hotel Grand’Usseglio:
Marino Periotto, LUIGI CIBRARIO: UN PRESIDENTE FRA DUE GUERRE
CASTAGNOLE, MOSTRA “DONNE OGNI GIORNO”