PIEMONTE ARTE: CHIERI, CARMAGNOLA, ALBA, CUNEO, TORRE PELLICE, VERCELLI, AOSTA, CARAGLIO

CHIERI: IL GIOVANNI XXIII TRA ASSISTENZA E CULTURA. DA CASA DELL’ELEMOSINA A REGIO OSPIZIO DI CARITÀ (1718-2018). MOSTRA E RESTAURI

L’IPAB Giovanni XXIII celebra i trecento anni della fondazione dell’Ospizio di Carità (1718-2018) attraverso l’allestimento di una mostra Il Giovanni XXIII a Chieri tra assistenza e cultura. Da Casa dell’Elemosina a Regio Ospizio di Carità curata da Laura Vaschetti.

Sabato 27 ottobre 2018

ore 16.00, presentazione – conferenza dell’iniziativa

Sala Conferenze della Biblioteca Civica di Chieri, Via Vittorio Emanuele II, 1

ore 17.30, inaugurazione della mostra e presentazione dei restauri

Cappella annessa alla struttura per anziani “Residenza Giovanni XXIII”, via Palazzo di Città, Chieri.

La Casa dell’Elemosina (Domus Ellemoxine) nacque alla fine del Duecento come ente di beneficenza ed operò per secoli in modo efficace e ben organizzato, godendo di grande considerazione, tanto da ricevere cospicui lasciti testamentari e donazioni. Nel 1717 il sovrano Vittorio Amedeo II procedette a un’ampia riforma della pubblica assistenza, proibì l’accattonaggio e dispose la costruzione di una rete di Ospizi di Carità. In applicazione degli editti sabaudi, a Chieri nel febbraio del 1718 venne fondato il Regio Ospizio di Carità che incorporò il patrimonio della Casa dell’Elemosina. Prima del 1756 l’architetto monferrino Ignazio Galletti avviò la costruzione della nuova sede dell’ente, un imponente edificio in mattoni a vista che si affaccia sulle vie Palazzo di Città e Giuseppe Cottolengo. Giuseppe Antonio Visca, tesoriere del Regio Ospizio, sovvenzionò l’edificazione della cappella, la cui progettazione fu affidata all’architetto chierese Mario Ludovico Quarini (1772). Nel 1975 l’Ospizio assunse la denominazione “Casa di Riposo della Città di Chieri Giovanni XXIII”, un istituto pubblico di assistenza e beneficenza (IPAB). Dal 1° luglio 2013 la Cooperativa Animazione Valdocco gestisce il Giovanni XXIII di Chieri in concessione venticinquennale. La cooperativa persegue l’impegno di conciliare gli aspetti normativi con la qualità della vita degli anziani, affinché vivano la residenza come la loro casa, inserita nel tessuto cittadino. L’ente dispone di un ricchissimo archivio recentemente riordinato, mentre la cappella – dedicata alla “Purificazione di Maria e a San Grato Vescovo”, con la sua notevole dotazione di arredi liturgici e dipinti – è rimasta per decenni chiusa e in stato di semi-abbandono. A partire dal 2017, grazie a due finanziamenti erogati dal Comune di Chieri (L.R.15, 7 marzo 1989) e a un contributo della Cassa di Risparmio di Torino, si sono eseguite alcune importanti opere di restauro conservativo sotto la direzione dell’arch. Chiara Ferrua, con la supervisione della competente Soprintendenza. In occasione del tricentenario, l’IPAB ha inoltre finanziato il restauro di due dipinti appartenenti all’ente, la “Presentazione di Gesù al Tempio” (pittore di area piemontese, fine sec. XVII) e “Cristo incontra la Veronica”, attribuito al pittore e cavaliere dell’Ordine di Malta, Mattia Preti (1613 -1699). Aperture in collaborazione con l’Associazione Culturale Carreum Potentia, Chieri

orario 15-18

domenica 28 ottobre

sabato 3 novembre – domenica 4 novembre

sabato 10 novembre -domenica 11 novembre

Alla mostra è abbinato un ciclo di conferenze di approfondimento che si svolgerà presso la Biblioteca Civica di Chieri.

Per informazioni: lvaschetti@comune.chieri.to.it; vtedesco@comune.chieri.to.it

 

CARMAGNOLA: MOSTRA “LA GRANDE GUERRA: TESTIMONIANZE CARMAGNOLESI”

Venerdì 26 ottobre dalle ore 20,15

presso il Salone Polivalente di viale Garibaldi 27, Carmagnola

La Mostra è organizzata dal Comune di Carmagnola, in collaborazione con le Associazioni CAI, ANMI, ANA, ANC, il Museo Civico Navale di Carmagnola e il Museo Nazionale dell’Artiglieria di Torino.

La mostra propone un percorso tra cimeli e reperti della prima guerra mondiale, documentazione dell’Archivio Storico, lettere e fotografie delle famiglie carmagnolesi, commentate dai pannelli storici della mostra dell’Esercito “Fede e Valore”.

A seguire, nell’ala attigua del Salone Polivalente, l’Associazione Ex Allievi del Liceo Baldessano proporrà la visione del docufilm “Fango e Gloria”, con introduzione e commento del Gen. B (Aus) Antonio Zerrillo.

La mostra è inserita nel programma di eventi culturali “1918-2018: Centenario della Grande Guerra – Storia e storie della prima guerra mondiale” a cura del Comune di Carmagnola.

 

CHIERI, INAGURATA LA MOSTRA DI CLAUDIO GIORIA

Inaugurata nella chiesa di Santa Lucia a Chieri la mostra di Claudio Gioria “Emozioni tra liucie ombre”. L’artista carignanese, in nun elegante allestimento, espone alcune sue vedute recenti, sempre all’insegna del realismo e del romanticismo. Nella foto, un momento dell’inaugurazione: Gioria con il sindaco di Chieri, Martano.

 

 

 

 

 

 

 

ALBA, FONDAZIONE FERRERO: “DAL NULLA AL SOGNO”

La mostra “Dal nulla al sogno. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen”, immaginata da Marco Vallora secondo una logica espositiva che riflette le suggestioni surrealiste, nel modo di presentare le opere e di concepire un’arte non più soltanto museale e assopita, si svolgerà alla Fondazione Ferrero di Alba, dal 27 ottobre 2018 al 25 febbraio 2019.

In una decina di sezioni, dai titoli avvincenti, come Il grado zero dell’arte Dada; Il Sogno; Eros, amour fou, trasgressione erotica; L’inconscio, il doppio, il perturbante; Arte e natura, la reinvenzione dell’uomo; Sade, Freud, Marx, muse inquietanti del vivere surreale; Esiste un’architettura surrealista? e così via… s’inseguono, in una sorta di corridoio-fantasma dell’immaginario fantastico d’avanguardia, opere di grandissimo livello ed impatto. Alcune anche ben riconoscibili, perché son diventate copertine di volumi, che abbiamo tutti cari, nelle nostre librerie (di Man Ray, Magritte, Dalí, Max Ernst, ecc.).

I lavori dialogano tra loro, in sintonia o contrappunto, e seguono una progressione prevalentemente tematica con attenzione alla diacronia degli eventi. Rispecchiando alcune problematiche e alcuni temi che concorrono a distinguere la poetica nichilista del Dadaismo da quella più propositiva del Surrealismo: il caso, il brutto estetico, il sogno, l’inconscio, il rapporto con l’antico, il legame tra arte e ideologia.

Per chi ama l’arte e predilige le sorprese raffinate, il museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam è una perla di museo collezionistico che affianca disegni di Dürer, stampe di Goya, raccolte di vetri preziosi e oggetti di design a rare opere italiane, gotiche, rinascimentali, settecentesche: da Beato Angelico a Jacopo del Sellaio, da Butinone a Francia, da Veronese e Tiziano, a Guardi e Piranesi. Ma anche maestri fiamminghi del valore di Van Eyck o Rembrandt, Bosch e Brueghel, Rubens e Van Dyck, la scuola dell’Aja, con Van Gogh e Toorop, e poi francesi, da Fragonard e Boucher a Monet, Degas, Cézanne, e ancora Picasso, Mondrian e Rothko, senza contare i contemporanei, da Nauman a Cattelan.

Assai importante la collezione di artisti dell’area delle avanguardie storiche, non soltanto cubisti e costruttivisti olandesi, ma soprattutto dadaisti e surrealisti, molti provenienti dalla selettiva collezione di Edward James (1907-1984), stravagante mecenate-collezionista, poeta e viaggiatore, che si divise tra la passione di Magritte e Dalí, diventando di quest’ultimo eccentrico mercante. Ad Alba vedremo La reproduction interdite (1937), suo celebre ritratto sdoppiato allo specchio, firmato da René Magritte, che si augurava potesse diventare suo mercante cosmopolita.

Sono molti, dunque, i capolavori che, avendo avuto finora una circolazione limitatissima, varcano oggi le frontiere e si danno appuntamento alla Fondazione Ferrero. Come spiega il curatore Marco Vallora: «In un meditato e articolato percorso, la Fondazione propone, per il suo biennale appuntamento con la grande arte, ad ottobre, una nuova mostra di ambito internazionale, originale e diversa dalle precedenti. Perché coinvolgerà libri, poesie, riviste, pamphlets di furente polemica reciproca, spezzoni di film, frammenti di musica, legati tutti ai due movimenti, lettere e manifesti, affiancati a tele e sculture innovative e spesso di rottura, di grande suggestione e rilevanza storica».

ORARI DI APERTURA: GIORNI FERIALI: dalle 15 alle 19. – SABATO E FESTIVI: dalle 10 alle 19. GIORNI DI CHIUSURA: tutti i martedì, il 24-25-31 Dicembre 2018 e il 1° Gennaio 2019.INGRESSO GRATUITO

 

CUNEO: MOSTRA “NOI CONTINUIAMO L’EVOLUZIONE DELL’ARTE”, ARTE INFORMALE DALLE COLLEZIONI DELLA GAM – TORINO

a cura di Riccardo Passoni

Cuneo

Complesso Monumentale di San Francesco, ex Chiesa di San Francesco

Mercoledì 24 ottobre 2018 – domenica 20 gennaio 2019

La Fondazione CRC ela GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea proseguono la collaborazione avviata lo scorso anno con la mostra “Io non amo la natura” e presentano, da mercoledì 24 ottobre 2018 a domenica 20 gennaio 2019, nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, una nuova esposizione collettiva dedicata all’arte italiana degli anni ’50, con opere tutte provenienti dalle collezioni del Museo torinese. La mostra “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte” Arte informale dalle collezioni della GAM – Torino è curata da Riccardo Passoni, Direttore della GAM di Torino, e presenta una selezione di circa 60 opere di pittori e scultori italiani attivi nel secondo dopoguerra. Il percorso espositivo nasce dalla volontà di tracciare una ricerca organica su una serie di esperienze artistiche manifestatesi dopo la caduta del fascismo e riconducibili alla corrente conosciuta come arte informale. Negli anni ’50, un gruppo di artisti decisi a liberare la pittura e la scultura dal canone della rappresentazione figurativa o astratta iniziarono un nuovo percorso di ricerca fondato sulle riflessioni mosse intorno ai territori del segno, del gesto e della materia. Il percorso espositivo raccoglie le opere dei principali protagonisti di quella irrepetibile stagione artistica: daAlberto Burri aLucio Fontana,da Carla Accardi a Giuseppe Capogrossi, passando per il Gruppo degli Otto (Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova), riuniti attorno al critico d’arte Lionello Venturi. Proprio il critico modenese fornisce una definizione sulla particolare attività svolta da questi artisti, descrivendo la spaccatura del gruppo con i movimenti artistici dell’epoca e precisando la volontà di questi ultimi di uscire dal binomio tra realismo e astrattismo.

Accanto a una lettura dei fenomeni pittorici dell’epoca, il percorso espositivo propone una selezione delle maggiori esperienze del periodo anche in ambito scultoreo, con opere di Mirko Basaldella, Alberto Burri, Ettore Colla, Pietro Consagra, Nino Franchina, Franco Garelli, Umberto Mastroianni, Giuseppe Tarantino.

La mostra è allestita presso i suggestivi spazi del Complesso Monumentale di San Francesco, restaurato e restituito alla città nel 2011 grazie a un importante finanziamento della Fondazione CRC. «Questa mostra ci regala l’occasione di investigare su un periodo storico in cui in Italia prende avvio un nuovo percorso di ricerca espressiva», racconta Riccardo Passoni. «Avremo la possibilità di rileggere in una visione di insieme il ruolo dei protagonisti di quella ricca stagione artistica che si sono affacciati consapevolmente sui nuovi temi e fermenti internazionali.» «Questa nuova e importante mostra prosegue la collaborazione con la GAM dopo il successo ottenuto nel 2017 con Io non amo la natura» ha detto Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC. «L’evento si inserisce in un ricco calendario di iniziative artistiche e culturali che la Fondazione CRC sta promuovendo a Cuneo, Alba e Mondovì per offrire ai tutti i visitatori l’opportunità di ammirare di persona opere di artisti riconosciuti a livello internazionale».

 

TORINO: MOSTRA “OMAGGI AL MAESTRO – VARIAZIONI SU TEMI DI SERGIO ALBANO NEI COLLAGE LOSA’NTEMI DI ELIO VITTONETTO”

La Sala Mostre della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino ospiterà 66 opere, 50 collage e 16 dipinti (di cui 4 su griglia). Il nucleo principale dell’esposizione è costituito dai 32 collage “Omaggio a Sergio Albano”, al quale saranno riservate le pareti est e sud della Sala Mostre.

La parete ovest della Sala (quella parallela all’Auditorium Vivaldi) e la parete nord  (quella dell’accesso alla Sala Mostre) riceveranno collage e dipinti di Elio Vittonetto.

In 21 bacheche “basse” saranno ospitati, in base a specifiche necessità, testi, riviste, brochure, disegni e/o fotografie dedicate alle attività di Sergio Albano e di Elio Vittonetto. Alcune bacheche riceveranno documentazione  illustrativa del metodo LOSA’NTEMI.

In 8 bacheche “alte” saranno esposti 9 dipinti e documentazione relativa ai “Pittori di famiglia” Alba Albano, Mario Albano, Carlo Musso e Matteo Vittonetto.

La mostra è dedicata alla memoria del pittore Sergio Albano per il suo valore di artista e per il suo magistero. La cura della mostra ha comportato la contestualizzazione storica dell’evento.

Si è pertanto raccolta una insospettabile quantità di notizie e materiale utile a  descrivere l’ambiente in cui si è sviluppata la creatività dei sei pittori.

Notizie e materiale che offrono al visitatore l’occasione di cercare e scoprire personali punti di contatto con il mondo a cui, di fatto, è dedicata  la mostra. Una mostra che può essere letta come rassegna di modi di essere propensi a creare piuttosto che apparire. Torino docet.

 

TORRE PELLICE INAUGURA IL NUOVO MUSEO STORICO VALDESE

Taglio del nastro mercoledì 31 ottobre – giorno della Riforma protestante –

alle ore 17,30 a Torre Pellice, via Beckwith 3

Percorso museale che culmina nella torretta panoramica aperta sulle Valli valdesi

e mostra dell’artista Paolo Paschetto, ideatore dell’emblema della Repubblica Italiana

Mercoledì 31 ottobre – giorno in cui in tutto in mondo si ricorda la Riforma protestante – a Torre Pellice – “capitale” delle Valli valdesi del Piemonte (Val Pellice, Val Chisone e Val Germanasca), nominata nel 2017 “Città Europea della Riforma” dalla Commissione delle Chiese Protestanti in Europa e già definita “piccola Ginevra italiana” da Edmondo De Amicis, a un passo dalla Pinerolo olimpica del 2006 – verrà inaugurato il nuovo Museo Storico Valdese.

Grazie al contributo della Tavola Valdese (Otto per mille), della Regione Piemonte e della Società di Studi Valdesi, il sostegno degli sponsor tecnici iGUZZINI e Wunderhaus e il patrocinio del Comune di Torre Pellice, il completo rifacimento del Museo Storico Valdese – fondato con il nome di Musée Historique Vaudois nel 1889, in occasione del bicentenario del “Glorioso Rimpatrio”, il vittorioso rientro dalla Svizzera nelle Valli natie dei valdesi esiliati dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II – è stato progettato dagli architetti Margherita BERT e MASSIMO VENEGONI, autori di numerosi interventi su strutture storiche museali quali quelle del Forte di Bard (Aosta).

A illustrare logiche, motivazioni, linee guida, obiettivi e fili conduttori di un progetto di profonda trasformazione architettonica, espositiva e comunicativa che cambia in modo sostanziale – ad esempio attraverso la destinazione museale della torretta panoramica aperta sulle Valli valdesi – le caratteristiche di un’istituzione nata oltre un secolo fa per conservare un patrimonio che discende da una specifica identità culturale e di fede, interverranno: Sergio CHIAMPARINO, Presidente della Regione Piemonte, Eugenio BERNARDINI, Moderatore della Tavola Valdese, Erika TOMASSONE, Presidente della Fondazione Centro Culturale Valdese, Dino CARPANETTO, Presidente della Società di Studi Valdesi, Davide ROSSO, Direttore della Fondazione Centro Culturale Valdese – Museo Storico Valdese, e Daniele Jallà, Consigliere Nazionale dell’International Council of Museums ICOM Italia.

L’appuntamento è alle ore 17,30 di mercoledì 31 ottobre a Torre Pellice, presso l’ex Convitto Valdese di via Beckwith 3, in cui nel 1989, terzo centenario del Glorioso Rimpatrio, l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga inaugurò la sede di quella che sarebbe stata la Fondazione Centro Culturale Valdese (FCCV), a cui il Museo afferisce. Alle ore 18,45 taglio del nastro, visite guidate (info e prenotazioni: http://www.fondazionevaldese.org – 0121 932179) e apertura della mostra dell’artista protestante Paolo Paschetto (1885 -1963), vincitore del concorso per l’emblema della Repubblica Italiana, e rinfresco.

 

VERCELLI, “SOGLIE”, OPERE DI MARCO CORDERO

a cura di Daniele De Luca ed Enrico Zanellati

nell’ex chiesa di san Vittore, in largo d’Azzo a Vercelli.

La mostra è visitabile il venerdì, il sabato e la domenica (ore: 10-12 e 15.30-18.30), grazie alla collaborazione dei volontari dell’Associazione Onlus “Amici del Duomo” ed al Servizio Civile e grazie al contributo di Fondazione CRT attraverso il progetto Citta e Cattedrali 2018.

L’Arcidiocesi di Vercelli propone una mostra d’arte contemporanea a carattere spirituale, dell’artista torinese Marco Cordero,  dal titolo SOGLIE, allestita nell’ex chiesa di san Vittore.

Il tematismo generale della mostra sarà il cammino dello spirito, facendo riferimento agli scambi culturali tra diversi popoli, possibili proprio grazie ai viaggi ed ai cammini e il titolo racchiude in una parola l’intento di dialogo tra le terre e i popoli. La mostra trae  spunto anche dagli scritti del vescovo d’Angennes e del vescovo Losana e dai testi dell’architetto Antonelli, tre figure ottocentesche di grande rilievo internazionale che influenzarono non solo Vercelli, Biella, Novara e il nord Italia, ma anche l’Europa e l’Oriente, producendo anche un’opera d’arte con alcuni testi dei tre grandi personaggi di cui sopra, legando così insieme le tre diocesi.

Inoltre, in un’ottica di welfare culturale, si prevede di organizzare un laboratorio in mostra con l’associazione Diapsi di Vercelli, legato ai temi dell’arte spirituale di Marco Cordero e di coinvolgere anche alcuni studenti dell’Accademia Albertina di Torino in altre attività laboratoriali. Nel progetto sono, inoltre, previste attività di schedatura preliminare delle visite pastorali del vescovo d’Angennes, in collegamento con la mostra e, infine, la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare organizzerà laboratori pratici-creativi, coinvolgendo gli studenti delle scuole locali, legati alla reinterpretazione in chiave artistica di stemmi nobiliari ottocenteschi, tra cui quella del vescovo d’Angennes.

Un’opera speciale sarà realizzata da Marco Cordero al fine di ricordare l’attività svolta in sinergia tra le Diocesi di Biella, Novara e Vercelli, nell’ambito del suddetto progetto Città e cattedrali.

 

AOSTA, IL MONDO DI JACOVITTI

Dal 27 ottobre 2018 al 28 aprile 2019

Centro Saint Bénin – Via Festaz 27, Aosta (AO)

Sono oltre 250 i disegni originali del grande artista esposti nella prestigiosa sede espositiva di Aosta, il Centro Saint Bénin, attraverso cui sarà possibile ricostruire il percorso di una carriera durata quasi sessant’anni che ha portato l’artista a creare alcuni personaggi indimenticabili che hanno accompagnato intere generazioni di ragazzi. Ed è rivolta in particolare ai ragazzi che lo hanno amato e a quelli che non lo hanno conosciuto (e che ne avranno occasione con questa mostra) tutto il percorso espositivo creato appositamente per l’occasione, puntando in particolare sui personaggi che lo hanno reso unico e inimitabile.  Schizzi, vignette, tavole di fumetti e illustrazioni compongono l’articolato susseguirsi dei disegni della mostra con alcune vere “chicche” che si potranno vedere in originale per la prima volta. Tra queste alcune tavole realizzate per oggetti promozionali, 60 disegni di figurine realizzate nel 1954 per l’albo de Il Vittorioso “Genti d’ogni paese” in cui l’estro di Jacovitti spazia in giro per i 5 continenti raffigurando a modo suo ogni popolo. Ricche di fascino sono alcune tra le prime tavole disegnate negli anni Quaranta per Il Vittorioso e altri giornali, veri esempi di calligrafismo disegnato. Tra queste spiccano per bellezza i disegni di “Pippo e la guerra”, “Mandrago”, “L’Onorevole Tarzan”, “Pippo in montagna”, “Giacinto corsaro dipinto” e “Oreste il guastafeste” recentemente tornate in possesso della figlia.

Orari. dal Martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18

chiuso il lunedì

 

TORINO, GALLERIA OSSIMORO: MOSTRA DI ANGELA CALELLA ED ELENA RIVAUTELLA

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Dal 30 Ottobre al 13 Novembre 2018

VERNISSAGE con ingresso libero  Martedì 30 ottobre dalle 18.00 alle 21.00

Presso lo spazio espositivo OSSIMORO Art Via Carlo Ignazio Giulio 6 Torino

degustazione a cura: PRODUTTORI DI GOVONE e TERRE SABAUDE

ORARI: dal lunedì al giovedì h. 11,00 – 18,00,    venerdì e sabato h. 15,00 – 20,00

Ingresso libero.

Nel pieno centro artistico-culturale di Torino, nel quartiere dei musei, delle gallerie e di numerose fondazioni artistiche, l’Associazione Culturale Ossimoro organizza due personali di arte contemporanea dal titolo “ Lucenti Tenebre” delle artiste: Angela Calella e Elena Rivautella.  Calella e Rivautella sono artiste che si dedicano principalmente , ma non esclusivamente, alla pittura; ciò che le accomuna è l’intento di indagare l’inconscio: privato e collettivo. Detta indagine prende forma nell’attitudine alla ricerca continua, nei contenuti e nei materiali. In questo modo le artiste, confrontandosi con modalità sempre nuove, approfondiscono le reciproche conoscenze modulando così l’intensità della comunicazione pittorica. In questo “divenire” sempre perseguono il fine del “GESTO LIBERO”. Nell’ambito di questa ricerca le due artiste si influenzano e si stimolano reciprocamente e propongono oggi due personali in unica mostra: “LUCENTI TENEBRE”, presentando le opere nate dalle recenti sfide lanciatesi l’un l’altra e dalle loro ultime ricerche. Calella presenta “i tondi nel quadrato”: biro e oro su fazzoletti di lenzuolo (simbolo significante dell’accogliere e accompagnare la vita di ognuno), che evidenziano miriadi di figure, alberi, mostri, natura, sfavillio dell’oro sulle ombre dei segni. Altro tema in mostra è quello degli alberi, che rappresentano la vita con le sue radici multiformi, i suoi frutti e l’armonia del suo vivere. Rivautella presenta lavori astratti, alcuni di piccole dimensioni, nuovi per lei che, per anni, ha ritratto il corpo umano su grandi tele in contesti irreali e visionari. In queste opere  l’artista ha esplorato il piccolo universo per una conoscenza e un viaggio in luoghi sconosciuti di sè, utilizzando diversi materiali e soprattutto colori ad acqua, intervenendo nel loro fluire e nella loro incontrollabilità, per ottenere opere di inaspettate visioni fantastiche, che lasciano trasparire le emozioni del momento creativo. L’artista presenta inoltre opere fotografiche con interventi digitali affrontate con sguardo sensibile rappresentando attimi di luce da pensieri notturni.

 

LE SCULTURE IN TESSUTO DI ELIZABETH ARO AL FILATOIO DI CARAGLIO

“Le fil du monde. Migrazioni e identità nell’opera di Elizabeth Aro”

Dal 26 ottobre 2018 al 6 gennaio 2019

Filatoio Rosso di Caraglio – via Matteotti, 40 – 12023 Caraglio (CN)

A cura di Elena Inchingolo e Paola Stroppiana.

La mostra è inserita nel progetto di cooperazione transfrontaliera MigrACTION.

Dal 27 ottobre al 6 gennaio 2019 le sale del Filatoio di Caraglio ospiteranno le grandi sculture in tessuto dell’artista Elizabeth Aro. Le sculture sono le protagoniste della mostra “Le fil du monde. Migrazioni e identità nell’opera di Elizabeth Aro”; l’esposizione, a cura di Elena Inchingolo e Paola Stroppiana, presenta la ricerca dell’artista di origine argentina, che ha nel suo curriculum una lunga serie di esposizioni personali e collettive in ambito nazionale e internazionale.

Nata a Buenos Aires, dove ha studiato, è poi approdata in Spagna per giungere infine in Italia. “In me – dice – c’ è una permanente oscillazione fra culture diverse”. Il concetto di integrazione tra culture diverse è richiamato dal percorso espositivo, come l’opera “Ulivi”, due alberi a dimensione naturale in broccato di cotone e velluto, uno bianco e uno nero, due opposti che si confrontano per conoscersi e riconoscersi. Sofferenza ed energia sono invece evocate dall’ installazione “Santa Sangre”, una massa di appendici vellutate che scivolano come un fiume di sangue, trasmettendo l’idea del martirio. E quale oggetto più del mappamondo, ci parla del sogno di poter avere un pianeta che sia la casa di tutti? Mundo, l’emblematico globo di tre metri di diametro che oscilla dall’alto del soffitto, realizzato in feltro bianco naturale, presenta i continenti che scivolano lentamente verso il Sud del mondo, da sempre percepito come un luogo altro, più difficile da comprendere e raggiungere. Un mondo con nuove mappe che sono create da nuovi flussi migratori, geografie che cambiano con il mutare dell’evoluzione umana. Subito dopo si entra in un ambiente dove è esposto l’importante ciclo di fotografie di grandi dimensioni dal titolo Los Otros – Gli Altri: le persone raffigurate, che emergono dal nero profondo, provengono da molti paesi diversi e rimandano, nel loro evocare gestualità e sentimenti universali, ad “un altro” incredibilmente vicino, meno straniero. Al centro di un’altra sala si osserva “Red Net”, lunghe corde di velluto rosso-vino che si intrecciano in una rete e pendono dal soffitto: “Quando si vive in un altro paese – spiega Aro – si cammina senza la rete di lingua, famiglia, amici. Red Net richiama l’esperienza quotidiana e mette in evidenza il cammino che la vita impone a tutti e la necessità di tessere nuove relazioni affettive”. Una metafora della libertà è invece “Ala di seta”, grande ala bianca di piume di seta, appoggiata su una tavola di legno. Un’altra opera riporta il titolo di un libro dello scrittore argentino Julio Cortázar: “All Fires, the Fire”. Una cascata di fiammelle, simbolo della fioritura della vita, della passione e del movimento. Il filo spinato è la raffigurazione stessa dell’oppressione. L’ artista ha però costruito l’installazione “Filo spinato” con il velluto, quasi a voler capovolgere del tutto l’idea dello strumento di oppressione per farne un simbolo che unisce le diverse culture, morbido al tatto, non respingente. Infine “Il libro dell’architetto” si presenta come un volume in tessuto composto da fogli su cui è ricamata una pianta di una casa: l’arte del tessere, tipicamente femminile, è un’attività lenta, paziente, ritmata, svolta con precisione e ritualità. Progettare una casa significa inventare un percorso e immaginare il senso del luogo in cui si vuole vivere. Per l’artista «ricamare l’architettura è percorrere uno spazio vissuto». La mostra rientra nelle azioni del progetto europeo di cooperazione transfrontaliera MigrACTION, che si propone di valorizzare l’itinerario che unisce le valli Stura e Ubaye, un tempo percorso dai valligiani piemontesi che emigravano verso la Francia. Il Filatoio di Caraglio ne è uno dei luoghi simbolici e significativi per il valore storico e della memoria e per il ruolo di propulsore della cultura contemporanea nell’area alpina tra basso Piemonte e Alta Provenza. La mostra è promossa dalla Fondazione Filatoio Rosso in collaborazione con il Comune di Caraglio e Fondazione Artea e realizzata con il contributo dell’Unione Europea – Programma Interreg V-A Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020 e si avvale del patrocinio del Museo Regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel mondo.

 

 

TORINO, M.A.O.: MOSTRA ‘SFUMATURE DI TERRA’

1 novembre 2018 – 10 febbraio 2019

Ceramiche cinesi dal X al XV secolo

Mercoledì 31 ottobre ore 18

conferenza di presentazione e inaugurazione aperte al pubblico

Introduce Marco Guglielminotti Trivel

Conservatore per l’Asia Orientale

MAO Museo d’Arte Orientale

via San Domenico 11 – Torino

La mostra Sfumature di terra espone al pubblico del MAO Museo d’Arte Orientale, dall’1 novembre 2018 al 10 febbraio 2019, preziose ceramiche cinesi che coprono un arco temporale di cinque secoli. Si tratta per lo più di eleganti pezzi monocromi databili tra la dinastia Song e la dinastia Yuan, esemplificativi delle produzioni delle maggiori fornaci del periodo. Opere, che, secondo il gusto estetico di quasi tutti gli intenditori e i collezionisti, rappresentano il massimo grado di raffinatezza mai raggiunto dall’arte ceramica in Cina.

 

ASTI: RITORNA IN PROVINCIA L’ARAZZO DI  CATTERINA GIANOGLIO

Catterina Gianoglio è un’astigiana doc, amante di Asti e delle sue tradizioni e sin dal 1967, anno di nascita del Palio di Asti, ha ideato e confezionato costumi per i vari rioni. Insegnante di taglio e modellista sartoriale presso  la Scuola “Arte e Mestieri” diretta,  ai tempi,  dalla professoressa Francesca Baggio, ha inventato e brevettato  un metodo di taglio personale, materia di corsi in tutto il Piemonte. Anni fa Catterina aveva presentato un suo lavoro, un arazzo raffigurante scene di vita astigiana, all’allora Presidente della Provincia Roberto Marmo che gli aveva  assegnato un  illustre posto nella Sala  intitolata al  ministro astigiano Giovanni Goria, Presidente del Consiglio dei Ministri negli anni ’80. A seguito di lavori di ristrutturazioni l’arazzo è ritornato alla sua  legittima proprietaria. La settimana scorsa Catterina è stata ricevuta dal Presidente della Provincia di Asti  Marco Gabusi che, considerata l’originale tecnica  utilizzata per il confezionamento dell’opera,  ha espresso parole di elogio all’artista “autodidatta”. “Mi sono cimentata con passione alla pittura ad olio e allo sbalzo su rame – dichiara Catterina Gianoglio – anche se la mia predilezione è il ricamo  compiuterizzato.  Tale tecnica permette di creare disegni esclusivi su diversi tessuti”. “Sono piacevolmente sorpreso di come la moderna tecnologia  possa avere applicazione anche in ambiti poco conosciuti, come ad esempio la riproduzione di ricami d’impronta medioevale – esprime il Presidente Gabusi – e sono  grato alla signora per aver voluto omaggiare la  Provincia del suo capolavoro”. L’arazzo della signora Catterina  sarà posto  nella Sala Giunta del Palazzo, che ospita le riunioni del Presidente e del Consiglio Provinciale.

 

Nella foto:  Catterina Gianoglio consegna l’arazzo al Presidente Marco Gabusi

 

TORINO, GALLERIA BIASUTTI: ITALIA’S NATIONAL TREASURE ARTISTS

XV EDIZIONE DEL “PREMIO NAZIONALE DI ARTI LETTERARIE METROPOLI DI TORINO”

La manifestazione di premiazione si terrà  sabato 27 ottobre 2018 alle ore 16,00 presso la

sala conferenze della GAM –Galleria Civica d’Arte Moderna, Corso Galileo Ferraris, 30 Torino,

alla Presenza della autorità cittadine e della giuria composta da:

Sezione Romanzo: Bruna Bertolo (giornalista e Scrittrice), Mauro Minola (docente, scrittore), Piergiorgio Tomatis (editore, scrittore);

Sezione poesia edita: Piero Abrate (giornalista e scrittore), Sandro Gros Pietro, (editore, poeta) Fabrizio Legger (giornalista e Scrittore);

Sezione Racconti inediti:  Antonio Derro, scrittore), Alessandra Ferraro (giornalista, scrittrice), Franca Patti (docente);

Sezione Poesia singola:  Davide Ghezzo (professore, scrittore) Angelo Mistrangelo (giornalista, poeta), Mario Parodi (docente, scrittore),;

Sezione speciale Saggio edito ed inedito – Massimo Centini (giornalista, scrittore), Danilo Tacchino (giornalista, scrittore); Ernesto Vidotto (Pres. Centro Studi Cultura e Società).

Danilo Tacchino -direttore letterario

Presidente onorario di giuria Beppe Gandolfo, torinese doc, classe 1959, dopo un inizio nei periodici e nelle tv locali (GRP e Telesubalpina), nel 1989 è approdato all’ ANSA sede regionale per il Piemonte dove è rimasto per 8 anni, occupandosi di vari fatti di cronaca ma anche di eventi sportivi a livello internazionale.

La madrina del premio è Alice Basso, nata a Milano, vive vicino Torino. lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne. con garzanti ha pubblicato l’imprevedibile piano della scrittrice senza nome (2015) e scrivere è un mestiere pericoloso (2016)

Quest’anno il premio alla carriera viene assegnato a mons. Antonio Staglianò, 59 anni, da 10 anni vescovo di noto,  con la seguente motivazione:

Teologo affermato che fin dall’epoca della sua brillante docenza a Roma ha sempre dimostrato nelle lezioni accademiche e nelle tante pubblicazioni e conferenze di successo, una salda approfondita conoscenza della dottrina della chiesa.

Durante il suo magistero episcopale è riuscito a catturare con un linguaggio semplice ma incisivo l’attenzione dei giovani, portandoli a riflettere su temi esistenziali importanti e profondi, veicolando messaggi cristiani della bella e buona umanità di Gesù attraverso una scelta oculata  delle canzoni popolari  più in voga al momento.

Don Tonino, come familiarmente si fa chiamare, è il vescovo che annuncia Dio usando musica e parole comprensibili e coinvolgenti per portare il messaggio evangelico alla portata di tutti. in veste di cantautore vogliamo ricordare una sua recente canzone dal titolo “indimenticabile sei”, scritta per tutti coloro che nella vita non hanno vivacchiato ma hanno donato amore lasciando una grande traccia della loro esistenza secondo l’insegnamento principe di Gesù: «questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi».

Le autorità cittadine  premieranno i vincitori, del Premio nazionale di arti letterarie, provenienti da ogni regione d’Italia.

I vincitori delle quattro sezioni, ai quali verrà consegnato un premio in denaro più diploma e targa d’argento sono i seguenti:

 

SEZIONE ROMANZO EDITO

1° premio a Antonietta  Macciocu di Torino “Tango rosso – Golem Edizioni”

2° premio a Paolo Jorio di Napoli e Rossella Vodret di Roma  “Il mistero dell’angelo Perduto Edizioni Skira”

3° premio a Olivero Fabrizio di Torino “Scacco matto alla nobiltà – Genesi Editore”

4° premio a Giorgio Macor di Torino “Fabrizio Lettere da Yerevan – Ed. Neos”

5° premio a Claudio Bianchetti di Bolzano “Shamash – Ed. Il Faro            “

 

Segnalazioni:

  • Tosca Brizio di Torino “Chiaroscuro – Golem Edizioni”
  • Guglielmo Mariani di Roma “Traditi e traditori – Ed. Giovane Holden”
  • Marco Speciale di Monza “Il nome della notte – Ed. Excogita”
  • Ennio Tomaselli di Torino “Messa alla prova – Ed. Manni“

 

SEZIONE VOLUME DI POESIE

1° premio – Alberto Tomiolo di Verona  “Alias – Campanotto Editore”

2° premio – Giovanni Galli di Savigliano (CN) “Celsa Mater (Nobile Madre) -L’artistica Editrice”

3° premio – Silvia Venuti di Cadrezzate (VA) “Sulla soglia della trasparenza – Interlinea Edizioni”

4° premio – Luca Pizzolitto di Ni chelino “Dove non sono mai stato – Ed. Campanotto Editore”

5° premio – Virgilio Atz  di Belgioioso (PV) “Pàulo Màius – Ed. Golden Press”

 

Segnalazioni:

  • Anna Elisa De Gregorio di Ancona “Un punto di biacca – ED La vita felice”
  • Isabella Horn di Firenze “Fuori luogo, fuori stagione – Ed. Istituo Italiano di Cultura di Napoli”
  • Franca Olivo Fusco di Trieste “I tre nomi della vita – Biblioteca dei leoni”
  • Fabrizio Olivero di Torino “Il filo di Arianna ed. Genesi Editore”

 

 

SEZIONE RACCONTO INEDITO

1° premio  – Maria Teresa Montanaro di Canelli (AT) “E il viaggio continua”

2° premio  – Sergio Saponati di Viareggio (LU) ”Julio”

3° premio – Claudio Rolando di Giaveno (TO) “Il profumo del biancospino”

4° premio – Lorenzo  Oggero di Pisa “ La penna d’oro”

5° premio  – Sergio  Boldini di Torino “Chissa, forse domani”

 

SEZIONE POESIA

1° premio        Pietro Catalano di Roma “Una stella gialla”

2° premio        Carmelo Consoli di Firenze “Il bianco delle case”

3° premio        Alfredo Rienzi di Torino “Erba mia tenace”

4° premio        Dario Marelli   di Seregno (MB) “Rendimi la grazia del nulla”

5° premio        Cosimo Lamanna di Roma “Oggi è domenica (e piove)”

 

Segnalazioni:

  • Giuseppe Bianco di Casoria (NA) “Chiaro di luna”
  • Emilia Fragomeni di Genova “Il tempo di un fiore”
  • Andrea Masotti di Bologna “San Pietroburgo
  • Rodolfo Settimi di Roma “Bianca scultura”

 

 

SEZIONE SPECIALE SAGGIO EDITO/INEDITO

 

Menzione d’onore

 

Maurizia Cavallero     di Torino “Pittura e riforma protestante – Goldem Edizioni”

Giuseppe Baiocco       di Montefano (MC)    “L’emisfero della poesia – Ed. Aracne Editrice”

Michele Ruggiero       di Torino “La carmagnola – Neos Edizioni”

Erica    Gallesi di Milano “Da Pigmaglione a Pinocchio – Ed. Miti Arcaici e Cartoni animati”

Pier Franco Quaglieni di Torino “Grand’Italia – Golem Edizioni”

Valentino Bonato  di  Torino “Gravità zero – Ed. Youcanprint self Pubbliching”

Guido  Pagliarino di Torino (TO) “La sfida – Ed. Tektime”

 

Segnalazione di merito

 

Gennaro Iannarone di Mercogliano (AV) “Alle radici della civiltà”.

 

Inoltre sono state individuate altre opere  giudicate meritevoli di essere inserite nell’antologia:

SEZIONE  RACCONTO INEDITO

 

  • Lucio Aimasso di Guarene (CN) per “Angelo ed Evelina”
  • Rinaldo Ambrosia di Rivoli  per “Il Partigiano Bil”
  • Luigi Angelino di Buttigliera Alta (TO) per “Il mio amico Alvaro”
  • Sergio Boldini di Torino per  “Uno sguardo oltre il buio”
  • Nazareno Caporali di Milano per “Allora valeva la pena”
  • Ernesto Chiabotto di Torino per “L’essenza del potere”
  • Gianluigi De Marchi di Pino Torinese (TO) per ”Il ballo”
  • Angela Delgrosso di Saluzzo (CN)  per “La storia della vita”
  • Michelina Gianni di Torino per “Lettera a Tesfalited Tesform”
  • Pina Meloni di Nichelino (TO) per “A mia madre”
  • Antonella Padalino di Alpignano (TO) per “La finestra sul viale”
  • Federica Petri di Torino per “Pistis (Amore)”
  • Pietro Rainero di Acqui Terme (AL)  per  “Nelle spire del tempo”
  • Ivana Scarzella di Torino per “ La donna selvatica”
  • Franco Sorba di Moncalieri (TO) per “Catalan Talgo”
  • Maria Tersa Spinnler di Torino per “Il perdono”
  • Morgana Suppo di Cumiana (TO) per “La Conoscenza”

 

SEZIONE POESIA

 

  • Paolo Bagni   di Firenze per Il senso, l’essenza e la poesia
  • Fabrizio Beccaris di Settimo T.se (TO) per “Pioggia d’autunno”
  • Natalia Bertagna di Moncalieri per “Nella prima luce”
  • Maria Teresa Biasion  Martinelli di Luserna San Giovanni per “Anime di luce”
  • Fabiano Braccini di Milano per “Troppo presto”
  • Nora Calvi    di Broni (PV)  per “Assenze”
  • Valentina Cottini di per “#10”
  • Paolo De Silvetri di Castel Rocchero (AT) per ”L’isola”
  • Corrado Dell’Oglio di Torino per “L’augusta dei Taurini”
  • Domenico Di Giorgio di Torino per “Le ultime rondini“
  • Gian Luigi Enrici Vajon di Corio T.se (TO) per “Guardare in una goccia”
  • Fanny Ghirelli di  Torino per “Un desiderio”
  • Simone Innico di Torino  per “Frammento n. 157”
  • Maddalena Leali di Genova per “30 settembre 2017 (Vittoria Colonna andata e ritorno) Mi è sembrato un lungo viaggio”
  • Aldo Maggiotti di    Ivrea (TO) per “Il vapore”
  • Chris Mao di Ormea (CN)   per  “Ora d’aria”
  • Thea Moscatelli di   Rivoli (TO) per “Sono qui ad aspettarti”
  • Anna Domenica Paradiso di Settimo T.se (TO) per “ L’immobilità del silenzio “
  • Rosanna Pecora di Moncalieri per “La festa del papà”
  • Stefano Pierini  di Torino      per “A te amor mio”
  • Aurelio Scaccia di Collegno (TO) per “Tic…tac…”
  • Lucia Grazia Scalandra di Venaria Reale (TO) per “Epilogo”
  • Immacolata Schiena di Nichelino (TO) per “Io vivo”
  • Mariella Zoppi di Rivoli (TO) per “Tu ed io”

 

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