PIEMONTE ARTE: MUSEO DEL TESSILE, GALVANO, MICHELOTTI…
CHIERI: IL MUSEO DEL TESSILE IN MOSTRA VENEZIA
C‘è un angolo eccezionalmente dedicato al museo del tessile di Chieri nella mostra “Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo” che ha appena aperto i battenti a Palazzo Zaguri in Campo San Maurizio a Venezia, a due passi da San Marco e dall’Accademia, e che resterà aperta per i prossimi dieci mesi. Un evento di respiro internazionale, un’esposizione mai vista finora con un testimonial d’eccezione, Vittorio Sgarbi, voce delle audioguide che accompagnano i visitatori in un percorso dove espressione artistica, artigianato di bottega e scuola trovano nell’arazzo l’espressione più preziosa e antica e, al contempo, mai così moderna e attuale. Cento sono infatti gli arazzi esposti nei quattro piani del palazzo veneziano abitato a suo tempo da Giacomo Casanova, per un valore complessivo di circa cinquanta milioni di euro. La maggior parte proviene da una delle ultime arazzerie italiane, quella fondata ad Asti nel 1960 da Ugo Scassa.
Provenienti dal nostro museo, in un angolo tutto loro, sono ospitati un calderone in metallo per tingere a mano i filati, qui esposti sotto forma di matasse colorate, e un dinamometro, ovvero un pregevole, anche dal punto di vista estetico, oggetto in bronzo e acciaio, utilizzato nelle aziende per testare la resistenza del filo prima della tessitura, oggetti che il museo possiede in più esemplari di svariate forme e misure, anche a grandezza d’uomo. L’allestimento dell’esposizione è di Donatella Avanzo che, con Silvana Cincotti, è anche la curatrice del corposo catalogo alla mostra introdotto da Sgarbi stesso. All’inizio e in appendice alla pubblicazione compaiono i marchi, foto d’epoca e una breve descrizione del nostro museo, un’occasione unica per fare conoscere le ricchezze tramandate dal lavoro dei chieresi in un arco di sette secoli. Cento arazzi, tessuti per ore da abili mani femminili al telaio ad alto liccio per decenni. Sono opere capaci di stupire e “catturare” chiunque, per la finezza dell’ordito, la maestria nel miscelarne i colori sulla tela, filo dopo filo, intreccio dopo intreccio, per dar vita a capolavori che hanno anche arredato i grandi saloni delle feste nella grande stagione delle turbonavi italiane, dalla Leonardo alla Michelangelo passando per la Raffaello. Da Kandinskij a Botero, passando per De Chirico, Mastroianni, Paul Klee, Henri Matisse, Joan Miró e Andy Warhol, sono solo alcuni dei grandi maestri presenti alla mostra. Perfino Renzo Piano fece “tradurre” alcuni suoi disegni con questa tecnica, a imperitura memoria.
Nelle foto: il gruppo di allestitori guidato dalla curatrice Donatella Avanzo (seduta) e Silvana Cincotti (in piedi a destra) accanto al calderone di tintura del museo di Chieri
TORINO, CONFERENZA “NEL 60° ANNIVERSARIO DELLA SCOPERTA DELLA VERA SCALA DI PIETRO MICCA”
Mercoledì 14 novembre ore 17.30
Il 1° Ottobre 1958 l’allora cap. Guido AMORETTI scoprì la vera scala di Pietro Micca, su cui si fondò nel 1961 il museo omonimo. Nel Luglio 1968 si costituì l’Associazione Amici del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706.
Nel festeggiare i 60 anni del ritrovamento della scala di Pietro Micca e i 50 anni della costituzione dell’Associazione Amici del Museo Civico non possiamo non immaginare in quella scala che sale, piena di acciacchi per il tempo e per la ferita che la storia ha inferto ad essa 312 anni fa scoperchiandola al cielo, quello che è il percorso virtuoso fatto dal gen. Guido AMORETTI e dai tanti Volonterosi che lo hanno seguito e che continuano ad operare nel suo spirito.
Quello spazio di cielo lassù in alto è il nostro miraggio che vogliamo riempire di cose nuove e buone per la nostra Città. Il percorso sotterraneo della storia nel centro della nostra città si sta facendo sempre più coinvolgente, e unisce in un unico anello il museo ai suoi nuovi siti del Rivellino degli Invalidi, della fortezza del Pastiss e del Pozzo Grande per collegarsi al ristrutturato Mastio della Cittadella a costituire il futuro Polo storico- militare di Torino. Da oggi al museo una stazione di visita virtuale guidata alle gallerie di Pietro Micca, ideata e realizzata da TIM con realismo da amplia le possibilità e i collegamenti con il mondo.
I RELATORI
Fabrizio ZANNONI, Presidente dell’Associazione Amici del Museo P.Micca, archeologo, ha iniziato ad occuparsi del patrimonio fortificato sotterraneo nel 1981 partecipando agli scavi del Pastiss sotto la direzione del gen. Guido Amoretti e di Piergiuseppe Menietti. Dal 1995 collabora professionalmente con la Direzione del Museo nelle attività di ricerca e tutela dei sistemi di contromina della piazzaforte di Torino.
E’ co-autore con Paolo BEVILACQUA, (membro del Gruppo Rilievi Archeologici dell’Associazione) del volume “Mastri da muro e picca pietre al servizio del Duca -Cronaca della costruzione delle gallerie che salvarono Torino”, nella quale hanno ricostruito storia e cronologia dei cantieri che portarono la piazzaforte di Torino a essere una tra le meglio controminate d’Europa.
Sala Conferenze – Museo Pietro Micca
Via Guicciardini 7/a
TORINO, ALLA G.A.M. PRESENTAZIONE DEL LIBRO “DIAGNOSI DEL MODERNO” DI GALVANO
La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta il volume
Diagnosi del moderno di Albino Galvano
a cura di Alessandra Ruffino
Nino Aragno Editore 2018
Mercoledì 14 novembre alle ore 18
Sala Uno piano terra
Intervengono:
Riccardo Passoni, Direttore GAM
Maria Teresa Roberto, Docente Accademia Albertina
Alessandra Ruffino, Curatrice del volume
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
La GAM presenta in Sala Uno al piano terra il volume Diagnosi del moderno di Albino Galvano a cura di Alessandra Ruffino. Studioso, pittore e critico dagli interessi vastissimi e dall’immensa cultura, Albino Galvano (1907-1990) è stato un uomo di pensiero atipico nel panorama culturale italiano del Novecento, un intellettuale di levatura europea non sufficientemente conosciuto (né riconosciuto) neppure nel nostro Paese. Il volume Diagnosi del moderno, edito da Aragno e curato da Alessandra Ruffino, che raccoglie 33 testi suddivisi in otto sezioni, intende offrire a lettori e studiosi la possibilità di accedere a una significativa parte degli scritti di un autore capace di spaziare tra estetica, filosofia, critica d’arte, letteratura, psicoanalisi, storia dell’arte orientale. Senza mai temere la marginalità e l’inattualità, Galvano è stato un lucido testimone del suo tempo e un acuto interprete di quella «genesi per opposizione» che, attraverso il passaggio Simbolismo-Art Nouveau-astrattismo, ha aperto all’età contemporanea e alle sue tante contraddizioni, illusioni, disillusioni.
Alessandra Ruffino Dottore di ricerca in Italianistica formatasi all’Università di Parma, studia i rapporti tra arte e letteratura. Ha lavorato otto anni all’Università di Torino con Marziano Guglielminetti e firmato molti contributi storico-critici tra cui i saggi Ideogrammi per un viaggio nell’anima in Barocco (Aragno 2010), Vanitas vs Veritas (Allemandi 2013) e Mollino fuoriserie (Aragno 2015). Giornalista pubblicista, collabora con «Il Giornale dell’Arte», oltre a esser attiva nell’ambito della divulgazione come consulente d’istituzioni pubbliche e private e nell’editoria. www.alessandraruffino.it
“SULLE TRACCE DELLA GRANDE GUERRA”, SAGGI STORICI NEL CENTENARIO DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE
Questo volume, pubblicato dalla Sezione Provinciale A.N.S.M.I. di Torino con la collaborazione dell’Associazione Culturale di Ricerche Storiche Pico Cavalieri di Ferrara, ha richiesto il coinvolgimento di studiosi ed esperti in specifici campi e contiene una raccolta di saggi, frutto di un lungo e impegnativo percorso, che si pone l’obiettivo di affrontare il tema della Grande Guerra da diverse angolazioni. Essi rappresentano il risultato della ricerca storiografica di 22 autori (Davide Baldin, Teresa Benincasa, Gian Paolo Bertelli, Giacomo Bollini, Gabriele Botti, Donato Bragatto, Elena Branca, Lorenzo Cappellari, Massimo Cappone, Giacomo Delvecchio, Federico Delvecchio, Fabio Fabbricatore, Achille Maria Giachino, Mario Piero Marchisio, Clara Mosso, Nicola Persegati, Fabio Romanini, Mario Saccà, Andrea Scartabellati, Enrico Trevisani, Adello Vanni, Franco Zampicinini), diversi per formazione e provenienza: alcuni fanno parte del mondo accademico, altri sono storici locali, altri ancora semplici appassionati che, attraverso un originale e prolungato lavoro, hanno portato alla stesura di questi testi che affrontano in maniera multidisciplinare, anche se inevitabilmente non esaustiva, il microcosmo che ruota intorno al conflitto. Il filo rosso che collega i saggi è l’interesse per aspetti finora poco indagati nel panorama della guerra: non ci si sofferma sulla grande storia degli eventi, ma si esaminano elementi che mirano ad allargare la conoscenza di ambiti ancora poco studiati e conosciuti.
All’interno della raccolta vi sono, tra gli altri, contributi connessi alla storia della sanità militare e alle vicende di alcuni gruppi significativi coinvolti nel conflitto, quali i prigionieri e le donne ufficiali medici, nonché approfondimenti legati al tema dello sviluppo dei trasporti in tempo di guerra. Ciò si spiega nell’ottica di studiare il conflitto anche nei suoi aspetti logistici, tenendo conto che l’Italia aveva compiuto un gigantesco sforzo di ammodernamento e potenziamento delle proprie strutture industriali e organizzative. Altri saggi sono dedicati al tema della lingua italiana durante il conflitto, agli aspetti culturali e medici di un periodo che ha inciso profondamente nella nostra identità nazionale.
Il volume, che si pregia della presentazione del Presidente della Regione Piemonte, si conclude con un evocativo racconto di Nicola Persegati ambientato sullo sfondo della guerra alpina e delle sue suggestioni leggendarie.
Un’ampia documentazione iconografica, in buona parte inedita, costituita da fotografie d’epoca, disegni, mappe, documenti d’archivio, accompagna tutti i saggi.
Il libro è stato presentato ufficialmente l’8 novembre presso la sala stampa della Regione.
“Sulle tracce della Grande Guerra. Saggi storici nel centenario del primo conflitto mondiale”
a cura di Donato Bragatto, Achille Maria Giachino, Enrico Trevisani
Edizioni A.N.S.M.I., Torino 2018
ISBN: 978-88-940159-7-3
Edizione limitata di 350 copie, formato A4, pagine 216, € 20.00
ansmi@sanitamilitare.it
CHIERI: DAL 15 NOVEMBRE IL RUGBY ENTRA IN BIBLIOTECA CON UNA MOSTRA FOTOGRAFICA
Il Chieri Rugby e la Biblioteca di Chieri fanno squadra ed assieme placcano il muro dei pregiudizi con un’iniziativa che incentivi grandi e piccini ad uno stile di vita basato su valori fondamentali come studio e sport. Il progetto ha lo scopo di abbattere il tabù per cui lo Sport e la cultura, siano due universi distinti. Ed è quindi attraverso i libri che la biblioteca di Chieri ed il Chieri Rugby tenteranno di dare enfasi al potente connubio tra Sport e Cultura.
Il presidente del Chieri Rugby motiva così la nascita del progetto: “L’idea è di avvicinare i due mondi attraverso immagini fotografiche che ritraggano i rugbisti in azioni dove i “giocatori letterati” hanno la meglio sugli avversari, oppure dove la curiosità di leggere porta i nostri atleti a scelte estreme. Lo scopo è lanciare il messaggio per cui sport e studio sono capaci di fare sinergia per la formazione dei giovani, soprattutto in un mondo dove il progresso tecnologico così spinto può portare ad impigrire la mente e il corpo.”
Per questo motivo è stato coinvolto il fotografo Candido Cupertino: “Credo molto in questo progetto, e devo dire che è stato molto coinvolgente lavorare a stretto contatto con i giocatori del Chieri Rugby per la costruzione delle scene”.
Le fotografie, saranno esposte nella sala adulti della biblioteca a partire dal 15 novembre.
In biblioteca saranno disponibili proposte di lettura sul tema, per adulti e ragazzi.
CHIERI, GLI APPUNTAMENTI DI “MARTINI ON THE BOOKS”
LA XILOGRAFIA IN UN LIBRO ILLUSTRATO DA SCHIALVINO&VERNA
Con Laura Tirelli, Schialvino&Verna presentano: il libro dei 100 Amici del Libro con chiacchierata sulla xilografia e dimostrazione di incisione e di stampa, alla Braidense.
CEVA, UN DOCUMENTARIO SU TANCHI MICHELOTTI
“Tanchi. Il pittore, l’uomo” sarà proiettato, lunedì 19 novembre alle 21, nel cinema “Borsi” di Ceva. Il documentario, realizzato dal regista Sandro Bozzolo, era già stato presentato, in anteprima, lo scorso luglio nell’Appuntamento Azzoaglio sotto le stelle ospitato nel giardino della casa dell’artista. Il film è stato fortemente voluto e sostenuto dal Banco Azzoaglio e patrocinato dal Comune di Ceva data la rilevanza della figura di Tanchi Michelotti, un orgoglio della comunità cebana che, come i veri “grandi”, è sempre restio a parlare di se’. Alla serata parteciperà anche un ex allievo d’accezione di Tanchi Michelotti, l’artista Filippo Bessone (sul palco, Padre Filip).
È stato presentato in anteprima lo scorso luglio, in occasione di un Appuntamento Azzoaglio tenutosi sotto le stelle, nel giardino dell’artista. Arriva adesso al cinema “Tanchi. Il pittore, l’uomo”, il documentario realizzato da Sandro Bozzolo sulla vita e l’opera del noto artista cebano.
Nell’arco di sessanta minuti, il film raccoglie le riflessioni intime e aperte di un pittore mai stanco, restituendo il pensiero profondo dell’intellettuale, dell’artista e dell’uomo. Sotto l’occhio della videocamera Tanchi osserva le infinite possibilità dell’arte figurativa, l’evoluzione del proprio linguaggio artistico, il proprio percorso biografico, la vecchiaia, il mistero della creazione e il senso ultimo dell’arte. La narrazione è impreziosita da alcune sequenze in tempo reale, attraverso le quali è possibile seguire, dall’inizio alla fine, la genesi di un quadro nel suo imprevedibile percorso.
La presentazione avrà luogo lunedì 19 novembre alle ore 21, presso il cinema Borsi di Ceva. L’iniziativa, fortemente voluta e promossa dal Banco Azzoaglio, è patrocinata dal Comune di Ceva: la figura di Tanchi Michelotti rappresenta infatti un elemento d’orgoglio per la comunità cebana, che avrà occasione di avvicinarsi al pensiero di un artista solitamente restio a parlare in pubblico di sé.
La proiezione del film sarà accompagnata da uno scambio di impressioni tra Tanchi e Filippo Bessone (in arte, Padre Filip), che di Tanchi fu allievo sui banchi del CFP. Al termine della serata, potrà essere acquistato il dvd del film.
TORINO, CAMERA: INCONTRO CON LA FOTOGRAFA AMI VITALE
In occasione del lancio del Calendario Lavazza 2019 GOOD TO EARTH, CAMERA propone l’incontro con la fotografa AMI VITALE
Martedì 20 novembre, ore 19.00
CAMERA, Via delle Rosine n.18 – Torino
Saranno presenti Francesca Lavazza Board Member Lavazza e Walter Guadagnini Direttore di CAMERA.
Ingresso gratuito
Prenotazioni fino ad esaurimento posti: prenotazioni@camera.to
TORINO, REGIONE PIEMONTE: MOSTRA DELLE OPERE DEGLI OSPITI DELLE CASE COTTOLENGHINE
Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, piazza Castello a Torino: “Con i miei occhi. Opere che raccontano diversamente la vita”
Sino al 25 novembre le opere degli ospiti delle case cottolenghine di tutta Italia
Gli ospiti delle case cottolenghine diffuse in tutta Italia hanno provato a descrivere attraverso una forma artistica il “loro sguardo sulla vita”: si sono cimentati con la pittura, i disegni, la scultura, i filmati, la danza, la fotografia, la poesia. Così è nata la mostra “Con i miei occhi. Opere che raccontano diversamente la vita”, che da mercoledì 14 novembre si potrà visitare nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello. Protagoniste persone con una disabilità intellettiva od in carrozzina, anziani, bambini della scuola materna, ragazzi della scuola dell’obbligo ed anziani inchiodati ad un letto ventiquattr’ore al giorno, ospiti di sedi della Piccola Casa della Divina Provvidenza di tutta la penisola. Un viaggio nelle vite che queste persone vivono giorno per giorno: non opere da galleria d’arte, ma un modo singolarissimo e pregnante che fa conoscere un altro sguardo sulla vita. Un’interiorità che emerge e prende forma, colore, parola, immagine, sorriso, tenerezza, allegria, voglia di vivere nonostante tutto. La mostra, voluta dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino in occasione del 190° anniversario dalla sua fondazione, è stata realizzata con il contributo della Regione Piemonte e della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino ed il patrocinio della Città di Torino. Le opere in mostra sono state realizzate nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino (dalle famiglie Angeli Custodi, Santi Innocenti, Casa Marianna, Frassati Annunziata, Sant’Antonio Abate, Sant’Elisabetta, Trinità e scuola paritaria primaria e secondaria di primo grado del Cottolengo) e nelle seguenti Case cottolenghine: scuola dell’infanzia paritaria “Morelli” di Avigliano Umbro (Terni), Biella, Bosa (Oristano), Bra (Cuneo), Cerro Maggiore (Milano), Cuglieri (Oristano), Cuneo, Ducenta (Caserta), Feletto (Torino), Firenze, Fornacette (Pisa), Lunamatrona (Medio Campidano), Mappano (Torino), Pinasca (Torino), Roma, Scuola dell’infanzia paritaria “Crigna” di Tropea (Vibo Valentia) e scuola dell’infanzia paritaria “San Luigi” di Pescantina (Verona). La mostra è un’opportunità imperdibile per “vedere il mondo” attraverso queste prospettive, che mettono in luce emozioni, percezioni, sentimenti e realtà particolari. Il messaggio lanciato da queste opere, sostengono gli organizzatori, è che un’altra vita è possibile; la solitudine può essere affrontata; l’essere e il vivere “apparentemente” da persone diverse è una ricchezza ed i sentimenti, le emozioni, l’intelligenza possono essere espressi anche in un modo speciale. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sottolinea che «umanità, solidarietà, dignità, vicinanza, aiuto e condivisone sono i valori che emergono da queste opere». Il catalogo della mostra riporta le parole di Papa Francesco, terzo Papa (dopo Giovanni Paolo II nel 1980 e Benedetto XVI nel 2010) a visitare il Cottolengo, il 21 giugno 2015, quando condannò nel suo discorso la “cultura dello scarto”: «Tra le vittime di questa cultura vorrei qui ricordare in particolare gli anziani, che sono accolti numerosi in questa casa. La loro longevità non sempre viene vista come un dono di Dio, ma a volte come un peso difficile da sostenere, soprattutto quando la salute è fortemente compromessa. È nostro compito sviluppare degli “anticorpi” contro questo modo di considerare gli anziani quasi fossero vite non più degne di essere vissute. Con che tenerezza invece il Cottolengo ha amato queste persone! Qui possiamo imparare un altro sguardo sulla vita e sulla persona umana!».
La presentazione ufficiale della mostra avverrà giovedì 15 novembre, alle ore 10, alla presenza dell’assessore regionale all’Istruzione Gianna Pentenero.
La mostra, ad ingresso gratuito, rimarrà aperta sino a domenica 25 novembre e si potrà visitare ogni giorno dalle ore 10 alle 18.