Asti d’Appello- En plein per Marco Balzano premiato dalla giuria popolare e da quella togata

E’ “Resto qui” il romanzo che si aggiudica l’edizione numero dieci del premio Asti d’Appello. L’autore Marco Balzano, milanese, ha messo tutti d’accordo: sia la giuria popolare che quella togata gli hanno assegnato il premio come miglior romanzo tra quelli che hanno partecipato ai maggiori premi letterari italiani. Il romanzo di Balzano è stato finalista al premio Strega.

Una bella storia di sofferenza, prevaricazione e coraggio personale – recita la motivazione della giuria togata – testimonianza di esperienza dimenticata di un territorio e di una comunità. L’importanza di una diversità e delle sue vicende. La capacità di disegnare le personalità dei protagonisti e la misura di uno stile fluido ed efficace”.

Il premio di diecimila euro, come è noto, viene assegnato da una giuria composta da uomini di legge dell’associazione Asti d’Appello. Anche i lettori però partecipano ad una votazione e quest’anno ne facevano parte, tra gli altri, 130 studenti delle scuole superiori astigiane, i detenuti della Casa Circondariale di Asti ed alcuni allievi della scuola di Applicazioni dell’Esercito di Torino.

Tra i partecipanti:  «L’uomo di casa» di Romano De Marco, finalista al Premio Scerbanenco, «L’inventore di se stesso» di Enrico Palandri, dal Premio Bergamo, «Questa sera è già domani» di Lia Levi, dal Premio Strega, «La ragazza di Marsiglia» di Maria Attanasio dal premio Rapallo, «Mangereta» di Adalberto Maria Merli dal premio Cortina, «Le vite potenziali» di Francesco Targhetta dal premio Campiello.

I premi si vincono e si perdono – ha dichiarato il vincitore – ed io non credo che siano un giudizio di valore sul percorso e sulle opere di uno scrittore, ma penso che siano un momento importantissimo di incoraggiamento e di sostegno in un paese in cui gli scrittori li sostiene poco e un incoraggiamento a prendere, come diceva Primo Levi, il coraggio della responsabilità delle parole, per cercare di avere rispetto delle parole e per provare a raccontare storie e cose che non sappiamo. Questa è la mia idea di letteratura”.

Nel pomeriggio, prima della cerimonia di premiazione al Teatro Alfieri, i sette finalisti hanno incontrato il pubblico e risposto alle domande di Massimo Cotto e dei lettori presenti in Sala Pastrone.

Carmela Pagnotta