Astigiano, presentato il protocollo sulle chiese romaniche

E’ stato recentemente presentato a Torino il Protocollo di Intesa “Il Romanico in Monferrato: un patrimonio da valorizzare” a cui la Provincia di Asti ha aderito con la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, la Provincia di Alesandria, la Soprintendenza  di Asti e Alessandria, il Polo Museale torinese,  la Consulta regionale per i beni ecclesiastici, le ATL di Torino, Asti e Alessandria e quarantasei Comuni dell’astigiano. Per la Provincia di Asti hanno partecipato il Vice Presidente dott. Paolo Lanfranco e il  funzionario Geom. Tiziana Maggiora, dell’Ufficio Enti Locali. Il protocollo è volto alla  conservazione, valorizzazione e fruizione delle Chiese romaniche del Monferrato, beni di grande rilievo e testimonianza delle  campagne astigiane. “Diffondere la consapevolezza del loro valore – dichiara il Vicepresidente Lanfranco – potrà avere, per il territorio regionale e in particolare per i nostri territori  comunali, ricadute positive in termini di attrazione turistica, culturale e opportunità di sviluppo”. Le chiese e le pievi romaniche astigiane sono aspetti d’arte, incomparabili beni culturali, apprezzati in tutto il loro valore e significato. L’art. 9 della Costituzione  sancisce   “Lo Stato tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione” che si esplica attraverso la tutela e la fruizione. “La Provincia di Asti – commenta il Presidente Marco Gabusi – si era già impegnata nella valorizzazione delle chiese romaniche presenti sul territorio astigiano con l’iniziativa editoriale voluta dall’ex Presidente della Provincia  Guglielmo Tovo e la successiva ristampa ad opera dell’ex  Presidente Roberto Marmo dando vita al  volume “Le Chiese romaniche delle campagne astigiane”, repertorio per la loro conoscenza, conservazione e tutela. Oggi piu che mai,  l’esigenza è quella di dare il giusto rilievo culturale  e turistico per permetterne la conoscenza  a tutti coloro che intendono approfondire la storia artistica astigiana e il suo patrimonio”.

Nella foto la chiesa romanica dei Santi Nazario e Celso  di Montechiaro