Asti Film Festival, la premiazione dell’ottava edizione e prime prove di cinematografia stabile

Cast de La ricetta della mamma

Si è conclusa ieri sera, sabato 15 dicembre, al Teatro Alfieri, con il Gran Galà della premiazione, l’edizione 2018 dell’Asti Film Festival.  In sala molti dei protagonisti premiati oltre ad un numeroso pubblico da grandi occasioni.

Cerimonieri della serata il direttore artistico Riccardo Costa e il critico cinematografico Filippo Mazzarella.

Luigi Diberti

L’edizione 2018 è stata vinta  per la sezione “La prima cosa bella” opera prima da Manuel di Dario Albertini che si è aggiudicato anche il premio del pubblico e quello per la miglior regia. Miglior attore Paolo Sassanelli per il film “Due piccoli italiani” di cui è anche regista e miglior attrice Daniela Poggi per “L’esodo” di Ciro Formisano. Il premio alla carriera è stato assegnato a Luigi Diberti che ha omaggiato il pubblico leggendo un brano tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino.

L’AFF, alla sua ottava edizione dimostra non solo di essere cresciuto come rassegna ma anche di aver creato un sistema sul territorio, contribuendo a sviluppare un’attività cinematografica che ha coinvolto studenti, attori astigiani come Andrea Bosca e Chiara Buratti e ha messo in circolo energie già presenti ma slegate tra loro. Non è un caso che abbiano visto la luce proprio durante la preparazione del Festival due progetti “short” come “La ricetta della mamma” tratto da un soggetto di Giorgio Faletti, diretto da Dario Piana e interpretato da Andrea Bosca e Giulio Berruti e “Quasi immobili”, sceneggiato da Riccardo Costa con la regia di Fabio Bastianello che ha lavorato con una troupe astigiana. I due corti sono stati presentati al pubblico durante la serata di premiazione accompagnati dai cast quasi al completo. AFF è diventato elemento catalizzatore delle risorse tecniche, artistiche e professionali che possono sviluppare una vero “stabile del cinema” ad Asti.

Questi due sono due kamikaze – ha detto Paolo Sassanelli a Riccardo Costa e a Filippo Mazzarella – però hanno una passione straordinaria e in questo momento, in questo paese, abbiamo bisogno di gente che ha passione e che ha visione, che riesce ad immaginare come potrebbe essere il futuro”.

Paolo Sassanelli

Un vero tributo al lavoro fatto in questi anni dalla squadra di AFF che è riuscita a coinvolgere nei suoi progetti la Film Commission Piemonte, la Biblioteca Astense, uno sponsor fedele nel tempo come Reale Mutua nella persona di Roberto Bricarello, la Casa Circondariale di Quarto, le scuole superiori di Asti con degli studenti appassionati. Ora tocca alle istituzioni locali crederci un po’ di più e fare del Festival del cinema astigiano un motore per la promozione della città.

I premi:

Asti Doc:

7 Marzo 91 di Alessio Mattia e Alessia Conti: Premio Asti Cultura

Immondezza di Mimmo Calopresti: Premio Giuria Giovani

Appennino di Emiliano Dante: Premio del Pubblico

Adriano Sforzi per  Più libero di prima: Premio miglior regia

My war is not over di Bruno Bigoni: Premio miglior film

 

Asti Short:

Premio Reale Mutua a Come la prima volta di Emanuela Mascherini che vince anche il premio del pubblico

Premio Giuria Giovani La Festa più bellissima di Hedy Krissane

Premio miglior attore ad Adriano Pantaleo per Sensazioni d’amore 

Premio miglior attrice a Nadia Kibout per La pace dannata

Premio miglior regia e menzione della giuria a Lilian Sannanelli per Nell’orso 

Premio miglior film In principio di Daniele Nicolosi

La Prima cosa bella:

Premio della Giuria dei detenuti della Casa Circondariale di Quarto d’Asti a Nove lune e mezza di Michela Andreozzi

Premio Giuria Giovane a La casa di famiglia di Augusto Fornari

Premio del pubblico di Manuel di Dario Albertini

Premio miglior attore a Paolo Sassanelli per Due piccoli italiani

Premio miglior attrice a Daniela Poggi per L’esodo di Ciro Formisano

Premio miglior regia a Dario Albertini per Manuel che vince anche il premio come miglior film dell’ATT 2018.

E infine:

Premio Città di Asti 2018 a Paolo Mereghetti

Premio “Musica per il cinema” a Matteo Curallo

 

Carmela Pagnotta