PASSIONE FUMETTI: Graphic Novel Time di Ilaria Urbinati alla Libreria Therese
Sempre più affollate e seguite le serate “Graphic Novel Time” di Ilaria Urbinati alla Libreria Therese di Corso Belgio 49 a Torino. Il 19 dicembre scorso si è svolta la terza edizione di quello che ormai si potrebbe definire un format di successo, in cui la bravissima illustratrice racconta, con competenza e simpatia, alcuni graphic novel ad un pubblico vario, ma soprattutto di non esperti di fumetti.
L’animale che mi porto dentro
“L’animale che mi porto dentro” è stato il tema portante della serata, un filo conduttore che in qualche modo legava le cinque proposte (più una) che caratterizzano le serate Graphic Novel Time.
Prima di illustrarvele brevemente, ricordo – per chi se le fosse perse – i miei articoli sulle precedenti due serate:
Graphic Novel Time 1, dedicato alla storia del fumetto – articolo del 17 dicembre 2017
Graphic Novel Time 2, sul tema delle “età della vita” – articolo del 23 aprile 2018
1 – La mia cosa preferita sono i mostri
“La mia cosa preferita sono i mostri” di Emil Ferris è un librone pesante e denso che ha destato curiosità anche al di fuori del mondo dei comics. Prima di tutto perché rappresenta l’esordio nel mondo dei graphic novel di un’autrice americana di 56 anni,che fino a 40 anni ha fatto l’illustratrice. Poi è stata punta da una zanzara e ha contratto un’infezione che l’ha paralizzata temporaneamente dalla vita in giù, facendole perdere anche l’uso della mano destra. Emil ha dovuto re-imparare a disegnare e, durante la lunga convalescenza, ha studiato scrittura creativa, avvicinandosi al mondo dei comics. Da qui è nato “La mia cosa preferita sono i mostri – parte prima” (l’autrice è al lavoro sulla seconda parte).
A volte le storie interessanti degli autori servono a rendere interessanti libri mediocri. Non è questo il caso. “La mia cosa preferita sono i mostri” è un capolavoro.
Anche se un leggero problemino ce l’ha: a sfogliarlo potrebbe spaventare. Ha un’esuberanza grafica impressionante ed è evidente che il minimalismo sta da un’altra parte. Ci si potrebbe chiedere se non è “troppo”. Eppure, una volta iniziato, dopo le prime pagine è un graphic novel che prosegue liscio e facile. Ogni cosa ha un senso.
“La mia cosa preferita sono i mostri” ci viene presentato come il diario di una ragazzina di 10 anni, Karen Reyes, che vive in un quartiere difficile della Chicago del 1968, insieme alla “mama” e al fratello Deeze. Karen ama i fumetti e i film horror ed è dotata di una fervida fantasia: si vede e si rappresenta, nel suo diario, come un lupo mannaro. E’ curiosa e le piace indagare: sulla realtà che la circonda, sul mondo degli adulti e anche su se stessa. Indaga soprattutto su un mistero: la morte per presunto suicidio della bellissima vicina di casa.
Il libro è un capolavoro anche perché c’è tantissima arte. Karen ne è appassionata e va spesso al museo. E’ una piccola nerd, che vive la sua diversità con orgoglio, ma che un po’ si odia.
“La mia cosa preferita sono i mostri” è un libro adulto che fa capire molte cose anche a noi.
La mia cosa preferita sono i mostri di Emil Ferris
Bao Publishing
416 pagine in b/n e a colori – brossurato – € 29
2 – Ada
Il graphic novel Ada di Barbara Baldi è un’evocazione dell’arte. I suoi disegni e le sue tavole sono un quadro dopo l’altro. Ada è ambientato all’inizio del ‘900 e vi viene rappresentata soprattutto la natura di un mondo rurale nei dintorni di Vienna. La trama è di estrema semplicità, non è certamente una storia ricca di azione, anche se non manca il colpo di scena. Ada è un libro che parla di arte: la protagonista dipinge e nell’arte trova la voglia di vivere, di combattere, di affermarsi. Non ci sono molti personaggi, ma c’è un cagnolino che accompagna sempre la protagonista e ha una funzione letteraria.
Barbara Baldi ha lavorato a lungo come colorista e illustratrice ed ha esordito come autrice completa con il graphic novel Lucenera con cui nel 2018 ha vinto i premi Micheluzzi al Comicon di Napoli e Gran Guinigi a Lucca Comics, entrambi come miglior disegnatrice.
Ada di Barbara Baldi
Oblomov Edizioni
120 pagine a colori – brossurato – € 20
3 – Tosca dei boschi
Tosca dei boschi è il nuovo graphic novel della coppia artistica Teresa Radice & Stefano Turconi, autori Disney ma anche di capolavori come Il porto proibito e Non stancarti di andare. Una storia dal sapore classico e dalle atmosfere riprese da avventure come La spada nella roccia e Robin Hood. E’ ambientato in Toscana e ci sono tre protagonisti principali: Tosca, la ragazzina ribelle dai capelli rossi, Lucilla, la duchessina carina ma altrettanto ribelle, e Rinaldo, il ragazzino carino ma timido e pasticcione; oltre a loro, tanti altri comprimari interessanti. Un’avventura che non segue banali clichè, ad esempio le due ragazze si incontrano e fanno subito amicizia. Un libro per tutti e per tutte le età, in particolare per gli amanti delle atmosfere Disney. Se pure è meno adulto dei due precedenti, nella trama c’è tanta cultura (da Dante a Petrarca) e tanta storia. Un libro piacevole e divertente, con disegni e colori bellissimi di Stefano Turconi.
Tosca dei boschi di Teresa Radice e Stefano Turconi
Bao Publishing
160 pagine in b/n e a colori – cartonato – € 19
4 – Trottole
Trottole è un graphic novel autobiografico, scritto da Tillie Walden, autrice di 26 anni con un passato da campionessa di pattinaggio. Anche questa è un’opera prima e racconta una storia molto interessante, forse con un po’ di autocompiacimento, perdonabile data la giovane età dell’autrice. Ma non fatevi ingannare dal titolo e dal tono “rosa” della copertina, Trottole è un libro che parla di momenti difficili. La protagonista non è una spacca-tutto, è una ragazza normale a cui non gliene va bene una e non è mai contenta. E’ una di noi, una ragazza con cui ci si identifica facilmente.
Trottole racconta la storia di una ragazza che cresce e che, nonostante tutte le difficoltà, alla fine ce la fa. Un graphic novel in cui c’è tanta roba, un libro denso disegnato molto bene e che indaga a fondo. Ricorda Polina di Bastien Vivès, ambientato nel mondo della danza classica.
Trottole di Tillie Walden
Editore Mondadori
392 pagine in b/n – brossurato – € 25
5 – Morire in piedi
Adrian Tomine è illustratore e fumettista, autore di diverse copertine per The New Yorker. E’ laureato in letteratura e si vede, soprattutto per i dialoghi molto belli.
Morire in piedi è una raccolta di racconti, con trame molto diverse ma che hanno in comune l’essere ancorati alla contemporaneità. Sei racconti che parlano di quotidianità, grattano l’anima e lasciano l’amaro in bocca. Storie adulte e molto letterarie. Storie americane di persone che si scontrano con cose che fanno male, sogni che non vanno come ci si aspetta e l’illusione del talento (che non c’è). Racconti come sitcom, con molte inquadrature fisse e uno stile che cambia da racconto a racconto, pur se sempre riconoscibile.
Morire in piedi di Adrian Tomine
Rizzoli Lizard
128 pagine a colorie in b/n – cartonato – € 19
+1 – L’intervista
L’intervista di Manuele Fior (a cui ho dedicato un articolo che potete leggere qui) è un graphic novel molto bello e poetico. Diversamente da altre opere dell’autore, è disegnato in bianco e nero, caratteristica che ne esalta un certo realismo. Ricorda il cinema di Antonioni e parla di disagio metafisico. E’ un libro distopico che non ti aspetti, ambientato a Udine nel 2048, una provincia del futuro molto famigliare dove ad un certo punto arrivano gli alieni. Questo mette in crisi la società: bisogna cambiare delle cose, ma c’è chi resiste e chi si proietta. Il protagonista, un signore di mezza età in crisi, cerca di resistere. La protagonista, una ragazza nasona molto interessante e dotata di grande fascino, si proietta. Lei qualcosa sa, o intuisce.
L’intervista è un libro intrigante e pieno di poesia, che ci fa vedere il futuro come una continuazione di oggi, quasi come se fosse un bel film (di Antonioni).
L’intervista di Manuele Fior
Coconino
176 pagine in b/n – brossurato – € 17,50
Immagini © case editrici citate e Ilaria Urbinati