Passione Gaming: News- a cura di Stefano Ferrero
Notizie della settimana
Cyberpunk 2077, il titolo più ambizioso di CD Project Red, è in fase di pieno sviluppo e – benché non abbia ancora una data di uscita – si promette di sconvolgere gli standard degli open world proprio come Red Dead Redemption 2 ha fatto per la corrente generazione videoludica. Si susseguono incessanti le notizie ufficiali fornite dalla stessa CD Project Red la quale ultimamente ha aggiornato i videogiocatori circa la fauna che sarà presente all’interno del mondo di gioco nonché sulle meccaniche di gioco stesso. Per quanto riguarda il primo aspetto, Maciej Pietras, uno degli sviluppatori di punta del titolo, ha reso noto, con una nota ufficiale, che nel mondo di gioco sarà possibile rinvenire cani e gatti. Gli amici dell’uomo saranno disponibili nelle loro vesti “tradizionali” e, quindi, anche nel futuro immaginato da CD Project Red continueranno ad avere le sembianze e i comportamenti che da sempre li contraddistinguono. Inoltre lo sviluppatore ha precisato che cani e gatti sarà l’unica fauna presente nel gioco. Nessuna precisazione, invece, viene data sul ruolo di questi animali ovvero se costituiranno una semplice comparsa nel mondo urbano ovvero se avranno una qualche rilevanza e/o interazione nello sviluppo della narrativa di gioco. Per quanto riguarda l’interazione col mondo di gioco, Maciej Pietras ha precisato che il titolo sarà incentrato sulla piena ed ampia libertà di azione che già si è avuto modo di apprezzare in The Witcher 3. Tuttavia, precisa, a differenza di quest’ultimo, il titolo di CD Project Red regalerà un’esperienza esplorativa a tutto tondo che non privilegia solo la dimensione orizzontale ma anche quella verticale, con la possibilità di entrare anche in numerosi edifici dalla vasta estensione sia in lunghezza che in altezza. Precisa ancora che il titolo in uscita non avrà elementi procedurali, essendo il design di gioco interamente disegnato e realizzato a mano dalla casa di sviluppo polacca.
Nel corso dell’ultimo evento in livestreaming, i vertici di Bethesda e gli studi ZeniMax Online hanno presentato al grande pubblico degli appassionati di MMORPG l’espansione Elsweyr di The Elder Scrolls Online che, assieme al pacchetto aggiuntivo di dungeon Wrathstone, sancirà l’inizio della Stagione del Drago. L’avventura annuale che Bethesda promette di offrirci con la nuova stagione di ESO ci porterà tra i canyon e le savane che imperlano i paesaggi della patria dei Khajiiti. Elsweyr porterà in dote una nuova zona esplorabile che promette di essere una delle più grandi mai proposte dagli sviluppatori statunitensi. Il primo atto della Stagione del Drago sarà caratterizzato da una linea narrativa particolarmente profonda e, dal punto di vista squisitamente contenutistico, dall’aggiunta della classe Negromante, dalla nuova Trial per 12 giocatori denominata Sunspire, dagli eventi in game legati agli Attacchi dei Draghi e da una ricca serie di dungeon, missioni e attività. The Elder Scrolls Online: Elsweyr sarà disponibile a partire dal 4 giugno su PC, Mac OS, PlayStation 4 e Xbox One e sarà anticipata dal pacchetto di dungeon Wrathstone. Per la Stagione del Drago, il programma di supporto di Bethesda sarà particolarmente ambizioso e comprenderà un secondo DLC di dungeon per il terzo trimestre del 2019 e un’inedita area esplorabile della grandezza di Elsweyr per l’ultima parte dell’anno.
Quando Hideo Kojima ha annunciato al mondo di essere al lavoro su un nuovo progetto, la community di videogiocatori si è inevitabilmente messa in allerta. D’altronde parliamo del papà dell’intero franchise di Metal Gear, genio del game design che ha sempre saputo coniugare nelle sue opere poligonali le bellezze del videogioco con quelle tipiche del medium cinematografico, dando vita a capolavori indimenticabili. Lo stesso, si spera, accadrà con Death Stranding, il suo primo titolo dopo il controverso divorzio da Konami e la fondazione della sua casa di sviluppo, Kojima Productions. Un titolo, Death Stranding, in arrivo in esclusiva su PlayStation 4. E che, dopo la pubblicazione di trailer via via più misteriosi e di un primo enigmatico video gameplay, non dispone ancora di una data di uscita ufficiale. Le speranze dei fan sono comunque quelle di vedere il videogioco firmato dal buon Kojima entro la fine del 2019, alimentate di recente da un curioso tweet di Troy Baker, uno degli attori coinvolti nella realizzazione. Seguendo la moda della #10YearsChallenge ad impazzare sui social, l’attore ha infatti affiancato uno scatto del 2009 che lo vede nei panni di Snow in Final Fantasy XII a uno del personaggio di cui vestirà i panni in Death Stranding. La didascalia che accompagna il cinguettio, infatti, recita: “#2009vs2019…?”, come a voler suggerire che il gioco vedrà la luce proprio entro quest’anno.
Fromsoftware ha condiviso interessanti informazioni in merito a diversi aspetti di Sekiro: Shadows Die Twice. Tra le considerazioni più interessanti sul titolo condivise dalla software house, troviamo sicuramente quelle collegate a narrativa ed ambientazione. In entrambi questi campi, infatti, Sekiro: Shadows Die Twice ha rappresentato per FromSoftware una parziale variazione di rotta rispetto a quanto precedentemente in Bloodborne o nella Trilogia di Dark Souls. Sul fronte della narrazione, Sekiro:Shadows Die Twice non permetterà infatti ai giocatori di creare un proprio personaggio, ma porrà invece loro nei panni di un protagonista predefinito: The Wolf. Sulle opportunità offerte da questa scelta si è espresso Hidetaka Miyazaki, che ha dichiarato: “Avere questo protagonista chiave ci permette di costruire un cast di personaggi attorno a lui, e alla sua personalità, e alla sua storia”. Questo tipo di approccio, sottolinea l’autore, consentirà di fornire al giocatore una finestra non solo sul presente vissuto dal personaggio nel corso della sua avventura, ma anche sul suo passato. In merito alla scelta dell’ambientazione, invece, è Yasuhiro Kitao, manager of marketing and communications presso FromSofware, a commentare alcune decisioni. In particolare, Kitao ha sottolineato come la scelta dell’era Sengoku come contesto storico per Sekiro:Shadows Die Twice sia derivata anche da un’affinità tra quest’ultima e lo stile della Software House. Al suo interno possono infatti trovare posto elementi di carattere mistico o medievale. In questo senso, Kitao ribadisce che, dopotutto, stiamo comunque parlando di un titolo di Fromsofware e di Miyazaki, affermando che “probabilmente” i giocatori “possono aspettarsi di incorrere in qualche stranezza” nel corso della propria avventura.
Stefano Ferrero.