Asti- Nicola Zingaretti: rimettiamoci in cammino. Combattiamo per un’Europa del lavoro e della crescita e più democratica
Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, è in corsa per le primarie PD con la sua mozione “Piazza Grande” e mercoledì 23 gennaio è venuto a presentare il suo programma agli elettori astigiani al Circolo Culturale San Secondo.
Accolto dal neo segretario regionale del partito Paolo Furia e da Michele Miravalle, prima di intervenire ha ascoltato la voce del mondo del volontariato proposta da Franca Penna, presidente dell’Auser e quella dei giovani PD tramite Elena Accossato, 23 anni, segretaria del circolo PD di Villanova d’Asti.
Entrambe hanno chiesto attenzione per le realtà che rappresentano. Ha colpito la giovane segretaria Accossato che ha chiesto un maggior collegamento tra i vertici del partito e i territori, spesso lasciati all’entusiasmo e alla passione di pochi volenterosi, privi di coordinamento e di formazione.
Zingaretti ha raccolto le sollecitazioni e ha poi spaziato a braccio sugli obiettivi della sua candidatura. Un’Europa più forte e votata al sociale e non solo più ai parametri economici.
L’Europa noi la vogliamo cambiare, la vogliamo rifondare – ha detto Zingaretti – guai ad apparire conservatori. Loro che vogliono cambiare e noi che la vogliamo conservare. No, lo schema è un altro: loro la vogliono picconare, la vogliono distruggere l’Europa… I nazionalismi non hanno futuro. Mettono solo uno stato contro l’altro. Dobbiamo rilanciare un’altra idea d’Europa. E’ tempo di un’Europa del lavoro, della crescita. Da soli siamo morti. L’Italia isolata dagli altri paesi non ha possibilità. Ma dove andiamo da soli? Vogliamo una nuova democrazia europea”.
Non solo Europa nel discorso di Nicola Zingaretti. Il suo intervento ha toccato anche i temi di attualità come il reddito di cittadinanza, che ha definito “reddito di sudditanza”:
Perché quando il tuo futuro dipende dal potere – ha sottolineato – l’unica strada è diventare schiavi e abbandonare la propria dignità.
Bisogna combattere e tornare al centro della scena politica. Bisogna ributtarsi nella mischia, andare nuovamente in mezzo alla gente. Bisogna mettere di nuovo al centro della nostra azione le persone, farle contare. Cambiare vuol dire non aver paura di dire che dobbiamo aprire una nuova stagione di politica economica. Dobbiamo scommettere su una democrazia partecipata, unica possibilità per abbattere gli ostacoli che impediscono la realizzazione delle persone. Dobbiamo smettere di essere succubi di un’idea di democrazia del leader. Abbiamo bisogno di più partecipazione, di associazionismo, di parti sociali. La democrazia del leader è più fragile perché trascura la condizione delle persone”.
Nella visione di Zingaretti anche l’esigenza di non fare solo opposizione ma quella di costruire un’alternativa.
La sola opposizione è funzionale a chi governa, è una cultura minoritaria – continua – Bisogna spingere per costruire una rete, un campo di forze che dia voce a chi ha voglia di rimettersi in moto. A questo serve un grande partito politico. E dobbiamo riportare la gente a votare, a scegliere il 3 marzo ai nostri gazebo. Bisogna rimettersi in cammino. Bisogna cambiare e bisogna unire. Per gli italiani vogliamo prosperità e benessere“.
Carmela Pagnotta