LA SHOAH DEI BAMBINI RACCONTATA A NIZZA MONFERRATO
Venerdì 15 febbraio dalle 21, presso il Foro Boario Nizza Monferrato, è stata narrata“La Shoah dei bambini”, per non dimenticare.All’iniziativa per la Giornata della Memoria 2019 ci sono state le letture a cura degli studenti del CPIA 1 ASTI e I.I.S. Castigliano che hanno realizzato l’evento, in collaborazione con l’ISRAT di Asti e il Centro Intercultura, con il Comune di Nizza Monferrato, il Consiglio Regionale del Piemonte e il Comitato della Regione Piemonte. Nello spettacolo è intervenuto anche il Coro di San Paolo e dei bambini della scuola elementare Cagni di Asti.Ha preso la parola Nicoletta Fasano, ricercatrice dell’I.s.r.a.t e l’iniziativa è nata per celebrare il giorno della memoria e ha voluto portare alla luce la storia e le testimonianze dei bambini ebrei della provincia che subirono il dramma delle deportazioni e delle leggi razziali durante la seconda guerra mondiale. I bambini dell’Olocausto hanno rappresentato il segmento più vulnerabile tra i gruppi che furono colpiti dalle politiche naziste di discriminazione, persecuzione razziale e genocidio, con un altissimo numero di vittime. La stragrande maggioranza di loro (tra un milione e un milione e mezzo) furono ebrei e a loro ci si riferisce specificamente e più propriamente come bambini della Shoah. I bambini che furono oggetto di persecuzione e sopravvissero all’Olocausto, nei ghetti e nei campi di concentramento o nella clandestinità o attraverso la fuga e l’emigrazione forzata, passarono tutti attraverso esperienze molto dure di privazioni personali e di separazione o perdita delle loro famiglie. Nel dopoguerra molti di essi hanno svolto un ruolo importante di testimoni nei processi e di fronte all’opinione pubblica.Se nei territori occupati dai nazisti trovarono la morte i due terzi degli ebrei residenti, questa percentuale fu di gran lunga superiore tra i bambini. Lievemente maggiori furono le possibilità di sopravvivenza tra gli adolescenti, utilizzati come forza lavoro. Agli occhi dei nazisti i bambini rappresentavano solo delle bocche inutili da sfamare, al contrario degli adulti il cui lavoro o poteva essere sfruttato almeno per un certo periodo per le esigenze belliche della Germania. I bambini furono ovviamente tra i più esposti alle violenze dell’Olocausto. In tutto, si calcola che almeno un milione e mezzo di bambini e ragazzi sia stato ucciso dai Nazisti.Alcuni di loro, come Liliana Segre, si sono salvati e sono diventati testimoni dell’orrore. Molti morirono nei campi di sterminio, altri nei lager, molti ancora nei ghetti, dove la fame e il tifo decimarono migliaia di persone. Chi si salvò, come Elie Wiesel o Liliana Segre – nominata senatrice della Repubblica – diventati adulti, hanno raccontato e testimoniato l’orrore cui hanno assistito. Shoah in ebraico significa desolazione, catastrofe, disastro. Nonostante gli innumerevoli tentativi, il numero delle giovani vittime della Shoah nella seconda guerra mondiale, fu elevatissimo, sia dentro sia fuori i campi di concentramento. La Giornata della Memoria è un’occasione preziosa per ricordare la Shoah, per far sì che mai si ripeta una cosa simile. E ogni anno che passa, è fondamentale dare voce ai bambini. “Giorno della memoria” per ricordare la Shoah, la persecuzione degli Ebrei, ma anche di coloro che si sono opposti alla persecuzione a rischio della propria vita. Con questa legge lo Stato non può cancellare quello che è successo, ma può aiutarci a conoscere e a farci capire.Gli Ebrei sono stati perseguitati e il giorno della Memoria è il modo migliore per ricordare e riflettere perché tutti ci dobbiamo rispettare e amare, così come siamo. Inoltre, questo giorno fa nascere nei nostri cuori l’interesse per lo studio della storia e delle culture diverse dalla nostra. Solo con la conoscenza nasce il rispetto.
Alessandra Gallo