Asti- Contributi regionali per abbattere le barriere architettoniche negli edifici privati: domande entro il 1° marzo

Entro il 1° marzo è possibile presentare domanda  di contributo regionale per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.

L’ istanza deve essere presentata al Comune – ufficio amministrazione – piano terra, palazzo Mandela, Piazza Catena n. 3,  su apposito modulo prima dell’inizio  dei lavori, nella fase di preventivo.

Destinatari del contributo possono essere:

  • persone disabili con menomazioni o limitazioni funzionali di carattere motorio e i non vedenti che sostengono direttamente le spese per la rimozione degli ostacoli alla mobilità nella propria abitazione;
  • genitori o tutori che hanno a carico persone con disabilità permanente;
  • condomìni ove risiedono disabili per le spese di adeguamento relative alle parti comuni.

Il contributo è concesso per l’accessibilità all’immobile o alla singola unità immobiliare, per opere da realizzarsi su:

  • parti comuni di un edificio;
  • immobili o porzioni degli stessi in esclusiva proprietà o in godimento al disabile.

Il contributo può essere erogato per:

  • una singola opera (ad esempio: rampa di scale; servoscala);
  • un insieme di opere funzionalmente connesse dirette a rimuovere più barriere che generano ostacoli alla stessa funzione (ad esempio l’accesso all’immobile); in tal caso va presentata una sola domanda per l’insieme delle opere. Qualora, al contrario, le barriere ostacolino funzioni diverse (ad esempio l’accesso all’immobile e la fruibilità e visitabilità degli spazi interni all’alloggio) possono essere presentate più domande che saranno valutate tenuto conto del limite di contributo concedibile.

Cosa fare per ottenere il contributo:

Occorre presentare domanda utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito della Regione nella sezione modulistica, navigando la voce “eliminazione barriere architettoniche”

Alla domanda devono essere allegati:

  • la fotocopia del certificato di invalidità al 100%;
  • la fotocopia del certificato medico relativo allo stato della disabilità;
  • il preventivo di spesa contenente la descrizione dettagliata delle opere da realizzare;
  • la fotocopia di un documento d’identità del richiedente in corso di validità ovvero la fotocopia del permesso di soggiorno per i cittadini non appartenenti all’Unione Europea;
  • dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza sottoscritta dal disabile richiedente, ovvero copia della richiesta per il cambio di residenza o dichiarazione di impegno al cambio di residenza;
  • verbale dell’assemblea di condominio nel quale siano indicati il consenso dei condomini alla realizzazione degli interventi, la suddivisione delle spese tra i condomini e se gli interventi riguardano parti comuni;
  • dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà relativo all’acquisito consenso del proprietario alla realizzazione degli interventi nel caso di alloggio in affitto.

Tutte le informazioni e la modulistica si possono reperire sul sito della Regione Piemonte.

Contribuire con adeguati finanziamenti a ridurre le barriere architettoniche – affermano  il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore Mariangela Cotto – è un segno di civiltà che gli Enti Pubblici devono concretizzare e sicuramente questa è un’opportunità importante”.

Il Comune di Asti raccoglie le domande presentate e ne verifica l’ammissibilità  ordinandole in apposito elenco e stabilendo il fabbisogno complessivo comunale derivante dalla somma dei contributi relativi alle domande ammissibili e approvandolo con apposito provvedimento entro il 31 marzo; il documento verrà poi trasmesso alla Regione Piemonte.

L’erogazione del contributo a cura dell’Amministrazione Comunale avverrà dopo l’esecuzione delle opere sulla base di  fatture debitamente quietanzate (fattura sulla quale l’emittente ha apposto la propria firma come attestazione che l’importo in essa indicato è stato pagato).

Per gli anni 2012-2017 relativi a 38 domande passate al vaglio delle verifiche sono ora assegnati 38.000 euro.

I contributi vengono assegnati sulla base di definiti  scaglioni di spesa e il costo dell’eventuale parcella del progettista non è ammessa a contributo.