Pallavolo, A1 femminile: Chieri’76, derby di sabato sera con Novara

La schiacciatrice Giulia Angelina (foto Matteo Maso)

Si prevede un PalaFenera sold out per il derby tanto atteso tra la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 e Igor Gorgonzola Novara. Andrà infatti in scena, sabato 9 marzo ore 20.30, una di quelle partite tanto attese e da tanto tempo. Da un lato le biancoblù che stanno continuando il loro percorso di crescita e che hanno davanti ancora 4 partite per scalare la classifica e centrare l’obiettivo salvezza. Dall’altra parte della rete Novara di Egonu, Piccinini e Chirichella, solo per citarne alcune, che si sta dimostrando essere una delle top team di questo campionato. A presentare la gara di sabato la schiacciatrice Giulia Angelina«Sarà una partita complicata, e lo sappiamo, perché Novara è una squadra costruita per vincere in campionato e in Europa. L’impegno di Champions potrebbe influire come no, ma questo poco importa. Toccherà a noi dare il massimo e continuare a migliorarci, il che sarà fondamentale per affrontare le partite che verranno dopo la sfida di sabato e dove dovremo noi imporre il nostro gioco. Novara può essere un test, ma dovremo comunque giocare al massimo per non avere rimpianti. Tutto quello che verrà sarà ben accetto: penso al provare a strappare anche solo un punto che per noi, e per i tifosi, sarebbe una vittoria. Spero che il fattore campo giochi a favore nostro». «Novara un derby tanto atteso da parte dei tifosi e quindi prevedo un palazzetto sold out. Per noi questo non sarà solo un derby, ma anche un qualcosa di più. In questo momento non importa chi c’è dall’altra parte della rete, che sia Novara o un’altra squadra: quello che conta è raccogliere più punti possibili perché il nostro obiettivo è ancora raggiungibile. Abbiamo lavorato duramente per farci trovare pronte in quest’ultimo mese. Non dobbiamo più guardare indietro e pensare a ciò che non abbiamo fatto o ai punti che abbiamo perso. Non c’è tempo per avere rimpianti, adesso è ora di rimanere concentrate e pensare a ciò che dobbiamo fare da qui in poi» conclude la capitana Sara De Lellis.