Cerro Tanaro: spettacolo “Ofelia non deve morire” in occasione della giornata della donna
Lo spettacolo torna nella rassegna “Cunté Munfrà – dal Monferrato al mondo” dopo anni e dopo svariate apprezzate repliche italiane. La rassegna è promossa dall’Unione Colli Divini – nel cuore del Monferrato e dalla casa degli alfieri/Archivio della Teatralità Popolare, sostenuta dalla Regione Piemonte, dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione CRAsti. La Confraternita della Santissima Trinità a Cerro Tanaro, per la Giornata della Donna, domenica pomeriggio ha ospitato il progetto diretto dal Teatro degli Acerbi. La direzione artistica è di Massimo Barbero e l’ideazione è di Luciano Nattino. “Ofelia non deve morire” è uno spettacolo con il quale il regista tornò a parlare del teatro di sempre, del suo fascino e dei suoi problemi, ieri come oggi. E della condizione della donna, in questo caso una teatrante di umili origini. Shakespeare, Amleto e il teatro, visti con gli occhi di una ragazza del Seicento. L’attrice astigiana Patrizia Camatel ha interpretato un brillante monologo tratto da Shakespeare, Bob Dylan e Luciano Nattino. Siamo nel 600 e l’esuberante Kate, concittadina di William, giunta a Londra ad assistere alla nuova opera di quest’ultimo, “Amleto” riesce a ottenere colloquio con il noto drammaturgo. E proprio il dialogo tra la donna e Shakespeare, sarà il fulcro dello spettacolo. Il dialogo, a tratti spiegato in forma didattica, scorreva veloce e incalzante ed era denso di passione e sentimento. Tra i due, sorge un dialogo a tratti divertente, a tratti commovente in cui la donna, oltre a esprimere l’apprezzamento per l’opera, rivela l’enorme passione per il teatro. Ma ha anche delle richieste per il poeta: se può far parte, pur essendo donna, della compagnia e la triste fine di Ofelia, che non può morire, per cui l’opera deve essere cambiata.Si tratta di uno spettacolo che sceglie l’artificio del dialogo per far conoscere meglio agli spettatori una tragedia come Amleto e alcuni aspetti della vita di William Shakespeare, ma anche per offrire uno spaccato del teatro in generale con i suoi problemi e il suo fascino ancora attuale.
Alessandra Gallo