Asti- Incertezze sul futuro della Blutec di Asti dopo l’arresto dei vertici del gruppo disposto dalla Procura di Palermo
Preoccupazione per lo stabilimento Blutec di Asti e per i 130 lavoratori dipendenti, dopo l’arresto dei vertici del gruppo pescarese. Il presidente Roberto Ginatta e l’amministratore delegato Cosimo Di Cursi sono da oggi sottoposti a misure cautelari (arresti domiciliari) con l’accusa di malversazione per aver distratto fondi concessi dallo Stato per la riqualificazione del sito industriale ex Fiat di Termini Imerese. Sono stati sequestrati circa 21 milioni di euro.
Le perquisizioni della Guardia di Finanza di questa mattina, 12 marzo, hanno riguardato anche il sito di Asti in Strada Cascina Cauda dove si producono dispositivi automotive per l’illuminazione.
Le difficoltà dell’azienda erano già cominciate mesi fa. Lo scorso ottobre le organizzazioni sindacali avevano convocato un tavolo di confronto con l’azienda e chiesto il sostegno delle istituzioni locali. Il Ministero dello Sviluppo Economico aveva revocato il finanziamento concesso alla Blutec che doveva essere di 95 milioni di euro, dopo aver accertato che gran parte della prima tranche erogata (i 21 milioni) non era stata impiegata nel sito di Termini Imerese.
La Procura di Palermo, titolare dell’inchiesta, ha per ora disposto il sequestro dell’azienda ma senza fermare la produzione. Verrà nominato un amministratore giudiziario.
Nei prossimi giorni i sindacati e i lavoratori decideranno quali iniziative attuare per tutelare l’occupazione.
Carmela Pagnotta