Chieri, un affresco del ‘600 scoperto nella chiesa di San Guglielmo

I lavori di risanamento in atto nella chiesa chierese di San Guglielmo, in piazza Mazzini, hanno rivelato l’esistenza, nella campata centrale della navata sinistra,  di un antico affresco che il laboratorio di restauro di Michelangelo Varetto sta finendo di riportare alla luce.

Al centro del dipinto, giuntoci molto frammentario, compare una croce, con a sinistra, in piedi, la figura della Vergine  e a destra tracce di un’altra figura che dovrebbe essere San Giovanni. Sopra l’immagine della Madonna, un angioletto raccoglie in un calice il sangue che esce dal costato trafitto di Gesù. Inginocchiata ai piedi della croce una figura femminile piangente:  la Maddalena. È chiaro che si tratta degli elementi classici di una Crocifissione.

Ma c’è un particolare sorprendente: la croce è nuda, cioè senza la figura di Cristo. Il che può significare una sola cosa: all’origine, sopra il dipinto era appoggiato un  Crocifisso. Un Crocifisso non dipinto ma scolpito. Magari quello oggi appeso sopra l’altare laterale sinistro.

Non si tratta di un caso isolato. Nella chiesa parrocchiale di Riva  presso Chieri c’è qualcosa di molto simile: una pala d’altare costituita da una tela sulla quale sono dipinto i Santi Antonio Abate e Orsola che fiancheggiano e venerano il Crocifisso, che però non è dipinto ma scolpito in legno.

L’affresco,  è di epoca seicentesca, stilisticamente riferibile alla tarda scuola manieristica (forse Antonio Andrietto?).

Antonio Mignozzetti