EMERGENZA CINGHIALI, COLDIRETTI NOVARA-VCO CHIEDE UN INTERVENTO DELLA PROVINCIA DI NOVARA

Un prato danneggiato dai cinghiali

Ormai da tempo la presenza dei cinghiali nel territorio piemontese rappresenta un vero problema per il mondo agricolo. Negli untimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato, superando il milione di esemplari. La crescita esponenziale di questi animali mette a rischio l’equilibrio dell’ecosistema, la sicurezza dei cittadini, soprattutto sulle strade, e minaccia le coltivazioni, per un totale di danni stimato di quasi 100 milioni di euro all’anno in tutta Italia. Al proposito Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – VCO, spiega che la situazione ha ormai raggiunto un livello di gravità assoluta anche in queste province del Piemonte orientale: “Si tratta di animali spesso incrociati con suini comuni e che hanno abitudini di vita diverse da quelle che avevano i cinghiali selvatici fino a pochi anni fa. Si avvicinano senza paura ai campi coltivati, ai centri abitati e corrono indisturbati anche su strade e autostrade dove diventano un pericolo serio per la sicurezza dei cittadini. Negli ultimi sei anni nel solo Piemonte ci sono stati 7000 incidenti stradali, tutti documentati dalle forze dell’ordine, che hanno coinvolto ungulati. Nel 40,8 % dei casi si trattava di cinghiali”.

La presidente di Coldiretti lancia quindi un appello per la sicurezza e un allarme per i danni causati da questi animali all’agricoltura, chiedendo alla Provincia di Novara di mettere in atto le misure già concordate, sull’esempio di quanto già fatto nelle province limitrofe. Tra l’altro la Giunta Regionale del Piemonte, con un suo provvedimento del 1 marzo scorso, ha dato le indicazioni operative per l’approvazione e l’esecuzione dei piani di contenimento numerico del cinghiale, da attuarsi nei casi in cui non esistano metodi ecologici efficaci o perseguibili per tenerne sotto controllo la proliferazione.

A metà aprile si è già svolto sul tema un incontro alla presenza del Prefetto, dei rappresentanti della Regione, Provincia, Parco del Ticino, delle forze di polizia e delle associazioni agricole, durante il quale la Provincia ha assicurato che sarebbe stato messo in atto un piano di contenimento, in aggiunta ai piani di selezione.

La Presidente di Coldiretti afferma che di ciò non hanno ancora avuto nessun riscontro ufficiale, mentre le aziende agricole continuano a subire danni. Il settore agricolo, già colpito dai cambiamenti climatici e dalle invasioni di insetti provenienti da altri continenti, deve ora affrontare anche l’emergenza cinghiali. Val la pena di ricordare che addirittura qualche agricoltore, a causa di questi ungulati, ha dovuto addirittura cambiare negli ultimi anni il tipo di coltivazione praticato, evitando quelle ritenute dai cinghiali più “appetitose” (nella foto un campo “arato” dai cinghiali).

Enzo De Paoli