FRANA IN VAL FORMAZZA (VERBANO CUSIO OSSOLA)
Maltempo e frana producono ingenti danni all’economia agricola del territorio
Le calamità naturali sempre più spesso danneggiano pesantemente l’agricoltura piemontese. Questa volta la calamità è rappresentata da maltempo e frana nella Val Formazza, una delle valli più note del Verbano Cusio Ossola. Riportiamo qui di seguito la descrizione che ci arriva da quella provincia del Piemonte orientale: “Locali allagati, prati invasi dal fango e dai massi e una frana che incombe a poche centinaia di metri. Il maltempo che ha investito la zona dell’Ossola in questi ultimi giorni ha portato con sé danni e una notte di paura per gli agricoltori, soprattutto in Val Formazza. Ad essere franati, all’altezza di Valdo, sono decine di migliaia di metri cubi di roccia, mista a fanga e detriti, proprio a fianco ad una parete già franata una decina di anni fa. In quella occasione è stato costruito un vallo artificiale che nella nottata di lunedì 10 giugno ha contribuito a trattenere gran parte della massa di materiale caduta, preservando il centro abitato. Sono state però colpite alcune case e le rocce e il fango hanno invaso una decina di ettari di prato dell’Azienda Formazza Agricola, fondamentali per produrre il foraggio delle mucche con il cui latte si producono i formaggi, i latticini dell’azienda a conduzione familiare”.
Gli agricoltori raccontano di una notte insonne, passata ad aiutarsi con i vicini e con i macchinari bloccati per la mancanza di elettricità, mentre nel buio si sentiva il rumore della frana incombere. L’Azienda Formazza Agricola non è l’unica ad essere stata colpita. Verso Crodo è esondata anche una diramazione del fiume Toce e fango e ghiaia hanno invaso i magazzini del consorzio Erba Bona, che produce erbe aromatiche e i prati dell’azienda Albrun, utilizzati per nutrire le loro vacche da latte. Anche qui, dopo una giornata passata ad asciugare e pulire dai detriti, si sta tornando alla normalità, anche se la preoccupazione è alta e i danni sono molti. Tutto ciò che è stato invaso dall’acqua non è più utilizzabile, nemmeno il fieno per il foraggio, ricoperto dal fango e quindi immangiabile per i bovini.
Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara-VCO, informata dell’accaduto, ha dichiarato che “La situazione di queste aziende è simbolica per le tante che soffrono di queste difficoltà in montagna e fa capire come gli agricoltori e gli allevatori siano un presidio per il territorio, solidali con la comunità e nel rapporto con la montagna e con l’ambiente circostante. Oltre ai danni immediati si sono perse anche decine di ettari di terreno, che sarà difficile ripristinare a breve e che sono fonda mentali per il mantenimento della biodiversità e della tipicità dei prodotti. Queste aziende ora vanno difese, aiutate e tutelate e va al più presto garantita la loro sicurezza”.
Enzo De Paoli