La scomparsa di Mara Saroglia, pittrice di Trofarello

Mara Saroglia, “mosaico a Portovenere”

Nata a Trofarello, ma residente a Torino, la pittrice Mara Saroglia è scomparsa in questi giorni di metà agosto. Diplomata nel 1950 al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina di Belle Arti, ha contemporaneamente iniziato l’attività artistica sotto la guida e l’insegnamento del maestro Mario Micheletti. Una pittura, la sua, sempre calibrata e delineata mediante una linea e un colore legato alla visione e interpretazione del paesaggio, alle suggestive marine, a meditate composizioni che sono state esposte in occasione delle mostre del Piemonte Artistico e Culturale, di cui è stata socia fondatrice, e della Promotrice delle Belle Arti al Valentino. Un’esperienza, quindi, ricca di riscontri e inviti a rassegne a carattere nazionale, mentre nel 1956 ha realizzato per il Museo Antropologico di Torino nove pannelli raffiguranti le tappe evolutive dell’uomo preistorico, ora nelle collezioni del Museo di Scienze Regionali. E, nello stesso anno, ha dipinto, in collaborazione con Carla Gentile, con scene della vita di Gesù adolescente, la parete absidale della Cappella dell’Istituto Pro-Puerizia di Torino. Presente alle collettive dei centri di attività sociali Fiat, Mara Saroglia, riservata di temperamento, «ama la pittura – sottolinea Gian Giorgio Massara – avverte la carica emotiva che sta nel colore, si pone di fronte al paesaggio con l’intendimento di catturarne ogni minimo particolare per tradurlo in sensazione cromatica». E, suggerisce ancora Angelo Dragone, vi è «un senso del colore e del segno che da un lato si riallaccia ai migliori dei suoi vecchi paesaggi, per puntare d’altra parte alla scoperta di nuove soluzioni, proprio d’un più moderno linguaggio della pittura». Insegnante di Educazione Artistica nelle scuole media statali, Mara Saroglia ha eseguito i suoi lavori con le tecniche della pittura ad olio, dell’acquerello, del pastello e dello smalto su rame e argento. E proprio le opere su smalto sono state inserite, insieme a quelle di Carla Gentile, nel recente e prestigioso volume «Smalti tra arte e storia» della scrittrice Anna Cremonte Pastorello di Cornour, delle edizioni Daniela Piazza.

 

                                              Angelo Mistrangelo